Ch. 22 "Hey amico, accoppiamoci."

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Era ovvio che avessi perdonato Calum.

Avrei mentito se avessi detto che non fui più clemente solo perchè era Calum Hood, perchè di solito questo tipo di comportamento era inaccettabile, ma non riuscivo ad essere arrabbiata con lui.

I ragazzi avevano solo un altro giorno libero, quindi Calum voleva fare qualcosa con me. Considerando che non ci svegliammo prima delle 14:00 (avevamo passato la maggior parte della notte a parlare) decidemmo di fare colazione e prepararci, erano già le cinque di pomeriggio.

"Cosa vuoi fare questa sera?" mi chiese Calum mentre io finivo di sistemare il trucco nel bagno dell'hotel. Ero seduta sul bancone per riuscire ad essere più vicina allo specchio mentre lui era seduto sul gabinetto e mi guardava.

"Dov'è la spiaggia più vicina?" chiesi. Anche se questo mi rendeva davvero banale, la cosa che preferivo di più era guardare il tramonto sulla spiaggia. Magari non sarebbe stato la stessa cosa visto che eravamo sulla costa est, ma sarebbe stato maglio di niente.

"Probabilmente ad un'ora di distanza." replicò Calum, guardando il suo telefono. "E li che vuoi andare?"

Gli rivolsi un sorrisino, lasciandogli capire che era esattamente li che volevo andare. Lui ricambiò il mio sorriso e si alzò in piedi, camminando verso di me che ero ancora seduta sul bancone. Afferrò entrambe le mie cosce e si posizionò tra di loro. "Mi è permesso scusarmi con te per la milionesima volta riguardo la scorsa notte?" chiese, il suo viso a pochi centimetri di distanza dal mio.

"Amico, ti ho già perdonato." risi, posizionando le mie mani sulle sue guance.

"Amico." Calum rise, prendendosi gioco del mio accento. "Sei così americana."

"Compagno, tu sei così australiano." cercai di copiare il suo accento. "Lo sai che nella nostra società l'uso della parola 'compagno' è un verbo; tipo accoppiarsi." risi.

"Ma le persone lo dicono?" chiese. "Tipo, hey amico, accoppiamoci." Calum si fece più vicino al mio viso mentre lo diceva, come se stesse davvero suggerendo di farlo.

"Non sono un pezzo di carne." scherzai. "Questo ci fa sembrare degli animali." sussurrai, ora che lui era così vicino a me che non serviva neanche usare la voce.

"Tu mi fai venir voglia di comportarmi come un animale." sussurrò lui, prima di connettere finalmente le nostre labbra per la prima volta dopo quello che era successo la scorsa notte. Questo bacio era di gran lunga il migliore; mi sentivo rispettata e la passione era travolgente.

Le mie mani erano intorno al suo collo mentre lui continuava a muovere le sue labbra contro le mie e spostò velocemente le sue mani dalle mie cosce al mio viso, prendendo il controllo del bacio. Poi allontanò il suo viso, facendo in modo che le nostre fronti fossero l'una contro l'altra. "E' così difficile controllarmi con te." sussurrò Calum ed io mi sentivo nello stesso modo.

"Andiamo in spiaggia ora." cambiai argomento mentre lui mi aiutava a scendere dal bancone. Poi prendemmo un taxi (gli avevo detto che ero stanca di quelle macchine costose.)

Circa un'ora dopo, arrivammo. La spiaggia era vuota, il che aveva senso visto che era quasi la fine dell'inverno. Il tempo stava iniziando a diventare più freddo, visto che il sole stava tramontando ed io ero davvero grata di essermi ricordata di portare una giacca e una coperta, così saremmo stati al caldo.

"Dannazione, avremmo dovuto portare della legna da ardere." mormorai e Calum concordò con me.

"La prossima volta." annuì lui e afferrò la mia mano. Decidemmo di fare una passeggiata sulla spiaggia mentre il sole era ancora alto.

Fanzoned | Calum Hood 5SOS (Italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora