25 dicembre 2003
Tornarono a casa per la mezzanotte; non fu una pessima serata come Hermione si aspettava, escludendo la crisi di nervi di Severus, andò tutto bene. Pensò che se il fidanzato fosse stato un altro uomo, un uomo con un carattere e un temperamento diverso, sarebbe stato tutto più facile, ma per lei andò bene così.
Furono in un secondo sul davanzale di casa.
"Ammettilo che non è stato così brutto" gli disse mentre prendeva le chiavi dal cappotto.
"Ammetto che ho cercato di uccidermi con la forchetta almeno tre volte" pronunciò l'uomo alle sue spalle.
"Fra tredici ore dovremmo stare un'altra volta lì, cerca di non spingerti davvero oltre, altrimenti dovrò portarti al quarto piano del San Mungo" scherzò ella entrando in casa e chiudendo la porta aspettando che anche l'altro fosse dentro.
"Come farai senza di me, strega?"
"Non vedo l'ora" gli rispose imitandolo nel togliere il cappotto e le scarpe.
"Ah sì?" le chiese il mago avvicinandosi. Negli occhi ardenti già stampate le intenzioni per le prossime ore.
"I tuoi istinti riescono ad aspettare di aprire i regali?" gli chiese passandogli una mano fra i capelli.
"Chiedilo a te stessa...sempre così impaziente!"
Sorrise e scosse la testa, poi gli prese la mano e lo portò vicino all'albero, dove posarono i regali: due pacchi per Severus, altri due per Hermione e uno per il gatto Godric, che scelsero entrambi.
Hermione chiamò il gatto e l'animale immediatamente le andò in contro.
"Abbiamo un regalo per te" pronunciò Hermione accarezzandogli il manto.
"Lo sai che non ti capisce vero? Oppure ti riconosce come sua simile a causa della Polisucco del tuo secondo anno?"
"Fai sempre la stessa battuta, Severus" gli disse mentre si inginocchiava di fronte al gatto già seduto.
"Infatti mi fa sempre ridere" le disse egli con un sorrisetto ironico.
La Granger lo ignorò. Scartò il pacchetto e prese fra le mani il nuovo collare in cuoio nero, con alla fine una targhetta dorata con il nome "Godric", il nome dei suoi due proprietari e il numero di cellulare di Hermione.
"Ti piace, amore delle mamma?" chiese al gatto, mostrando l'accessorio. Immaginò chiaramente la faccia disgustata di Severus, così come sentì il "Potrei vomitare" a denti stretti.
"Lo proviamo, Godric"
Delicatamente tolse il vecchio collare rosso e gli infilò quello nuovo.
"Sei bellissimo...vero che è bellissimo, Severus?"
"Fiabesco" affermò il mago flettendosi verso il gatto e carezzandolo fra le orecchie, quello ricambiò immediatamente con delle fusa.
"E ovviamente fusa a Severus e non ad Hermione" sussurrò la strega guardandoli.
"Ha buon gusto" rispose Piton.
"Dunque fra noi tre sei tu quello con cattivo gusto scegliendo me"
Egli la guardò con un'ulteriore espressione di sufficienza sul volto e poi si diresse alla credenza degli alcolici.
"I regali" gli ricordò lei.
Il mago si versò un amaro babbano e fece per accomodarsi sulla poltrona.
"I regali" ripetè.
"Sì, Granger ti guardo mentre li apri...sempre in cerca di attenzioni" le disse prima di bere un sorso del liquido giallastro.
Hermione si alzò e cercò di mantenere la calma: avrebbero aperto i regali non vicino all'albero ma sul divano...che assurdità gli sembrò. Fece levitare tutti e quattro i regali sul tavolino basso di fronte al divano e alla poltrona.
Si sedette sul divano e lo guardò: il bicchiere di cristallo gli sfiorò le labbra sottili strette in un ghigno, le gambe si accavallarono, la mano libera accarezzò il bracciolo della poltrona e primi due bottoni della camicia aperti.
"Aspetto te, Hermione" pronunciò lascivo.
"Inizia tu, Severus"
La ragazza capì che Piton volesse giocare con lei, stuzzicandola, ma decise che fosse meglio farlo aspettare un po'.
Il compagno si destò dalla posizione rigida e si sporse per darle il bicchiere.
"Se vuoi bevi, è quello che piace ad entrambi" le disse lui passandosi la lingua sulle labbra.
Avvertì, dopo quel gesto, un brivido di piacere diretto alla propria intimità.
Lo vide allungare lentamente una mano sul pacchetto, rilegato in una carta totalmente verde scuro e addobbata con una coccarda argentata dalla quale pendeva un cordoncino legato ad un biglietto di pergamena; Piton lo prese fra le mani e sorrise, poi recitò ad alta voce " "Sei tu la parte migliore di me stesso, il limpido specchio dei miei occhi, il profondo del cuore, il nutrimento, la fortuna, l'oggetto di ogni mia speranza, il solo cielo della mia terra, il paradiso cui aspiro" "
La guardò profondamente ed Hermione giurò di aver visto una sfumatura rossastra sulle guance dell'amato.
Si schiarì la voce e gli disse "Shakespeare, il nostro amico dell'estate, è riuscito, sicuramente meglio di quanto avrei fatto io, a dirti ciò che sei per me, Severus...non c'entra un granché con le due cose che ti ho regalato, ma questi versi sembravano fatti per noi" cercò di scusarsi forse gesticolando troppo con le mani.
"Hermione, non preoccuparti...grazie"
"Non hai ancora visto il regalo, non ringraziarmi di già"
Sentì lo sguardo penetrante dell'uomo nel suo e poi sussurrò "Ti ringrazio del fatto che tu stia con me, già basta questo".
Piton non fu mai un uomo particolarmente romantico, ma Hermione scoprì che nel loro rapporto amoroso fosse davvero spontaneo nell'esternare i sentimenti...pensò che fosse una conseguenza del taciturno e lungo amore per Lily. Comunque quella frase la scaldò.
Lo vide alzarsi e sedersi accanto a lei, immediatamente il profumo della colonia speziata la inondò, pur non essendo forte come diverse ore prima. Severus tenne la scatola rettangolare sulle ginocchia: tolta la carta e sollevato il coperchio, si mostrò un bellissimo atlante storico dell'Inghilterra magica; immediatamente la ragazza osservò la reazione del destinatario: sembrò che gli occhi scuri si spalancarono, un sorriso vero si formò sulle lebbra e ai lati degli occhi nacquero delle leggere rughe di espressione. La dita mascoline raggiunsero la copertina, l'accarezzarono e poi sollevarono il tomo, rivelando al di sotto delle splendide cartine geografiche stampate magicamente su pergamena.
"Stavo pensando che magari potremmo trasformare la camera in cui dormivi in uno studio, una stanza di lettura...insomma qualcosa del genere e pensavo, lo so che penso troppo, di appendere queste splendide cartine sulla parete" gli disse tutto d'un fiato.
L'uomo si voltò a guardarla e velocemente la baciò, poco dopo le sussurrò sulle labbra "Mi piace tantissimo".
"Davvero? Ti piace? Quando mi hai detto che ormai ti eri così affezionato alla geografia da voler comprare un'atlante, mi è venuta l'illuminazione"
"Davvero, mi piace tanto...non dovevi, naturalmente, ma sono felice di averlo ricevuto"
Hermione gli disse un bacio sulla guancia e poi prese l'altro regalo destinato a lui, ma prima di porgerglielo lo strinse al petto e enunciò "La indosserai tu, ma il risultato sarà piacevole per me".
"Se sono orribili slip, puoi tenerteli, io gli slip non li indosso"
La donna ridacchiò e rispose "No, niente slip, tieni"
Lentamente anche quella scatola venne aperta e egli sollevò una camicia nera in cotone; lui la guardò confuso.
"So che penserai che sia uguale a tutte le altre che hai, ma questa ha un taglio aderente e poi è button-down!"
"Dovrebbe essere un bene che sia aderente affinché tu possa alimentare i tuoi pensieri impuri su di me?"
"Esatto e poi -indicò i bottoni sul colletto- button down!"
"E a cosa serve?"
"Beh, una volta ai giocatore di Polo per non avere fastidi durante le partite, ora è considerato solo un'abbellimento che rende la camicia meno formale"
"Mi stai dicendo che sono troppo elegante?" pronunciò divertito lui riposando l'indumento.
"No, no...no! Per l'amor di Merlino, Severus, sai che amo il fatto che tu vesta in questo modo, ma mi piaceva e ho voluto regalartela"
Udì la bassa e roca risata dell'uomo colpirla in pieno petto: il mago non rise molto neanche durante la loro relazione, ma quelle poche volte, sempre a causa di Hermione, nasceva una certa sensazione piacevole nell'animo della ragazza.
Dallo sguardo di lui seppe che fosse giunto il proprio turno per i regali e l'ansia si fece viva in lei: se non le fosse piaciuto?
"Non sono molto bravo nel fare i regali, non li ho mai fatti" dichiarò sincero egli, porgendole una scatola incartata di rosso di dimensioni medie. "Non c'è bigliettino, non sono così romantico"
Hermione, con mani tremanti, scartò lentamente la carta e scoprì un'ulteriore scatola, ma nera; tirò la linguetta sporgente e la parte anteriore si tirò giù, facendo comparire una riproduzione di Apollo e Dafne, scultura di Bernini, di circa 30 cm.
"Tipica perfezione greca" sussurrò Severus accanto a lei.
La Granger sorrise e si sporse meglio per guardare l'opera: galleggiava tra le pareti della scatola, probabilmente con un incantesimo, intorno c'era un fascio di luce azzurra e pensò che fosse resina bianca. La trovò meravigliosa, avvolta dal tipico fascino della classicità, nonostante fosse una riproduzione di un'opera del primo '600 italiano. Notò una targhetta sul piccolo rialzo, recitava "Apollo e Dafne" e sotto i loro nomi.
Delicatamente prese la statuetta con la mano sinistra: non si muoveva, dunque era babbana. I dettagli finalmente lavorati, le espressioni scolpite quasi come fossero vere...in appena 30 cm. Si sentì ipnotizzata dall'oggetto.
"Ti piace?"
Lo guardò con le labbra socchiuse, poi delicatamente rimise il regalo nella scatola.
"Non...non so cosa dirti, Severus" riuscì solo a dirgli e immediatamente gli occhi le divennero lucidi.
Piton le allungò una mano sulla guancia e la strinse in un abbraccio, sussurrò "Lo prendo come un sì".
"Il più bel regalo che qualcuno mi abbia fatto"
"Non esagerare"
Piano una lacrima le scivolò sul viso e un braccio andò a stringere il collo del fidanzato.
"Invece no, come al solito esageri" lo sentì dire.
Si allontanò poco, ma solo per baciarlo: la lacrima raggiunse le loro labbra ed entrare in contatto con le lingue. Lo spinse piano sul divano, accarezzandogli entrambe le guance. Sentì di amarlo così tanto che quasi avvertì il cuore scoppiare.
"Il...secondo" cercò di dire il mago durante il bacio
"Se lo scarto dopo?"
L'uomo mugugnò contrariato e piano la spinse ad alzarsi. Ormai nuovamente seduti, con Hermione ancora rossa in viso, lui le allungò il secondo pacchetto, di dimensioni nettamente ridotte rispetto al precedente.
"Mi stai chiedendo di sposarti?" gli chiese scherzando.
Le sopracciglia dell'altro si inarcarono "È quel mediocre vino elfico dei Weasley a farti parlare?"
Ella lo guardò scocciata e passò a strappare la carta rossa. Sotto ai polpastrelli avvertì il velluto di un cofanetto.
"Non è un anello" avvertì Severus.
Piano sganciò l'apertura a clip e sollevò il coperchio: una fine e semplice collanina dorata era poggiata su un cuscinetto, ma fu il ciondolo ad attirare l'attenzione.
"È ambra e...?" gli chiese. Il pendente era composto da un nastro d'oro formante un anello e alla fine dei due lembi due splendide pietre: la prima una chiara e trasparente ambra, l'altra le sembrò un'intensa ossidiana.
"Ossidiana...l'ho voluta io così, pensavo fosse romantico portare i nostri occhi in una collana" rispose a bassa voce lui, indicando il cofanetto.
"Neanche ti dico quanto sia stata un'idea tenera e quanto la collana in sè sia magnifica, altrimenti mi sentirei tremendamente in colpa per il poco romanticismo nei miei regali per te"
"Invece non.."
Gli posò l'indice sulle labbra fini "Accetta, per una volta, che fra noi sei tu quello più sentimentale e non te ne vergognare. Ora vieni a mettermi questa collana" gli disse, poi con un sorrisetto aggiunse "In camera da letto".
Con un fluido movimento delle dita, Hermione riordinò il salotto dalla carta stracciata, prese in una mano il cofanetto e salirono su per le scale fino poi ad entrare in camera da letto.
La Granger si posizionò di fronte allo specchio: non vedeva l'ora di indossare la collana nuova.
Vide Piton dirigersi verso di lei con passo lento, accennarle appena un sorriso dallo specchio e iniziò a toglierle quella che una volta fu di Lily. Questa venne poggiata con cura sulla cassettiera alle loro spalle, ma immediatamente le dita del mago furono di nuovo da lei, per aggiustarle il nuovo gioiello sul collo, affinché il ciondolo fosse dalla parte giusta, con facilità chiuse il gancio al termine del laccetto dorato e poi la guardò.
"Allora?"
"Penso sia meravigliosa, Severus"
"Era ciò che speravo" le sussurrò ad un orecchio, poi continuò "La rendi ancora più bella con la felicità dei tuoi occhi".
Hermione si voltò e poi lo baciò piano e con passione, avvolgendogli le braccia intorno al collo. Lo spinse verso il letto, facendolo sedere su di esso: sentì già l'eccitazione crescere guardandolo così, dall'alto.
"Se mi prometti che farai attenzione non tolgo la collana" gli disse.
Sarebbe stato ancora più erotico unirsi a lui con la collana che Severus stesso le regalò.
"Dipende" rispose spostandole i capelli dal petto coperto ancora dal vestito verde.
"Da cosa?"
"Da come vuoi essere presa"
"L'altro giorno sulla porta non sei stato così gentile da chiedermelo"
"Non mi è sembrato che tu fossi dispiaciuta" le disse con voluttà stringendole il fianco.
"Affatto, ma magari stasera vorrei che tu fossi più..."
"Più delicato?"
Impazziva per il modo di fare di Severus, con tutta quella sensualità e potenza nei gesti, nelle spinte e nei baci...ma volle che quella volta fosse diversa, almeno a Natale.
"Ti ho forse fatto del male?"
"No, no! In nessun modo, Severus...assolutamente, anzi, sai che a me piace; vorrei solo che stasera fosse più romantico" lo tranquillizzò accarezzandogli le ciocche di capelli scuri.
Lo vide annuire comprensivo e le sue mani passarono ad accarezzarle le cosce, continuando a guardarla negli occhi e le accennò un sorriso discreto. Le scoppiò il cuore guardandolo così preso da lei e non poté far altro che chinarsi su di lui e baciarlo. Mentre le lingue si incontrarono, lei prese una mano di Piton e la poggiò sul proprio collo: voleva essere spogliata.
Le dita del mago la fecero voltare di spalle e lentamente le abbassò la zip sulla schiena, con i polpastrelli che le sfiorarono la liscia pelle, saltando volutamente i ganci del reggiseno. In un attimo il corpo di Hermione reagì e la strega sentì distintamente la pelle d'oca. Avvertì le mani di Severus accarezzarla, il vestito ormai a terra; i palmi, leggermente ruvidi, scorrevano sulla schiena quasi sfiorandola, arrivando poi nella zona lombare, appena sopra gli slip, che venne deliziosamente massaggiata. Dopo essersi alzato in piedi, iniziò a lasciare leggeri baci sulle spalle, sfiorandole i collo e la mandibola, continuò a vagare sulla donna, arrivando ai fianchi, poi al ventre e sotto al seno.
La Granger fu in totale balia delle sue mani, del suo calore e del suo profumo...di lui totalmente. Non poté fare a meno di spingersi di più contro il petto ampio, ancora coperto dalla camicia.
"Dimmi che mi ami, Severus...dimmi che mi vuoi con te per sempre" mormorò mentre lo sentiva baciarle il collo.
"Sei la persona che più ho amato nella mia vita, Hermione, e voglio passare con te il resto dei miei giorni e non soltanto di questa vita..." le sussurrò all'orecchio.
Dal canto suo, la ragazza, iniziò a respirare più velocemente: l'emozione di quelle parole fu così intensa da provocarle quella reazione.
Si voltò e si ritrovarono con le labbra divise da pochi centimetri; gli occhi scuri le sussurrarono parole d'amore talmente profonde da non poter essere espresse con la voce. Dunque lo baciò per l'ennesima volta, mentre lentamente lo spingeva a sedersi di nuovo sul letto.
"Lasciati spogliare da me, non usare la magia" gli disse portandogli i capelli all'indietro e passando i pollici lì dove Piton amava: la parte posteriore fra l'attaccatura dei capelli e quella delle orecchie, lì dove era incredibilmente liscio. Lo vide chiudere gli occhi e delicatamente, con l'indice, delineò il profilo delle sue sopracciglia scure, del naso adunco e grosso, poi gli zigomi sporgenti e le labbra sottili: pensò a quanto fossero ciechi gli altri e a quanto lei stessa, tempo addietro, lo fu. Lo trovò bellissimo come al solito, incredibilmente sensuale.
Le candide mani di Hermione passarono a liberare i bottoni della camicia dalle asole, fin quando dovette tirare fuori l'indumento dai pantaloni e poi tirarla giù dalle braccia. Il petto le si mostrò come sempre particolarmente glabro e incredibilmente tonico per uomo che per cinque anni fu in coma, cosparso di numerose cicatrici.
Si sedette a cavalcioni su di lui, passando a baciargli il collo, compresa la cicatrice del morso di Nagini, poi le spalle larghe: avvertì il profumo della colonia dalle note erbacee che usava tutti i giorni e anche del detersivo alla lavanda che usavano per il bucato...e non riuscì a fare a meno di notare anche un odore distinto, quello della sua pelle, che non poteva essere descritto.
Stettero abbracciati per un minuto, con gli arti ed il cuore intrecciati, in ascolto dei loro battuti calmi. Tutta la foga precedente fu spazzata via da quel momento più intimo di qualsiasi altro gesto.
Hermione mosse poco il bacino per informarlo di voler continuare, raggiungendo con la mano il bottone del pantalone e ringrazio il cielo che non avesse la cintura.
"Se continui a star seduta su di me, non vedo come potrei riuscire a togliere il pantalone"
Si alzò in piedi trascinandolo con lei; quando vide la mano di lui raggiungere la zip, lo fermò con le dita.
"Lascia che lo faccia io" gli disse lasciva prima di inginocchiarsi. Lentamente le labbra raggiunsero la patta gonfia, carezzando l'intimità maschile al di sopra del tessuto spesso. In quel momento udì un pesante sospiro da parte del compagno e non riuscì a non sorridere. Abbassò la cerniera lampo e, presa l'estremità dei pantaloni, li abbassò, rivelando i pieni boxer neri.
"Hermione" la chiamò piano egli, inumidendosi le labbra.
"Cosa?" chiese innocentemente compiendo movimenti circolari sul leggero cotone.
"Non devi sentirti obbligata"
"Non mi sento affatto obbligata, mai mi sono sentita così da te. Voglio semplicemente farlo, Severus: è da molto che non lo assaggio" pronunciò le ultime parole con una tale sensualità che colpì persino lei stessa.
Definitivamente abbassò anche l'indumento intimo e si mostrò ai suoi occhi quello che era il centro dell'uomo che amava, ancora non del tutto eretto. Alzò lo sguardò e fu felice di trovare un discreto rossore sulle gote di Piton che teneva gli occhi socchiusi così come la bocca.
Avvicinò le proprie labbra al membro e con molta cautela lo sfiorò per tutta la lunghezza, iniziando a leccarlo poco dopo; con la mano lo massaggiò delicatamente, raggiungendo la parte finale. I risultati furono subito visibili: si indurì proprio fra le sue labbra e capì che fosse arrivato il momento di accoglierlo in bocca; succhiò avidamente, facendo su e giù con il capo e quello che vide appena alzò gli occhi la incitò a fare di più: il volto del mago, in parte coperto dai capelli, fu leggermente inclinata, il pomo di Adamo, estremamente visibile, in continuo movimento e le dita della mano sinistra risultarono bianche per essere aggrappate con forza alla pediera del letto. Accompagnò i movimenti della bocca a quelli della mano, finendo per accarezzare i testicoli.
Avvertì un leggero mugugno prima che la mano libera di Severus giungesse alla sua nuca, per spingerla con morbidezza ancora di più verso di sè. Dopo alcuni secondi dovette però riprendere fiato e piano si spostò, ricevendo un verso di disapprovazione dall'amante. Il pollice di Piton le raggiunse l'angolo sinistro delle labbra per raccogliere l'eccesso di saliva e fu inevitabile sorridersi. Lo guardò mentre si portò il pollice alle labbra e la donna sentì distintamente un rivolo dei suoi umori percorrerle la coscia.
Con una nuova determinazione prese il membro in una mano e lo portò fra i due seni, ancora coperti dal reggiseno in pizzo: la visione dell'intimità del mago rinchiuso lì fra il proprio petto e il pizzo provocò una forte eccitazione ad entrambi.
"Muovi il bacino, Severus"
Così fece ed Hermione si sentì così dannatamente perversa e potente in quel momento: avere in pugno Severus Piton non capitava tutti i giorni, eppure le sembrò la cosa più normale del mondo far passare il suo pene in quel modo su di lei. Si sentì bella e sexy, mentre lui faceva vagare lo sguardo dal petto, alla collana e ai suoi occhi, spostandosi i capelli corvini indietro e posandole una mano sulla spalla.
Dopo poche spinte egli si fermò e sussurrò sommesso "Non voglio venire lì, Hermione".
La donna decise di alzarsi, denudarsi completamente della lingerie e distendersi supina sul letto e in un attimo l'uomo la raggiunse: la baciò con calore, assaggiandola e contemporaneamente assaggiando se stesso, posizionandosi fra le gambe passò un dito far le pieghe umide dell'intimità di Hermione trovandola bagnata come mai.
"Sempre così pronta" le disse baciandole il collo.
"Solo per te" rispose.
Entrò lentamente in lei, che emise un gemito più rumoroso del solito. Le mani dei due si intrecciarono ai lati del viso della Granger, mentre l'uomo spingeva con delicatezza, dando vita ad una danza sensuale e calma.
"Prima..." iniziò lui guardandola fra un sospirò e l'altro "Prima mi guardavi in un modo che..." deglutì e poi continuò "Mi hai detto di amarmi con gli occhi, Hermione e posso giurarti che, in quel momento, sarò stato probabilmente l'uomo più felice del Mondo Magico e non"
Lo guardò intensamente e le si formarono, agli angoli degli occhi, delle lacrime che, dopo una spinta particolarmente forte, andarono a bagnarle i capelli.
Lui continuò con i movimenti del bacino ancora per un po', fin quando non riversò il proprio amore, poggiando la testa sul petto femminile. Dovette però accorgersi che lei non raggiunse l'orgasmo, poiché una sua mano andò a stimolare il clitoride.
"Devi venire tu ora" le sussurrò.
Dopo poche stimolazioni anche Hermione venne, mormorando "Ti amo".
Per diversi minuti stettero così e poi lui parlò: "Ti amo anche io, sempre"Spazio Autrice
Salve a tutt* ragazz*!
Eccovi un altro capitolo osé, ormai quasi mi sono abituata. Chiedo umilmente venia se magari Piton è troppo OOC, me ne rendo conto, ma mi sono fatta trasportare dall'amore e...che devo dirvi? È l'aria di Natale! (Sicuramente se Piton in persona leggesse una cosa del genere mi invierebbe all'Inferno).
Spero, ad ogni modo, che vi sia piaciuto.
Alla prossima, ciao!
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Annullamento -Snamione-
Hayran KurguPrimi anni 2000: Piton è vivo, Hermione anche. Si creerà qualcosa fra i due, dovete solo leggere cosa. Questa storia nasce senza pretese, nasce per essere una storia semplice e per allenare un po' la mia immaginazione arrugginita. Non ci saranno col...