16 maggio 2003
Hermione quel giorno si era svegliata con una forte emicrania. Non si reggeva quasi in piedi, ma non poteva passare l'intera giornata a letto.
Aveva trascorso quel venerdì tranquillamente e da circa un'ora sedeva, a gambe incrociate, sulla poltrona del salotto. La tazza di tè, ormai raffreddato, fra le mani.
Le emozioni e le sensazioni del giorno prima erano freschissime; ricordava ancora le labbra dell'uomo poggiate sulle proprie, il fiato dell'altro che prepotente si scagliava sulla faccia, gli occhi velati dalle lacrime e dalla paura del ricordo...quegli occhi.
A suonare il campanello, interrompendo la loro prima intimità, furono gli Auror. Il tempo di firmare e Piton, con l'intera scatola, andò nella sua stanza, non dandole il tempo di ribattere.
Vi restò chiuso, letteralmente poiché Hermione sentì la serratura scattare, per il resto della giornata.
Erano ormai le 2:50 PM quando la donna vide scendere Piton dalle scale...in piedi.
Era più pallido del solito e con delle profonde occhiaie. I capelli lunghi neri erano disordinati sulle spalle, la camicia bianca, sbottonata per i primi tre bottoni, dentro ai pantaloni neri dal taglio dritto. Le scarpe stringate.
Hermione boccheggiò: non lo ricordava così alto e poderoso.
"Non una parola" sibilò lentamente egli fermatosi sull'ultimo gradino.
La donna lo vide raggiungere la cucina a grandi falcate; sentì il rumore dei bicchieri di vetro scontrarsi e l'acqua del rubinetto uscire.
Passarono due o tre minuti prima che l'uomo facesse capolino in salotto. Neanche un sguardo.
"Fermo Severus"
L'uomo si voltò piano a guardarla con un sopracciglio alzato.
Quel movimento le ricordò molto quando, durante il secondo anno, vennero sorpresi con la scritta sul muro della Camera dei Segreti e lui quasi li "difese".
"Cosa, Granger?"
"Quello di ieri..."
"È stato solo un momento di debolezza" rispose serio andandole incontro.
Se lo ritrovò, dopo pochi passi, di fronte alla poltrona che la guardava torvo dall'alto.
"No, non lo è stato. Mi meraviglio di come un uomo come te possa rifilare una risposta così stupida e banale" ribattè ella alzandosi velocemente.
"Non mi interessa"
"Prima piangi nelle mie mani, mi baci e poi dici che non ti interessa?"
"Sono un uomo e, essendo cinque anni fa la mia vita sessuale dignitosamente movimentata, è normale che io abbia certi...impulsi"
"Ecco spiegate le occhiate al mio lato B!"
"Osi dire che non ti piace? La ragazza non ti basta più e vuoi rivivere la giostra degli over 40?" le chiese con un ghigno sulle labbra.
"Quanto piace a te?" gli chiese Hermione con un certa malizia avvicinandosi di più. Si ritrovavano esattamente come il giorno precedente.
Sorvolò sull'ultima domanda di Piton; magari era vero, magari Amanda non le bastava più.
Il ghigno sulle labbra di Severus si ampliò, poi le rispose malignamente "Sei un'illusa se pensi che le tue futili attenzioni possano avere qualche effetto su di me. Ieri ero visibilmente scosso da quello che sentivo e tu eri l'unica nei paraggi dopo cinque anni".
"So che non è così, Piton"
"Sentiamo come la tua -le posò un dito sulla fronte- mente geniale pensa che stiano le cose"
"Tu sei interessato a me"
Va bene, aveva esagerato. Aveva assolutamente esagerato. Non credeva neanche lei stessa a quella frase.
"Vuoi che ti porti prima a letto per poi dire di averti usato, oppure vuoi che io te lo dica fin da subito che per te provo niente altro che indifferenza?"
La Granger rimase impietrita. Come poteva essere quell'uomo lo stesso che, il pomeriggio prima, piangeva in ricordo di un amore?
Il mago sorrise malefico e si voltò dandole le spalle.
"Sei un codardo. Scappi da Minerva, scappi da me e scappi da te stesso. Avrai anche combattuto due guerre e fatto da spia per il bene, avrai anche subito tutte le ingiustizie di questo mondo, ma sei un gran codardo" sputò la strega con una tale irruenza da accelerare il battito cardiaco.
Ora aveva l'affanno. Quelle cose, invece, le pensava. Eccome.
Il corpo snello di Piton si fermò sul ciglio del salotto. La camicia si strinse sulla schiena per il sospiro che l'uomo aveva levato. Voltò la faccia di profilo e poi, lentamente, si girò del tutto.
In un attimo, in uno scatto, se lo ritrovò nuovamente a pochi centimetri dal viso.
"Devo ripetertelo sempre, non è così, Granger?" chiese sibilando guardandola profondamente negli occhi "Devo ricordarti che sono stato uno dei più spietati Mangiamorte e che se solo io volessi potrei far stare zitta questa bocca impertinente per sempre...o magari trovare un utilizzo diverso.
Non mi importa niente del tuo culo sodo o del tuo bel faccino: tu non sei nessuno" proferì le ultime quattro parole lentamente.
"Non mi fai paura, Piton. Puoi aver ucciso quanti uomini e quante donne vuoi, ma io ho scoperto la tua parte umana e credimi, mi fai tutto, fuorché paura"
L'uomo la fissò attentamente negli occhi. Le prese forte un polso e la spinse indietro con il suo corpo; i due bacini quasi si sfioravano e il petto dell'uomo toccava il proprio.
Le sussurrò sulle labbra "Sentimi bene, Granger: tieni a bada la lingua e i tuoi ormoni impazziti. Solo perché hai visto un uomo vero dopo anni non puoi surriscaldarti così tanto, sei abbastanza ridicola. Se proprio la tua sete di appagamento è tale da non poter essere sedata, allora potrei darti due o tre nomi di uomini che sul tuo corpo sarebbero felici di fare più che un giro se tu volessi"
"Pensi davvero che io sia quel tipo di donna?"
Le pizzicavano gli occhi; Piton l'aveva ferita: nessuno mai le aveva sospettato che lei fosse una donna dai facili costumi ed ora quell'uomo, che aveva ospitato a casa, al quale si era affezionata, che aveva baciato, le diceva certe cose.
"Penso solo che tu sia una gran chiacchierona, saccente, petulante e soprattutto una donna disgustosamente sentimentale"
Era il suo modo di chiederle scusa quello? Beh, aveva proprio trovato quella sbagliata. Ora...ora avrebbe...
La strega stava ancora formulando un risposta che sentì premere con forza le labbra dell'uomo sulle proprie. Ancora una volta.
Quel bacio non aveva niente a che vedere con il primo: fu rude e quasi violento. Carico della cattiveria che Piton le aveva sputato addosso prima, e che probabilmente, le avrebbe sputato addosso dopo.
I denti cozzarono e le lingue si rincorrevano velocemente con rabbia.
Egli le prese i capelli sulla nuca e li tirò piano, facilitando l'introduzione della lingua nella bocca.
Dopo alcuni interminabili minuti si ricomposero.
"Mai più" le sussurrò Severus sulle labbra, guardandola con quello sguardo magnetico, ora acceso e vivo.
In un attimo fu sola, ancora, nel salotto, con il sapore e l'odore di Piton sul corpo e nel profondo.Spazio Autrice
Salve a tutt* ragazz*!
Che capitolo forte, non è vero?
Piton incoerente, Hermione già pazza...è proprio la mia storia.
Scherzo, ovviamente...nel prossimo capitolo vedremo un po' la motivazione di questo gesto da parte dell'uomo, ma già sappiamo bene il perché è non c'è bisogno che Severus venga a spiegarcelo.
Ad ogni modo, noto con piacere che molt* si stanno appassionando alla storia e questo mi riempie di gioia. Colgo l'occasione per ringraziarvi, tutt*.
Alla prossima, ciao!
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Annullamento -Snamione-
FanfictionPrimi anni 2000: Piton è vivo, Hermione anche. Si creerà qualcosa fra i due, dovete solo leggere cosa. Questa storia nasce senza pretese, nasce per essere una storia semplice e per allenare un po' la mia immaginazione arrugginita. Non ci saranno col...