1 giugno 2003
Ormai l'aveva detto...forse più a se stesso che alla ragazza, ma lo aveva detto. Sarebbe stato disposto, piacevolmente e deliziosamente disposto, a passare con quella magnifica creatura più di una notte di piacere.
Si trovavano ancora suo pioli, ancora il polso di Piton fra le mani della Granger, ancora con i corpi lontani, divisi dalla ringhiera in legno delle scale.
"Come scusa?" gli chiese la strega.
"Non mi ripeto"
La verità è che aveva paura di ripetersi, come aveva paura del sentimento che, timido, si era fatto spazio in lui. Non temeva la differenza di età, d'altronde la donna era già stata con qualcuno di altrettanto grande, ma piuttosto aveva paura del proprio annullamento.
Era davvero pronto ad annullare tutto quello che aveva fatto precedentemente, per una relazione? Era davvero pronto per annullare l'invincibile ed impassibile Piton e far spazio ad una versione di sé più umana?
Non era propriamente sicuro.
Sapeva che Hermione provasse qualcosa per lui, non riusciva a spiegarselo, certo, ma ella sembrava davvero infatuata.
"Hai una compagna, Granger" disse solo. Incolore.
"Sì, hai ragione, ma..." iniziò la strega.
La donna era disposta a lasciare una relazione per lui? Doveva ammetterlo: quel pensiero, quel senso di potere sulla ragazza gli fece vibrare l'anima.
Perché avrebbe dovuto farlo, però? Non conosceva niente di lui; non avevano mai affrontato conversazioni degne di nota. Era forse attratta solo dall'aspetto fisico?
"Ma niente, Granger. Tu non lasceresti quella babbana per me ed io non sono quel tipo di uomo che fa il terzo incomodo, già lo sono stato a lungo"
"Chi te lo dice?" gli domandò a tono.
Ecco, era proprio quello ad averlo colpito: quella grinta, quella tenacia, quella scintilla che campeggiava costantemente nei suoi occhi. Grifondoro.
"Allora fallo" pronunciò lentamente, scendendo le scale e raggiungendola.
"Mi stai davvero chiedendo di farlo? Senza neanche dirmi tu cosa saresti disposto a fare. A quanto ne so sei ancora perso nel ricordo di Lily"
A quel nome Piton scattò: non era possibile che quella ragazzina fosse così sfacciata ed insolente.
"Sentimi bene, Granger" le sussurrò all'orecchio "Non ti ho professato mica amore eterno; ho solo detto che magari sarei disposto a passare due o tre notti nel tuo letto"
Severus fu sempre un abile bugiardo; riusciva sempre a dire menzogne con calma ed enorme disinvoltura, ma quell'ultima frase gli creò un colpo al cuore.
"Allora vuoi dire che non provi nulla per me? Che ami ancora Lily, la madre, defunta da ben trent'anni, di Harry?" glielo sputò addosso, senza troppi fronzoli e giro di parole. Non l'aveva mai vista così adirata: la fronte corrugata, le labbra arricciate, un colorito roseo sulle guance e i capelli che ricadevano sul volto. Bellissima, ma che tipetto!
Lo faceva impazzire, letteralmente e in tutti i sensi.
"Dannazione, Hermione!" tuonò egli, poi chiuse gli occhi e gettò il capo all'indietro "Ti prego, non rendere tutto più difficile di quanto già non sia"
Si sentiva ormai nudo e vulnerabile dinanzi ai grandi occhi ambra della ragazza.
"Dimmi solo cosa vuoi. Soltanto questo" gli mormorò.
Avvertì la ragazza poggiare una mano sulla spalla e l'altra sulla guancia sinistra, accarezzandola delicatamente.
Aprì gli occhi lentamente e si ritrovò a pochi centimetri dalle labbra della Granger.
Non le diede il tempo di parlare che la baciò*: le labbra si sfioravano piano e morbide scivolavano le une sulle altre. Non voleva che quel bacio si approfondisse, si limitava solo alla dolcezza di quel momento e di quelle parole non dette.
Fu il primo ad allontanarsi, ritrovando gli occhi di Hermione ancora chiusi; le accarezzò una ciocca di capelli sfuggita all'acconciatura frettolosa e le posò una mano sulla schiena, facendo aderire il corpo della giovane al suo.
"Vuoi fare due chiacchiere dinanzi ad una tazza di tè?" gli chiese Hermione depositandogli un leggero bacio sul collo.Piton, con il fianco appoggiato al muro e le braccia conserte, aspettava che il bollitore fischiasse e si ritrovava ad ammirare la Granger: indossava quel pigiama di raso che aveva tutte le carte in regola per farlo uscire fuori di testa e per di più, come se non bastasse, la casacca era ancora aperta dallo strappo che lui stesso aveva causato. Aveva esagerato, lo ammetteva, ma gli piaceva così tanto farlo con gli indumenti delle amanti passate.
"Menta come al solito? Io prendo frutti di bosco" pronunciò ella, voltandosi a guardarlo.
"Menta"
In un attimo un fischio si levò nella stanza; la vide armeggiare con le tazze, poi prendere le zollette e il miele.
"Una zolletta per te, due cucchiaini di miele per me"
"Mi piace molto la tazza che scegli per me" le disse, andando ad aiutarla.
"Non te l'ho mai detto, ma...è la mia preferita"
"Come fa, una tazza semplicemente nera, ad essere la tua preferita? Nei hai così tante più allegre, tipo quella -indicò l'oggetto in questione- di quell'improponibile giallo canarino"
Hermione gli sorrise apertamente; capì a cosa si riferisse solo dopo alcuni secondi. Si ritrovò ad avvampare come un ragazzino alla prima cotta.
"Andiamo in salotto""Forse non è stata proprio una bella idea quella del tè caldo a giugno, non è vero?" gli chiese la ragazza, poggiando il recipiente fumante sul tavolino accanto al divano.
Per l'ennesima volta si ritrovò a guardarla: la linea morbida della mascella che proseguiva per le spalle e poi...dalla poltrona aveva piena visione del seno sinistro nudo.
Deglutì piano. Meglio controllarsi.
"Siamo inglesi: potremmo bere tè anche in pieno agosto" rispose calmo.
La Granger gli sorrise e sentì ancora quel calore, quella sensazione...poi cosa aveva da sorridere? Se ne stava mezza nuda davanti ad un uomo e sorrideva.
"Ci credi che non ho mai assaggiato il tè alla menta? L'ho comprato per curiosità, ma poi non l'ho mai bevuto"
Severus gli porse la tazza, che venne presa lentamente dalla strega e poi portata alla bocca.
La vide fare un'espressione buffa: non le piaceva.
"Con una sola zolletta di zucchero non so come tu faccia a berlo"
"Sei tu che ti dai alla pazza gioia con i dolciumi; ti vedo quando mangi quei dolci babbani confezionati"
Dalla gola della giovane si udì una bassa risata.
In vita sua aveva fatto ridere solo Lily e non era neanche certo che fossero state vere risate.
"Hai ragione, sono molto golosa" confessò ella, posando la tazza accanto alla sua.
Gli si avvicinò lentamente e prima che Severus facesse qualcosa, se la ritrovò a cavalcioni sulle gambe.
"Non mi sembra opportuno"
Hermione gli carezzò i contorni del volto, creando linea immaginarie con i polpastrelli e strusciando poco i bacini l'uno sull'altro. Quel poco che bastava a Piton per...
"Stringimi" richiese la donna a voce bassa. Un sussurrò appena udibile all'orecchio del mago.
Con il braccio circondò la sottile vita della Granger, spingendolo di più verso il basso.
"Lasciala" sibilò lentamente l'uomo, con il capo immerso nel petto dell'altra, baciandolo ardentemente.* = lo so che è una delle scene più comuni nelle Fanfiction...ma sono una romanticona e a me queste cose piacciono ancora, mi fanno sciogliere.
Spazio Autrice
Salve a tutt* ragazz*!
Questo articolo avrebbe dovuto essere più movimentato, ma poi è risultato già fin troppo lungo e non volevo annoiarvi troppo.
Severus gliel'ha detto, a modo suo, finalmente.
Niente da aggiungere, perché già so che potrei spoilerare un bel po'.
Alla prossima, ciao!
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Annullamento -Snamione-
FanfictionPrimi anni 2000: Piton è vivo, Hermione anche. Si creerà qualcosa fra i due, dovete solo leggere cosa. Questa storia nasce senza pretese, nasce per essere una storia semplice e per allenare un po' la mia immaginazione arrugginita. Non ci saranno col...