Speciale Natalizio - Capitolo Quattro

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12 dicembre 2003

Severus aprì gli occhi improvvisamente. Sempre le solite scene ricorrevano nei sogni, ormai era naturale rivedere il volto di Lily, di Silente, del Signore Oscuro e poi ancora la bocca spalancata di Nagini. Non furono più sogni inquieti e tormentati come quelli degli anni ad Hogwarts, piuttosto delle scene in terza persona.
Davanti ai suoi occhi si spargevano dei mossi capelli castani e, istintivamente, sorrise; mosse la mano sul ventre di Hermione e piano l'accarezzò, per poi mettersi seduto. Ore 6:15 AM, incredibilmente presto per un uomo che andava a dormire alle 2:00 AM e non aveva un lavoro o qualsiasi altra cosa da fare se non leggere giornali e libri. Esclusa quella giornata.
Si alzò in piedi e come ogni mattina il gatto dormiva sulla poltrona, lo accarezzò fra le orecchie.
Andò al bagno di sotto, come di routine, per soddisfare il proprio bisogni e fare un velocissima doccia. Amòil bagno più piccolo del piano inferiore in cui c'era il piatto doccia e non la scomodissima vasca in quello del piano superiore, con la quale una volta inondò il pavimento, con annesse ramanzine della compagna.
Uscì dopo circa 30 minuti con l'accappatoio e con già le guance perfettamente rasate; raggiunse la camera da letto, sperando di non gocciolare, posizionandosi di fronte allo specchio da terra. Pensò che lui ed Hermione scoparono più in piedi dinanzi a quel maledetto specchio, che sul letto.
Infilò i boxer e poi i soliti pantaloni neri fino all'età cosce, si sporse per prendere la camicia bianca dall'armadio che venne minuziosamente indossata e dopo con cura alzò i pantaloni affinché tutto fosse perfetto.
Aprì il primo cassetto del comò e raccolse la cintura e le calze, ovviamente rigorosamente tutto nero.
"Severus..." lo chiamò la ragazza mugugnando.
Si voltò prima verso la sveglia, ore 7:00 AM, e poi verso la ragazza: teneva ancora gli occhi chiusi ed era intrappolata in un groviglio di coperte fino al naso. Adorabile.
"Torna a dormire"  le sussurrò avvicinandosi al letto.
"Che ore sono?"
"Solo le 7"
"Torna tu a letto, allora" gli disse scoprendo la porzione di letto dell'uomo e battendo una mano.
"Se tu aprissi gli occhi potresti vedere che sono già vestito"
La donna in effetti lo guardò con occhi socchiusi e sussurrò: "Questo è pazzo"
"Ti ho sentita"
"Non capisco perché ti ostini a svegliarti all'alba, Severus...potresti approfittare del fatto che io sia qui e non a lavoro per stare con me e invece tu no, ti svegli a chissà che ora per fare cosa?"
"Tu mi ascolti sempre, eh, Hermione? Ti ho detto che devo andare alla Gringott stamattina"
La strega si alzò a sedere, ormai con gli occhi aperti, il seno sinistro quasi scoperto dalla casacca color avorio del pigiama in raso, abbottonata troppo in fondo.
Piton si appoggiò con un ginocchio al letto, per avvicinarsi a lei: le diede un leggero bacio sulle clavicole.
"Non dirmi perché..." gli disse ella accarezzandogli la nuca.
"Passo anche a prendere quella cosa che chiami "Cappuccino" in quel bar dietro all'angolo e quella roba piena di cioccolato che ti piace".
"No, non serve!" gli sussurrò l'altra sulle labbra.
"Torno per le 9:30 AM, non tardare perché non ti aspetto e non ti accompagno a fare i regali" pronunciò con ironia allontanandosi.
"Lo sai che se hai bisogno di soldi..."
"Hermione no, quando ho scelto di vivere qui con te abbiamo pattuito per le spese"
Non ebbe la voglia di adirarsi e di litigare quella mattina, quindi si avvicinò allo specchio per aggiustare i capelli "ci vediamo dopo, sbrigati" le disse prima di fare le scale, infilarsi il cappotto e le scarpe e poi uscire.

Si smaterializzò da Diagon Alley, dopo aver fatto visita alla Gringott, al vialetto di casa; controllò l'orologio che portava al polso: 8:50 AM, poteva farcela. Nel Mondo Magico non era solito per un uomo avere un orologio al polso, ma conducendo una vita babbana, si rivelò utile sapere sempre che ore fossero.
Si alzò il bevero del cappotto e infilò le mani nelle tasche; era fredda la temperatura quel giorno e non portò la sciarpa. Iniziò a camminare con passo spedito, fino ad arrivare alle porte del locale; il ragazzo che lavorava dietro al bancone, fin dalla prima volta che entrò con Hermione nel bar, lo guardò male...magari pensava che la fidanzata fosse in qualche modo in ostaggio, vittima di lui?
"Buongiorno, signore, posso fare qualcosa per lei?" chiese la donna anziana alla cassa, probabilmente la proprietaria e la nonna del ragazzo.
Le si avvicinò accennando un sorriso "Sì, vorrei un cappuccino e un..."
"Ah ma io già so che lei è qui per la nostra Hermione: un cappuccino e una brioche al cioccolato, come al solito" pronunciò benevola la donna, con un sorriso
Si sentì in imbarazzo: qualcuno lì intorno si accorse che fossero una coppia; già immaginava i commenti carichi di disprezzo.
"Sono £8, signor Piton"
Immediatamente le lanciò uno sguardo agghiacciante. Fu la signora Jolpet, la vicina di casa 70enne di Hermione a dire in giro il cognome o la stessa Hermione? Disse sempre alla compagna di essere discreta e invece ecco...
"Sa come mi chiamo"
"È un quartiere molto intimo il nostro, signor Piton"
La guardò negli occhi e per qualche istante pensò di usare la Legilimanzia, poi accantonò l'idea...era una babbana e non voleva finire in tribunale per quello. Prese dalla tasca interna del cappotto una banconota babbana, ritirata in galeoni e poi cambiata la mattina, da £10 e la posò sulla cassa.

Annullamento -Snamione-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora