18 dicembre 2020
Hermione ritornò a casa alle 2:15 PM, dopo il turno di mattina in ospedale; non fu una giornata particolarmente intensa, sempre le solite responsabilità e le solite questioni da controllare e amministrare. Quella mattina uscì prima che Severus si svegliasse: lo lasciò dormire e gli diede solo un bacio a fior di labbra.
Appena varcò la soglia della porta di ingresso pronunciò "Ciao, sono a casa!", poi si spogliò di cappotto e delle scarpe.
"Granger" si sentì solo dal salotto.
La strega lo raggiunse: Piton sedeva, come al solito, rigido sulla poltrona, con un'espressione concentrata, intento a leggere un libro, che Hermione identificò come non suo.
"Che leggi?" gli chiese chinandosi per dargli un bacio, al quale l'uomo si scansò per continuare la lettura; ella gli chiese, mettendo una mano sulle pagine, "Puoi degnarmi di uno sguardo, Severus? Sono appena tornata da lavoro".
"Sto leggendo un trattato sui possedimenti dell'Inghilterra Magica del '500; potresti lasciarmi in pace fino a stasera?"
Hermione restò neanche troppo scioccata: da diversi giorni a quella parte lo vide legger costantemente il tomo e studiare alcune cartine che lui stesso comprò ad un mercatino lì intorno. Le sembrò eccessivo ignorarla in quel modo: in quella settimana stettero poco insieme, fra il lavoro di lei e quel libro, lo spazio per l'intimità fu poco.
"Questo non è possibile, considerando che stasera ci saranno Ginny ed Harry a cena e verranno alle 7 PM"
"Scusami? E perché non me lo hai detto?" sibilò a denti stretti l'uomo già infastidito.
"Te l'ho detto almeno due giorni fa; non è colpa mia se non presti attenzione a ciò che ti dico" gli disse alzando già la voce. Diventò subito adirata: ignorata completamente per la geografia inglese?
"Granger, significa che magari non mi interessava, ergo, stasera io resterò di sopra mentre tu e la coppia felice ricordate i cari bei vecchi tempi"
"Non commento neanche ciò che dici. Sei un...com'è possibile? Dopo un'intera settimana di lavoro, arrivo a casa e, stupidamente, penso di passare con te un pomeriggio tranquillo e una piacevole cena con le persone più importanti della mia vita e tu cosa mi dici? Davvero, Severus..."
Il mago si alzò e con una mano chiuse il libro di scatto. Hermione vide chiaramente la mascella contrarsi e la vena sul collo ingrossarsi, poi sospirò pesantemente serrando le labbra sottili, ridotte ad una misero solco sul viso.
"Lo sai che non..." cercò di dire egli, probabilmente raccogliendo tutto l'autocontrollo di cui era dotato.
"Giusto, io so sempre tutto, nulla mi si deve spiegare" gli sussurrò ferma, prima di raggiungere la cucina.
Sentì i passi dell'altro raggiungere le scale e poi udì la porta sbattere, quella della stanza dove l'aveva ospitato in convalescenza.
Scosse la testa e si appoggiò all'arco della cucina: non volle piangere quella volta, riuscì ad essere lucida e a pensare che non ce ne fosse bisogno per una discussione stupida.
Sospirò con la bocca, a pieni polmoni, e si diresse al bagno, dove sperò di trovare un po' di tranquillità con l'acqua calda della doccia.Divennero le 5:30 PM in un attimo, giusto il tempo di fare una lettura di quelli che erano alcuni referti medici dei pazienti più gravi.
Non un solo segno da parte del compagno: restò chiuso in stanza per l'intero pomeriggio e solo alle 6 Hermione si decise a bussare alla porta.
"Posso entrare?" chiese girando il pomello.
"Perché lo chiedi se poi entri e non aspetti risposta?" pronunciò calmo l'uomo. Lo vide in piedi davanti alla finestra, le dava le spalle.
"Come sempre preferirei parlare con la tua faccia" affermò neutra, in quel momento sbraitare fu fuori discussione. Si sedette sul letto, continuando a guardarlo.
"Cosa vuoi?" sussurrò tagliente voltandosi.
"Porti avanti una guerra che non voglio vincere, abbassa le difese"
"Ti ho chiesto: cosa vuoi?"
"Perché reagisci così?"
"Non ho voglia dei tuoi giochi psicologici del cazzo, Hermione"
"Lo so che sei frustrato per Hogwarts, ma..."
"Cosa ne sai tu di Hogwarts?" le chiese in un sussurrò mentre le si avvicinava. Gli occhi di ossidiana vibravano già di ira.
"Minerva mi ha detto, in una lettera, che il Ministero non ti lascerà insegnare mai più"
"Quando te l'ha detto?"
"Due giorni fa"
Ci fu un minuto di silenzio in cui i loro occhi si incontrarono. Mai la ragazza ebbe compassione per Severus, ma in quel momento non riuscì a fare altro: la luce scarseggiava, ma fu sicura che gli occhi neri del mago divennero lucidi, sul punto di piangere. Sentì un colpa al cuore quando, avvicinandosi, notò le corte ciglia mascoline essere già imperlate di lacrime.
"Lasciami da solo..." cercò di dire egli, spostando il viso di lato.
La Granger posò una mano sulla guancia dell'altro, facendolo girare per avere una buona visuale dell'uomo. Ormai una goccia salata era scappata dall'occhio sinistro che immediatamente venne cacciata via dal suo stesso proprietario. In un secondo collegò i vari pezzi e gli disse, accarezzandogli una ciocca di capelli corvini, "Stai studiando per trovare un lavoro, Severus?"
"Una cosa del genere: al tempo dell'udienza mi offrirono un posto al Ministero, lo sai"
"So che hai rifiutato"
"Sì, ma pensavo di propormi per l'Ufficio per la Cooperazione Magica Internazionale, potrei subito entrare con un certo grado, essendo stato premiato con la Prima Classe dell'Ordine di Merlino"
"È un'ottima idea, Severus!" esclamò entusiasta stringendolo forte "Non sai quanto io sia felice"
Avvertì il braccio destro stringerla in vita e gli chiese "Perché non me ne hai parlato?"
"Non volevo farti preoccupare; so bene che vai in paranoia"
"Beh, non ci sei riuscito: pensavo tu non avessi più attrazione per me, che tu iniziassi ad odiarmi...mi sono sentita così ignorata"
Piton la baciò con trasporto e con passione, carezzandole i capelli e le guance. Le labbra dell'uomo erano sottili, ma comunque morbide e tremendamente piacevoli da assaggiare; il sapore era indecifrabile, ma sembrava racchiudere appieno Severus e la sua essenza. Il mago passò la lingua sul labbro inferiore, che venne delicatamente morso e poi succhiato. Non fecero l'amore da poco e capirono entrambi subito quanto la tensione sessuale fosse elevata.
Si staccò da lui per dirgli "Non è sulle labbra che devi fare questo" e subito dopo quest'affermazione un sorrisetto apparve sul volto mascolino, seguito da "Piccola vogliosa" lentamente sussurrato.
La Granger portò una mano sul cavallo dei pantaloni, iniziando a massaggiare quella zona.
"Guardi i miei occhi e non le mie labbra, signor Piton"
La ragazza sapeva quanto lo eccitasse essere chiamato in quel modo, con quel titolo e con quella voluttà...infatti sentì il membro più rigido.
"Non ora, però" enunciò ella, mordendosi il labbro e allontanandosi. Prima che potesse solo fare un passo si ritrovò il petto dell'uomo in perfettamente adesione con la propria schiena.
"Voglio che tu, ragazzina perversa, pensi a questo" le agguantò veloce il bacino per farla alzare i punta di piedi e strusciarle lentamente il rigonfiamento fra le natiche, poi continuò a sussurrare "per tutta la sera, immaginando come potrei fotterti dopo. Ora è meglio se iniziamo a preparare la cena, sia mai si faccia tardi" e le assestò uno schiaffo sul gluteo destro.
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Annullamento -Snamione-
Fiksi PenggemarPrimi anni 2000: Piton è vivo, Hermione anche. Si creerà qualcosa fra i due, dovete solo leggere cosa. Questa storia nasce senza pretese, nasce per essere una storia semplice e per allenare un po' la mia immaginazione arrugginita. Non ci saranno col...