Capitolo Nove

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3 maggio 2003

Hermione aprì gli occhi e fissò a lungo il soffitto. Il pensiero subito andò all'uomo nell'altra stanza: dall'episodio del bagno, dal quale erano passati ormai 3 giorni, non era successo niente di che...tralasciando il fatto che Piton avesse fatto letteralmente scappare via la psicologa. La Granger aveva visto Anastasia Mason lasciare velocemente il salotto di casa sua con le lacrime agli occhi, sussurrando un "Quell'uomo è un mostro". Hermione non indagò più di tanto sull'argomento: quell'Anastasia aveva appena partorito e sapeva quanto le neo-mamme potessero essere estremamente sensibili.
Ormai Piton muoveva perfettamente la mano destra ed entrambi, Hermione e Severus, speravano che quest'ultimo potesse riacquistare velocemente l'uso di ogni parte del corpo.
La donna si alzò stancamente dal letto ed indossò la vestaglia da camera in raso. Amava quell'indumento. Era stata Ginny a regalargliela all'ultimo Natale per, come diceva l'amica, essere presentabile dopo una notte di scintille. Peccato che le ultime scintille che il letto di Hermione avesse visto risalivano ad un anno prima.
Uscì dalla stanza da letto e si ritrovò Godric alla porta; lo prese in braccio.
"Ah finalmente hai smesso di startene nella tua cesta e sei venuto a trovare la mamma" disse al gatto con voce acuta accarezzandolo tra le orecchie.
"Granger!" esclamò Piton.
Hermione si voltò a guardarlo: aveva il pigiama nero che gli aveva comprato! Era la prima volta che lo vedeva in "déshabillé" da quando lo ospitava in casa.
"Cos'è? Ora parli con i gatti?" ghignò egli.
"No, stavo solo...salutandolo. Buongiorno anche a te, comunque"
Severus sollevò le sopracciglia ed indicò il bagno con la mano destra, poi chiese "Posso?"
"Oh certo, intanto io e Godric -mostrò il gattino come un trofeo fra le mani- andiamo a preparare la colazione"
"Granger non voglio trovare peli di gatto nel mio cibo, quindi posa quella palla di pelo. Non ti è bastata la tua esperienza al secondo anno con la Pozione Polisucco?"
La ragazza aprì la bocca, ma sembrò ripensarci e la chiuse nuovamente. Lasciò libero Godric e scese al piano inferiore senza rispondere all'uomo

A volte, Hermione doveva ammetterlo, lo odiava. Come faceva quell'uomo a sapere certe cose? Durante il secondo anno era stata Madame Chips a pensare al suo piccolo incidente, non Piton.
Stava per impiantare dei waffles che aveva proprio un ottimo aspetto, quando si scottò con la piastra.
"Cavoli!" imprecò sottovoce portandosi il dirò alle labbra.
"Granger sei sempre la solita" disse pacato Severus.
Da quando il mago era lì?
"Uno di questi giorni mi farai morire di infarto; devi smetterla di apparire così all'improvviso!"
La ragazza si voltò con i due piatti in mano e posò lo sguardo su Piton: indossava uno dei pochi maglione che gli aveva comprato. Stentava a crederci a vederlo con quel dolcevita nero dopo giorni e giorni di camicie bianche o nere.

"Hai messo un maglione" disse ella. Non era una domanda, solo una constatazione.
Piton alzò lo sguardo da piatto e sollevò un sopracciglio masticando lentamente, appena finì pronunciò "Evidentemente"
"È strano"
Era strano davvero vederlo nella quotidianità con quel maglione mentre mangiava.
"Farò in modo da non indossarlo più così da non urtare ulteriormente la tua sensibilità"
"Non intendevo dire che ti stia male, anzi"
L'uomo non le rispose. Non un grazie, non un niente...assoluto silenzio.
"Ti ricordo che stasera Harry e Ginny verranno a cena qui" continuò Hermione, cercando un qualche appiglio di conversazione.
"Mi avevi detto che ci sarebbe stato anche il Weasley più grande"
"Sì, ecco...Ron non può venire perché sai...è impegnato"
Non poteva certo dirgli che lei ed Harry avevano passato un pomeriggio intero a litigare col rosso per una stupida cena. Quest'ultimo sosteneva che Piton stesse mentendo sulle condizioni di salute per manipolarli a proprio piacimento. Che razza di idiota.
"Granger, puoi anche dirmi la verità; anche io avevo alcuna intenzione di vedere quell'imbecille"
"Ronald non è un imbecille"
"Infatti è anche uno stupido con i gran fiocchi" affermò l'uomo prima di andare via dalla stanza.
Come poteva, Hermione, dargli torto?

Erano le 20:00 PM e si sentì la porta bussare: Harry e Ginny.
"Entrate ragazzi! Harry le scarpe, toglile!" esclamò Hermione dal salotto. Erano ben tre anni che abita lì e il suo amico ancora dimenticava le basi.
Ginny fece capolino in salotto raggiante nel suo vestitino bianco: ormai le cose anche per lei ed Harry si erano stabilizzate e vivevano finalmente felici.
"Ginny, ciao! Cos'è questa bottiglia di vino?" le disse abbracciandola.
"Harry...per Piton" sussurrò la rossa ricambiando l'abbraccio dell'amica.
"Piton non può assumere alcolici, capito Harry?" puntualizzò Hermione riferendosi all'amico.
"La vostra amica Granger è sempre pronta a fare la maestrina" pronunciò Severus alle loro spalle.
Quello doveva smetterla di piombare così, da un momento all'altro.
Ginny salutò l'uomo cortesemente con una stretta di mano, imitata da Harry ma con un calore diverso.
"Granger posso parlare da solo con Potter?"
Ovviamente quella non era una domanda, era un invito a lasciare la stanza.
"Ginny vieni, aiutami a preparare la tavola".

Le due ragazze entrarono in cucina e si recarono al bancone da lavoro ingombro di verdure.
"Dimmi che anche tu l'hai pensato" le sussurrò Ginevra con un sorriso malizioso.
"Cosa?" le domandò Hermione sorridendo. Non sapeva mai cosa pensasse la sua amica.
"Hermione..."
"Dai Ginny dimmelo. Sai che non ci arrivo ai tuoi ragionamenti contorti"
"Piton è uguale a Theodoros" affermò la rossa guardandola negli occhi.
No, anche quello no!
"Ginny no! Non dire quel nome!" esclamò la dottoressa rivolgendo l'attenzione alle carote davanti a sé.
"Non puoi negarlo, però. Come ho fatto a non pensarlo prima?"
"Non lo sto negand..."
"E poi, beh...non lo ricordavo così Piton"
Hermione già sapeva dove volesse andare a parare.
"Ginny smettila o mi farai andare di stomaco prima della cena"
"Non ti credo, Hermione, anche tu l'hai notato e sono certa che anche tu la pensi così"
"Notato cosa?" le domandò cambiando bancone e ridacchiando.
"Non sto dicendo che Piton sia bello, per l'amor di Merlino, ma insomma...è un tipo di uomo..."
"Ginny lo so già che è un uomo. L'ho visto anche senza vestiti!" Hermione ridacchiò più forte. Anzi, ora rideva proprio di gusto.
L'amica sgranò gli occhi e disse "Cosa?"
"Quando è caduto, già te l'ho scritto nell'ultima lettera"
"Com'era?"
La ragazza che cucinava le rivolse uno sguardo disgustato "Mi stai facendo paura. E poi è un po' troppo magro per i miei gusti. Niente a che vedere con Theodoros".

Si trovavano tutti e quattro seduti a tavola: i tre più giovani parlavano fra loro convivialmente, Severus invece li osservava muto.
Più volte Hermione gettò uno sguardo sulla figura dell'uomo: Ginny le aveva messo dei brutti ed inopportuni pensieri in testa.
Piton era un uomo interessante? Beh, sicuramente quel dolcevita faceva il suo dovere, ma qui a paragonarlo a Theodoros...

Spazio Autrice
Salve tutt* ragazz*!
Come state? Spero tutto bene.
Questo capitolo è stato un vero parto: penso sia stato uno dei più difficili poiché non sapevo bene come gestire gli eventi. Alla fine è uscito, non benissimo, ma è uscito.
Questo Theodoros è, come avrete ben capito, una vecchia fiamma della nostra Hermione e Ginny, che personalmente ho sempre adorato, ne nota una certa somiglianza con il loro ex professore di Pozioni.
Spero vi sia piaciuto questo capitolo un po' tirato; a me per niente, devo essere sincera. Ci rifaremo al dieci, lo prometto.
Alla prossima, ciao!

Annullamento -Snamione-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora