"Elena scendi che hai il taxi. E' già arrivato. Mi raccomando saluta Josh da parte nostra e comportati bene." Mia madre è la solita sdolcinata, mio padre invece è un tipo più riservato, non di molto, ma penso di aver preso da lui il mio carattere schivo. Secondo l'ospedale questa è l'opzione migliore prima di finire in un istituto. Col cazzo che mi faranno stare dentro una struttura per un anno intero prima che io diventi maggiorenne.
Beh, come presentazione non è il massimo, dato che ho iniziato dicendo che sarei potuta finire in una struttura riabilitativa. Eh sì ho difficoltà per quanto riguarda la gestione dello stress fin da quando frequentavo la quinta elementare e ora si è aggiunta anche la poca tolleranza verso lo scassamento di balle. Il vero motivo alla base ancora non l'ho scoperto, nonostante io abbia fatto non so mai quante sedute dallo strizzacervelli e anche più di uno.
Sei mesi fa ero uscita col mio ragazzo Ian, era l'unico che riusciva a sopportarmi e a capirmi. Con lui passavo le giornate nella periferia più malfamata, quei quartieri che non sai se ne esci vivo. Era sempre strafatto e io guidavo la sua auto anche se non ne avevo ancora l'età. Una sera eravamo da soli in casa mia. Aprì la porta e lo trovai catatonico con la schiuma alla bocca. Inutili furono i soccorsi, morto per overdose di eroina, la siringa che era a fianco a lui era ancora tiepida. Portarono anche me all'ospedale e dalle analisi risultò che fumavo di tanto in tanto. I miei si allarmarono subito e iniziarono a darmi contro ogni volta che uscivo. Quando anche Rachele morì di overdose qualche settimana dopo i miei presero la decisione di allontanarmi per farmi ripartire da zero tipo. Che cazzata. Non so da quale girone infernale hanno resuscitato sto Josh.
Sono cresciuta con i miei in un quartiere di Milano, non mi hanno mai fatto mancare nulla, sono sempre stati presenti, come potevano e a modo loro. Incastrare lezioni e pubblicazioni per la facoltà di legge e di architettura non è semplice e così diciamo che loro erano in casa, ma è come se non ci fossero. Potevo entrare ed uscire di casa quando mi pareva, fino ai dici anni non ho nemmeno dato dei grossi problemi, ma dopo che è morta mia zia con cui ero molto legata non ho più trovato qualcuno con cui poter parlare così liberamente. Lei mi badava quando i miei avevano conferenze in giro per il mondo, ogni volta mi parlava di un posto che aveva visitato quando era giovane. Prima di partire non mi hanno nemmeno permesso di andarla a trovare al cimitero.
Salgo sul taxi con i capelli scompigliati dal vento, il tassista, un uomo sulla cinquantina mi chiede dove devo arrivare, gli comunico l'indirizzo e poi metto le cuffie per isolarmi da tutto e tutti. La notte molte volte ho ancora gli incubi in cui rivedo Ian steso a terra morto, mi perseguitano. Non ho mai provato a dirgli di smettere e i suoi genitori in seguito mi hanno detto che erano anni che cercavano di farlo smettere con le droghe, ma senza alcun risultato.
Josh vive in una piccola cittadina vicino a Milano; pare non abbia mai amato la confusione della grande città per questo motivo se ne sta sempre alla larga da Milano e anche da casa dei miei. Non ho una vita complessa come quella delle ragazze raffigurate nei libri, ma sicuramente ho le mie difficoltà e i miei problemi, ma mi ritengo fortunata rispetto ad altri. Sono una ragazza con un carattere schivo per questo le persone che mi circondano sono poche, ma buone. Sono testarda e impulsiva. Non è facile andare a braccetto con il mio carattere e per questo la maggior parte delle persone che ho conosciuto nella mia vita si sono allontanate da me. Ma sinceramente non rimpiango nulla.
Kate è al mio fianco quasi sempre, l'unica capace di sopportarmi e soprattutto di ascoltarmi. La conosco fin dall'asilo e ci siamo sempre trovate nella stessa classe. Destino? Chi lo sa? E' una piovosa mattina di Agosto e il tassista guida liscio nel traffico milanese. Non siamo nemmeno nel orario di punta e c'è comunque traffico ed è ancora più strano perchè è agosto e i milanesi dovrebbero essere tutti in vacanza fuori città. Il sole è completamente coperto e osservo le persone attraverso il finestrino dell'auto. Come farò ora senza di lei?
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Under your chain
ChickLitTutto era stato scritto per lei, chi doveva essere, cosa doveva fare e quando fare cosa. Ma se accidentalmente sulla sua strada incontrasse il pericolo più grande della sua vita?