La mattina usciamo dalla stanza per iniziare i preparativi, in cucina Carmela sta impastando e noi facciamo colazione con i cannoli, li tengo sempre in casa perché so che a Elena piacciono molto. Suo nonno mi chiede in dialetto se stanotte cercavamo di fargli un pronipote dato che si sentivano gli schiamazzi e io gli rispondo che molto probabilmente è già pronto il suo pronipote. Livio mi guarda e mi batte la mano sulla spalla. Elena non ha capito e così glielo spiego poco dopo mentre torniamo in camera. "Teo, non sappiamo se sono incinta o meno per davvero." Mi rimprovera. "Scricciolo tuo nonno ha sopportato che io mi infilassi nel tuo letto prima del matrimonio, almeno così pensa che lo abbiamo fatto per uno scopo nobile." Le spiego, ma so che è un concetto antidiluviano per com'è abituata lei. La bacio e prendo su il mio abito prima di lasciarla nelle mani di suo zio e rivederla tra un po' in chiesa.
"Matteo finalmente, è passata una vita e ti vedo bene." Mi saluta Ale mio fratello, abbiamo giusto due anni di differenza. "Ale, sei cresciuto davvero tanto." Lo abbraccio forte. "Ma tu sei sicuro un Bellamonaca assieme ad una Torricelli. Di sicuro un mix esplosivo." Ci scherza sopra. "Si sono sicuro Ale. È la donna della mia vita. La chiesa è bellissima, avete fatto davvero un bel lavoro." Mi complimento. "Solo a lui i ringraziamenti?" Si lamenta la mia sorellina. Ha solo sedici anni, ma sa come farsi rispettare. "Grazie Lu, sapevo che c'era il tuo tocco femminile alla chiesa." La ringrazio e mi dirigo in sagrestia per cambiarmi.
È una vita che non metto le camicie coi gemelli. Probabilmente dai miei diciotto anni, che notte di balordi che ho fatto quella volta, donne da tutte le parti, alcol a fiumi e erba, tanta erba. Poi ho smesso e ora non mi immaginerei mai con una donna che non sia Elena. Si sta facendo ora e sono sempre più teso. "Vedrai che andrà tutto bene." Mi rassicura Ale mentre esce a controllare che le due famiglie arrivino.Esco dalla sagrestia e mio padre è in prima fila assieme a mio fratello Salvatore mentre Ale e Lu sono a fianco a me come testimoni. Mario è arrivato e accompagna i suoi genitori e i testimoni della sposa dentro la chiesa. Camilla si avvicina e mi saluta. "Non ci credo ancora che si sposa." Mi dice mentre raggiunge Carlos nel posto per i testimoni. Mio padre inizia a capire perché si guarda attorno e sente la marcia nuziale partire. Elena entra accompagnata da Giovanni con l'abito bianco, cazzo se è bella. Mario non poteva scegliere vestito migliore per la nipote, il velo le da un po' l'aria di mistero. Non riesco a trattenere la lacrima di emozione che esce ribelle. Giovanni mi guarda. "Mi avete fregato per bene voi due. Abbi cura della mia bambina." Mi dice togliendo il velo ad Elena. "Lo farò Don, mi prenderò sempre cura di Elena." Pende posto vicino a suo fratello. Ormai mio padre ha capito che lo abbiamo incastrato e non si oppone. Alessio il figlio di Salvatore ci fa da paggetto e ci porta le fedi.
"Vi dichiaro marito e moglie. Può baciare la sposa." Mi avvicino e le caccio la lingua in bocca, Elena si aggrappa a me per non cadere. Ale fischia per farmi capire che forse è un po' troppo per una chiesa. È mia moglie finalmente.Usciamo dalla chiesa sotto una pioggia di riso, Elena lancia il bouquet di rose bianche e le afferra Camilla, tutti guardano lei e Carlos. Stanno bene assieme quei due. Il fotografo ci fa qualche foto fuori dalla chiesa. Mio padre si avvicina. "Mi hai fregato per bene. Sei proprio uguale a tua madre." Mi dice fiero e mi abbraccia. "Perché?" Gli chiedo. "Anche lei seguiva sempre il suo cuore." Mi dice ricordando la mamma. È morta sedici anni fa e da allora nessuno è più stato lo stesso, mi è sempre mancata molto. Presento Elena a Ale e Lu. Mentre mio fratello Salvatore si gode un po' la presenza di suo figlio, non lo vede spesso perché non va d'accordo con la sua ex.
Ci spostiamo a casa dei Torricelli dove hanno organizzato il ricevimento, merita davvero come posto, il tramonto sul mare ci fa da sfondo. Ale fa tintinnare il bicchiere. "Come testimone dello sposo, mi tocca il discorso. Ma sarò breve ve lo prometto. Io e Matteo abbiamo giusto due anni di differenza, l'ho visto spegnersi quando mamma è morta e dopo sappiamo tutti come può crescere un ragazzo di undici anni senza madre, a diciotto anni era già tutto scarabocchiato. Faceva il duro, ma dentro si vedeva che gli mancava qualcosa. Oggi ho rivisto mio fratello vivo e lo dobbiamo a te Elena." Alessandro, piccolo insolente, sa sempre come pungermi nel sentimentale. Elena mi stringe la mano e la bacio dove ora ha la fede. "Non mi avevi detto che tua madre era morta." Mi fa notare Elena. "È stato tempo fa, non siamo mai entrati in argomento. Ma quando vorrai sapere qualcosa ti dirò tutto." La rassicuro e vedo che mi sorride. Il padre di Elena ha portato anche una signora minuta che si avvicina ed Elena parla serena con lei, dopo le chiederò chi è.
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Under your chain
ChickLitTutto era stato scritto per lei, chi doveva essere, cosa doveva fare e quando fare cosa. Ma se accidentalmente sulla sua strada incontrasse il pericolo più grande della sua vita?