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Il vociare che viene da fuori del camper mi sveglia e noto che sono già le nove. Josh si sta riscaldando, tra meno di un'ora inizierà la race 1, ma io non ho fretta di alzarmi e uscire in mezzo alla gente, quindi faccio colazione con calma con una brioche e del tè nero. È davvero forte questo tè, che strana roba che beve il mio tutore, ma così avrà la carica per questa gara, dopo di che insieme ci dirigiamo verso il suo team, la KTM. Hai capito il signorino che team figo che ha.

La maggior parte degli spettatori è arrivata e il paddock inizia a riempirsi di adulti e ragazzini che cercano di individuare qualche pilota famoso per chiedere invani foto e autografi. Alcuni bambini sono tristi per non aver incontrato il proprio idolo, ma da quel che mi hanno detto il pre-gara è importante in quanto essere concentrati è il primo presupposto per eseguire al meglio la gara.

I soliti riti scaramantici e tutti vengono chiamati ai cancelletti. Nome per nome. Le urla dei tifosi si fanno sentire insieme al lancio di fumogeni che creano nell'aria contrasti di colori. C'è davvero troppa confusione per i miei gusti.
Le qualifiche non sono andate nel migliore dei modi quindi le postazioni iniziali sono sfavorevoli per Josh, ma questo non vuol dire nulla, se effettua una buona partenza può recuperare senza problemi. Vederlo con la tuta pronto a partire, strano che non abbia nessuna donna, non è un brutto uomo.

I motori si accendono, gli ultimi motociclisti sistemano il terreno di partenza facendo dei solchi, montano in moto e iniziano a scaldare il motore. I rombi coprono completamente le urla degli spettatori, gli attimi che precedono la partenza sono i piu concitati.

Bandiera verde.
Le monsterine alzano il cartello dei 10 secondi e successivamente quello dei 5. Il rombo dei motori aumenta, mentre le ragazze si spostano ai lati della pista per lasciare spazio.
I cancelletti si abbassano facendo partire i crossisti a tutta velocità mentre dietro di loro si crea un polverone di terra che ci costringe a chiudere gli occhi.
Alla prima curva dove tutti sono vicini e ammassati diversi cadono, mi assicuro che Josh non sia fra quelli e mi tranquillizzo. All'holeshot passa un altro pilota come che è nella categoria del mio tutore e si trova primo in classifica generale.

Josh si trova più o meno tra i primi 15, ma secondo quello che dice il capo squadra l'importante è tenere la posizione per i prossimi 30 minuti più i tre giri.
Il primo giro finisce e noto che il team sporge un cartello con scritto "1.49" ovvero i minuti e i secondi impiegati. Non so se il tempo sia buono o meno, ma so certamente che sta dando il massimo, nonostante io gli abbia dato filo da torcere in questi giorni. Ho notato sia stamattina che tutta la settimana che è appena passata che era leggermente teso. Era molto concentrato e non so dove trovasse il tempo di allenarsi con impegno.
Lo incito il più possibile anche se probabilmente non mi sentirà, ma non importa, io faccio ciò che posso.

"Scusami." Sento alle mie spalle e istintivamente mi giro trovandomi davanti un ragazzo, che presumo abbia la mia età, con le stampelle. Quello che subito mi risucchia sono i suoi occhi blu scuro. Smetto di fissarlo dato che è da maleducati. Ha i capelli biondo castano e un accenno di barba.
"Sì?" Gli chiedo.
"Potresti aiutarmi a salire questo gradino?" La sua voce è molto profonda e sembra un ragazzo gentile.
"Ok ti aiuto." Gli rispondo sorridendogli.
"Scusa se ti ho disturbato, ma non posso sforzarmi ancora per qualche giorno per non peggiorare la situazione. Grazie mille, comunque piacere Mattia." Mi porge la mano e gliela stringo.
"Piacere Elena." Dico stando sulle mie.
Quando mi convinco che continuare a trattare male le persone non mi porterà da nessuna parte iniziamo a parlare del più e del meno, così vengo a scoprire che vorrebbe dedicarsi completamente al motocross, ma ciò gli viene impedito ed è costretto contro la sua voglia ad andare a scuola e completare i suoi studi. Mi racconta della sua passione per il motocross e da cosa ha avuto origine. Sembra un tipo a posto, socievole e simpatico.

Alla fine della gara mi congedo e torno dal mio tutore che è pressoché felice del risultato.
Lo accompagno in roulotte dove c'è Cristian ad aspettarmi sorridente.
"Ciao vecchio, bel risultato." Mi dice e vedo Josh che gli lancia uno sguardo minaccioso.
"Hey Josh, stasera ti rubo la novizia e la porto fuori a cena in una pizzeria qui vicino!"
"Sisi, le serve proprio. Ma finita la cena la riporti qui." Si scambiano diverse occhiate e mi volto verso Josh facendogli segno che non capisco, lui mi fa cenno di stare tranquilla. "Non sei in prigione, ti farà bene stare un po' con Cris e la sua compagna." Si congeda lasciandomi all'organizzatore.
Raggiungiamo la macchina e dopo pochi minuti ci ritroviamo ad ordinare seduti ad un tavolo per tre, dopo poco ci raggiunge la sua ragazza. Cris ci presenta e finiamo le ordinazioni.

A fine cena la fidanzata Federica si avvicina e mi chiede come ho conosciuto il suo ragazzo. "Josh è il mio tutore e mi ha scaricato a Cristian sta sera. Prima di oggi non conoscevo per nulla il tuo ragazzo, ma è stato gentile con me oggi." Le rispondo pacata, sembra una ragazza a modo, non mi tratta da spocchiosa come le altre ragazze della mia età. "Josh, ha aiutato Cristian quando tutti gli voltavano le spalle. È un brav'uomo." Sembra così sincera, non sapevo che Josh fosse il buon samaritano del posto. "Gli somigli un po' sai." Conclude prima che io la guardi stranita.
Usciamo dal ristorante e scorgo sul marciapiede una figura già vista, ma al buio non riesco a capire di chi si possa trattare. Non appena si gira individuo meglio i tratti del viso e non so come abbia fatto a trovarmi. Sembra davvero messo male, sarà di certo ubriaco e forse anche di più.

"Senti Elena ho bisogno di parlarti." Esordisce dal nulla.
"Marco che cosa ci fai qui? Come mi hai trovata?" La figura si avvicina di più, rivelando Marco con gli occhi iniettati di sangue. "Ti ho trovata perché avevi il casco da cross a casa di Kate e questa è una gara grossa per questa zona." Tira una boccata dalla canna e mi soffia il fumo in faccia. "Che cosa vuoi qui da me Marco?" Chiedo spazientita. "Sono venuto per riportarti a casa. Non ci credo che con questi qua ti diverti come ti divertivi con noi." Mi prende il polso e stringe davvero troppo. "Marco lasciami. Marco mi fai male." Sbotto mentre cerco di tenere a freno la rabbia impressa dentro di me viene, se la liberassi ora metterei nei casini Cris. La mia guardia temporanea per la serata si avvicina e spintona Marco. "Lasciala. È meglio se te ne vai. Altrimenti chiamo la polizia e non mi sembri tanto pulito." Gli intima mettendosi fra me e Marco.
Mi giro e seguo Cristian che nel frattempo si è diretto alla macchina lasciandoci soli a discutere.
Non faccio in tempo a fare due passi che mi prende dal braccio. "Cazzo io ti amo Elena. Tu non sei questa. Tu sei pazzia allo stato puro."Mi sussurra con voce incrinata, ma le sue parole sono vuote come se non fossero supportate dai sentimenti di cui parla.
"Tu non sai chi sono io o come sono veramente. Tu hai visto solo la parte che volevi vedere." Rispondo rimarcando il concetto. Non c'è bisogno di dire altro.
"Te la stai facendo con quello?" Dice indicando Cris. Non credo alle mie orecchie.
"COSAA?!" Urlo attirando l'attenzione della gente che passa.
"Ho capito la situazione... usi la scusa delle droghe perché te la vuoi fare con un altro e non sapevi in che modo farmelo sapere." Mi espone il suo ragionamento insensato. Cioè se fossimo stati da soli avrei potuto capire il fraintendimento, ma siamo due ragazze assieme a Cris.
Sgrano gli occhi; non si è mai permesso di trattarmi in questo modo e di certo ora non mi faccio mettere i piedi in testa.
"Per prima cosa 'quello là' ha un nome e devi rispettarlo dato che è più grande di te e per lo più è fidanzato con la ragazza che le sta accanto. Io non me la sto facendo con nessuno perché al contrario di te non vivo per scopare o per drogarmi." Rispondo acida squadrandolo.
"Non sei migliore di me." Dice avvicinandosi pericolosamente a Cristian. "Si vede dalla faccia che questo ti è entrato più volte nelle mutande. Com'è scoparsi questa ragazza? Soddisfacente, è?!" Non ho veramente sentito queste parole, sta volta ha passato il segno.

Vedo l'ira negli occhi di Cristian, ma spero con tutto il cuore che non alzi le mani. Ma purtroppo lo prende per il colletto della maglietta. Le cose non si mettono bene e io non so cosa fare. Sono impotente.

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