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"Senti stronzo, stai attento a quello che dici sulla questa ragazza altrimenti ti faccio nero." Ringhia a denti stretti Cristian tenendolo sempre per il colletto della maglietta ormai stazzonata. La sua protezione nei  miei confronti è strana considerato che lo conosco da oggi. Non riesco a capire tutta questa protezione.
"Eiei calmati, ci penso io." Dico tentando di allontanare Cris da Marco invano. Ha una presa stretta, gli occhi fissi su di lui e io non sono abbastanza forte per riuscire a spostare Cristian.

Cerco di tirarlo per la maglia ma è una roccia, non muove un muscolo, rimane  lì fisso mentre Marco lo sfida con lo sguardo non sapendo in che pericolo si stia mettendo. Cris è molto, ma molto più forte e alto di  lui e ci metterebbe pochi secondi per metterlo KO presumo.

Con  voce ferma gli ripeto di allontanarsi e magicamente si sveglia dal suo  stato di trance lasciando cadere a terra Marco che si rialza a fatica  nascondendo la sua smorfia di dolore, per non darla vinta a Cris.

"Cris grazie, ora ci penso io." Gli dico facendogli voltare il viso dalla mia parte. "Faccio io."
Lui  mi guarda con occhi preoccupati e io gli faccio un cenno per fargli  capire che va tutto bene e che può andare. Questa cosa me la voglio  risolvere io e sembra l'abbia capito, così si allontana insieme a Federica a pugni stretti. Sento che lei gli chiede qualche spiegazione e lui le parla tranquillo. Menomale che c'è lei altrimenti non credo sarei  riuscita a farlo andare via, quella donna ha un potere eccezionale.

"Come cazzo ti permetti?" Mi volto verso Marco dopo aver controllato che Cristian sia a debita distanza.
"Cos'è  sta minchiata della guardia del corpo? Fammi un piacere. Dimmi la verità che te la fai con lui e io sparisco." Gli pianto una sberla sulla guancia  lasciandogli il segno rosso. Sono stupita da me stessa, non ho mai  alzato le mani con nessuno.
"Chi sei? Cosa sei? Che cazzo ti è  successo? Io non ti riconosco più. Sei cambiato, ma a me non va bene  così. Quindi vattene per favore." Nelle mie parole non c'è più rabbia,  solo dolore, lo si capisce dalla mia voce spezzata che pronuncia queste ultime parole.

È  cambiato da quando frequenta gli amici di quel Gian che stava con Kate. Detesto dare ragione a Josh, ma aveva ragione prima è solo un tiro e poi diventa una canna intera per poi passare a cose più pesanti. Io non cosi, io ho una chance di ripulirmi prima di passare oltre. Kate e gli altri non l'hanno avuta e a me è capitata.
"Io non volevo Elena. Non so cosa mi succede... non volevo ferirti. Speravo veramente che tra noi potesse esserci una storia perché ti amo. Ma continuano a non andare da nessuna parte." Mi dice, mentre noto che la sua espressione cambia diventando mortificata. Si  passa una mano sul viso.
"Tu non volevi un sacco di cose, non volevi  ferirmi, non volevi trattarmi come la tua cagnolina, non volevi trattarmi come una puttana qualsiasi. Ora ascoltami attentamente, torna a casa, rifletti e quando trarrai le tue risposte non venire a cercarmi, perché tra noi non c'è nulla e non ci sarà mai e nessun 'scusa' potrà cambiare le cose." Dico mantenendo la calma. "Spero ti serva come lezione per il futuro. Non sono un burattino o una  bambola che decidi tu quando muovermi e usarmi. Sono un essere umano cazzo".

Non si degna neanche di rispondere e se ne va, salendo sulla sua auto e scomparendo nel buio. Nonostante il pentimento fosse visibile nei suoi  occhi, non posso passare sopra a questo suo comportamento. Nonostante io non abbia molta pazienza questa volta sono riuscita a sopportare e a non farmi prendere da un attacco. Se non altro anche lui ha ammesso che da quando gira con quelli è peggiorato, probabilmente se avessi continuato a frequentare Ian sarei finita anche io così.

È  stato difficile per me pronunciare quelle parole. Ad ognuna di queste sentivo che distruggevo un pezzetto dopo l'altro di me stessa, di ciò che sono stata fino ad ora. Lasciare a Josh la possibilità di entrare mi sta cambiando e spero non mi cambi facendomi diventare più vulnerabile perché in questa società essere sensibile vuol dire essere un bersaglio. Ho passato così tanto tempo a costruire la mia corazza contro le delusioni e contro le persone che ora non so come interagire con chi vuole avvicinarsi a me. Ho sempre allontanato tutti perché è così che ti proteggi quando sei circondato da arrivisti o da persone che ti pugnalerebbero alle spalle non appena ne hanno la possibilità.

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