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Riccardo

Entro nella camera di Federica, chiudo a chiave la porta e lei mi guarda maliziosa, ho addosso solo i boxer e dei pantaloncini corti. Mi guarda il pacco gonfio e deglutisce. Mi avvicino piano e mi stendo nel letto con lei, dovrò metterla a proprio agio o non si godrà un bel niente. I miei si stanno divertendo in camera, i gemiti di mia madre si sentono per tutta casa. La bacio e lei ricambia, la sua lingua trova la mia, le tolgo il pigiama e resta con solo delle mutandine rosa. "Vuoi scopare?" Le chiedo e lei annuisce, ma io la guardo storto. "Si voglio farlo, ma non l'ho mai fatto prima." Ammette, cazzo una vergine. Non mi era mai capitato prima, di solito le ragazze che mi porto a letto sono più che navigate. "Rilassati, sentirai male solo un po' quando entro e poi godrai solo." La rassicuro scendendo giù le bacio il seno, l'addome e poi le stuzzico il clitoride, si tappa la bocca per non far sentire che le piace. Mi fermo un istante. "Ma chi è che urla così?" Mi chiede. "È mio padre che fa sesso con mia madre, sa come farla impazzire a letto. Prima di farlo voglio che tu sappia che tra noi non c'è nulla. Sta sera ci divertiamo e domani conoscenti come prima." Metto bene le cose in chiaro. "Ok." Dice solo prima che io inizi a usare la lingua sul suo punto magico. Si aggrappa alle lenzuola mentre le do piacere, viene sulla mia lingua e ha un sapore buono.
Torno a baciarla, mi sfilo i vestiti rimanendo nudo sopra di lei, le allargo le gambe e mi ci piazzo in mezzo. È bagnatissima e io mi striscio sul suo sesso. "Non prendi contraccettivi giusto?" Le chiedo e lei annuisce, me lo aspettavo.
Mi posiziono e inizio ad entrare in lei piano, ogni centimetro la sua carne mi stringe sempre di più. Cazzo, è strettissima. Arrivo in quel punto preciso, lei stringe gli occhi e io mi spingo veloce fino in fondo, le copro la bocca perché stava per gemere. "Dobbiamo fare in silenzio Fede." Le dico e lei annuisce, inizio a muovermi mentre lei affonda le unghie nelle mia braccia. Devo stare attento e fermarmi in tempo. È difficile perché è strettissima e mi stimola da impazzire. Esco da lei e Fede vede il sangue della sua verginità che mi sono preso. Metto il profilattico ed entro di nuovo dentro di lei, sento i brividi lungo la schiena, le lascio un bel succhiotto sul seno, domani dovrà stare attenta a mettersi il costume. Viene ranicchiandosi al mio petto. Io non resisto molto di più e vengo nel preservativo affondando dentro di lei.
Mi tolgo il preservativo e resto sdraiato con lei nel letto, mi guarda negli occhi prima di addormentarsi.

La colazione è silenziosa fino a quando Simon non interviene. "Cos'erano gli schiamazzi di stanotte?" Chiede e noi ridiamo tutti, lui ci guarda senza capire e anche sua sorella è spaesata. "Erano i nostri genitori che ci davano dentro a letto. Se con mia sorella continua e ti capiterà di restare qui facci l'orecchio, non hanno mai fatto piano mio padre e mia madre." Ammetto e mia madre mi guarda storto. "I vostri genitori sono sempre così rumorosi?" Domanda Federica. "Si, gli piace fare sesso." Commento. "Puoi biasimarmi?" Domanda mio padre e io scuoto la testa. Mia madre arriva uno scapellotto a mio padre, ma lui continua a ridere.
"Vedo che il quadro con la moto è ancora al suo posto." Commenta Mattia mentre finisce di bere il latte. "Si, li era incinta di Riccardo. Ho ancora quella moto e l'ho anche fatta funzionare di nuovo, ogni tanto la prende su Elena." Spiega mio padre. "E in camera ci sono ancora quei quadri?" Chiede il padre di Simon e mio padre rivela il suo ghigno. Scatto in piedi perché è da anni che voglio vedere quei famosi quadri che stanno in camera loro, mio padre mi segue veloce. "Fermati Ricky." Mi chiama, ma io apro la porta e vedo i quadri in bianco e nero. Sono loro due mentre si danno piacere, lui che la bacia sul seno, le morde il gluteo e lecca il seno di mia madre. "Vieni via Ricky sono foto private mie e di tua madre." Mi spiega e ha ragione, si vede che hanno qualcosa di speciale, sono fatti l'uno per l'altra. "Hai ragione, ma ero curioso di vederli pà." Richiudo la porta e scendo assieme a lui. "Hai visto i quadri?" Mi domanda Emma. "No, non ci sono riuscito." Mento, ma meglio che quelle foto rimangano private.

Federica mi manda qualche occhiata mente gioco a pallone con mio padre, Alex e Francesco. Nonostante i suoi quarantasei anni mio padre ci riesce ancora a starci dietro. Fa palestra regolarmente per mantenere la forma fisica e si vede i tatuaggi sono ancora tutti perfetti, certo li ha fatti ripassare qualche anno fa perché si erano sbiaditi. Io ancora non ne ho nessuno, ma in futuro chissà. Mia madre porta ancora l'orecchino argenteo che era di mio padre. Tra due anni mi trasferirò in Sicilia e con mio padre abbiamo fatto l'accordo che io gestirò qualche attività di copertura, zio Ale supervisionerà il mio operato. Prendo Federica per il polso e la trascino nella camera che le hanno dato, la butto sul letto e mi metto sopra di lei. "Probabilmente farò un eccezione e magari potremmo concederci due cavalcate." Le dico mentre lei è già febbricitante. La spoglio facendola rimanere nuda davanti a me, mi spoglio a mia volta e la faccio stare in piedi mentre la lecco. Le affonda le dita nei miei capelli e io la stringo più a me per poter premere di più con la lingua.
La ributto sul letto e apro la bustina del profilattico con i denti, me lo metto e la penetro agilmente. Mi muovo veloce e tre lei si tiene coperta la bocca con un palmo per non far sentire gli ansimi. Le piace scopare, mi guarda vogliosa mentre la faccio godere. Viene e io vengo dopo di lei. Annodo il preservativo e lo butto nel bidone, lei si riveste ed esce per prima dalla stanza.

"Chi cazzo si è portato a letto mia figlia?" Urla Mattia scendendo velocemente le scale, sua moglie non parla molto e lo segue come un cagnolino. "Matteo, uno dei tuoi ragazzi ha lasciato dei preservativi in camera di mia figlia." Sbraita mentre mio padre compare dalla spiaggia. "Bhe sono tre i ragazzi, Francesco lo escludo perché presumo non gli interessi tua figlia." Mio fratello minore è gay quindi non è di certo stato lui. "Rimangono Riccardo e Alex. Hanno venti e diciannove anni quindi così a occhio faccio fatica a dirti chi è stato." Si giustifica mio padre. "Ti ha fatto divertire e stare bene?" Chiede mio padre a Fede e lei annuisce. "Che non si ripeta." Sbraita Mattia uscendo in spiaggia, io e Alex ci incamminiamo. "Ricky." Mi ferma mio padre. "Almeno buttali in un altro cestino." Mi fa l'occhiolino e io sorrido, sapeva bene che ero stato io.

Il giorno dopo passo un casco a Federica e la aiuto a salire sulla moto, è un po' alta, ma io ci arrivo bene. Le farò fare un giro in spiaggia sulla mia moto da cross. Ruggisce ancora bene e la miscela c'è. Parto e passo danti a i miei genitori e ai suoi alzando la ruota anteriore anche se non di molto. Suo padre mi guarda malissimo mentre sfrecciamo sulla sabbia. La porto fino alla seconda insenatura, da qui il tramonto è più bello ancora. Le sto concedendo un po' troppe attenzioni, ma è qui solo per qualche giorno. Le caccio la lingua in bocca e lei mi accoglie giocosa nella sua bocca.
La riporto a casa dei miei. "Grazie per il giro. Guidi benissimo. Sono io che sono una fifona." Mi dice mentre mi ridá il casco. "Grazie, sei stata bravissima anche tu." La supporto mentre torniamo in casa. Suo padre mi fulmina con lo sguardo e si avvicina minaccioso. "Ti ha fatto qualcosa?" Chiede con la figlia. "No papà, mi ha solo portato a fare un giro in moto e abbiamo guardato il tramonto da laggiù. Nulla di più." Spiega Fede leggermente intimorita.

Dopo cena mi si avvicina Mattia il padre di Fede. "Con te posso parlare sugli affari di tuo padre?" Mi domanda, mi irrigidisco ma annuisco anche. "Quella che si spaccia per la madre dei miei figli non lo è, mi ha minacciato di togliermeli essendo un padre single. È una poliziotta e cerca prove per incastrare tuo padre e riportarlo in Italia dove è tuttora ricercato." Mi spiega e io assimilo la notizia. "Ok grazie." Gli dico e lui mi ringrazia a sua volta. "Perché mi ringrazi?" Chiedo. "Perché se la fate sparire fate un favore anche a me." Risponde cauto mentre la tipa ci raggiunge. Trovo mio padre che beve il bourbon e bada Simon con la Fra. "Pa' ho delle news sugli ospiti, dovremmo parlare in privato." Gli dico e lui mi segue al garage. "La tipa che è con Mattia è una della polizia, cerca di riportarti in Italia in qualche modo. Lo sta ricattando coi figli dato che é un padre single." Spiego e mio padre annuisce serio. "Sta notte alle due ti voglio nei sotterranei." Mi allerta e poi sguscia via per tornare in casa.

Alle due mi presento nei sotterranei, c'è tutta la sicurezza riunita e vedo la donna col volto tumefatto, mio padre ha le nocche insanguinate. Entro titubante nella stanza, Serjei richiude la spessa porta dietro di me. "È ora che impari come si fa un interrogatorio. Su falle le tue domande." Mi dice severo mio padre per poi andarsi a sedere. "Chi ti manda?" Mi rivolgo alla donna. "Nessuno." Risponde e io guardo mio padre, lui mi fa cenno di procedere. Mi avvicino, ma non ci riesco, ha sempre detto che le donne non si toccano mai. Si avvicina con lo sguardo duro. "So il perché non ci riesci, ma lei si sa difendere e in più voleva far del male alla famiglia. Lasceresti davvero che la mamma restasse sola, che Emma finisca in una casa famiglia e anche Francesco, che Alex è la Fra finiscano in mezzo ad una strada?" Mi urla in faccia e io scuoto la testa. Mi giro verso la tipa che mi sputa pure in faccia. Gli arrivo un destro, poi di nuovo, di nuovo ancora, non so da dove arrivi questa rabbia, forse dal sapere che voleva sfasciare la famiglia. Sputa sangue quando finisco di scaricare la rabbia.

Qualche ora dopo sono riuscito a farla parlare, ho le nocche spaccate e piene di sangue come quelle di mio padre. Non puoi fare questa vita senza pagare un prezzo e nel mio caso sono le mani sporche. Mi porge una pistola col caricatore pieno. È ora di farla fuori, carico l'arma in canna. Miro e premo il grilletto senza pensarci troppo, è la mia prima volta e mio padre mi batte sulla spalla, sono andato bene. È incredibile come riesca a nascondere questo suo lato criminale. Me lo ricordo giocare a pallone con noi e ora invece ha lo sguardo duro, ma domani sarà di nuovo il padre di tutti i giorni, quello che ride e gioca a calcio coi figli

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