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Mattia

Finalmente c'è una gara e io sono già arrivato assieme a mio zio. Per fortuna in casa ho almeno lui che mi sostiene perché mia zia è sempre stata contraria a che io praticassi questo sport. Nulla mi ha mai fermato, le ossa rotte, gli incidenti e i periodi di convalescenza. È da quando ho dieci anni che gareggio, il mio più grande sostenitore era il nonno, ma ora non c'è più.

"Sei a posto Tia? Io andrei da Josh a fare due chiacchiere." Mi chiede mio zio. "Si, sono a posto, ci vediamo dopo." Mi saluta e si avvia. Ora devo cercare la mia preda, l'ho pensata molto dall'ultima gara. Mi è rimasta in testa, ma basterà che me la porti a letto e smetterò di pensare a lei come succedere per tutte.
La vedo in lontananza, sta guardando il tracciato con la testa piegata da una parte. Mi avvicino in silenzio quando Cristian si avvicina a lei.
"Gareggi oggi?" Le chiede per poi posare una mano sulla spalla di lei. "Probabilmente si. Ti devo far firmare i documenti?" Chiede lei. "No, tranquilla vanno bene quelli della volta scorsa. Allora ti aspetto ai cancelletti tra dieci minuti." Cris si allontana e ora la mia preda è libera.
Le cingo i fianchi e poso le labbra sul suo collo, non so cosa mi prenda, ma mi piace che lei si lasci baciare così da me. "Cerchi qualcuno?" Mi chiede e io mi stacco da lei. "Si cercavo te. Volevo dirti che farò il tifo per te." Mi guarda da sotto con quegli occhi verdi e sento svegliarsi il mio amico tra le gambe oltre che a qualcos'altro. Possibile che mi abbia fatto battere più forte il cuore, no è impossibile.

La vedo che si posiziona al cancelletto, ha una moto sua questa volta e non il somaro che danno ai bambini per provare. Bandiera verde.
Dieci secondi e danno il via, fa una buona partenza, ma la vera sfida è non cadere alla prima curva.
Molte cadono, ma lei riesce a passare. Si piazza in quinta posizione e non la molla fino alla fine. La tipa della scorsa gara ci ha riprovato per vedere di passarla, ma Elena gli ha dato il ben servito. L'aiuto a mettere la moto sul blocchetto per il controllo, i giudici verificheranno che la moto non abbia delle cose non consentite montate.
Si toglie il casco e lo aggancia al manubrio, non è la prima moto che guida questa ragazza. "Ti va di vedere una cosa?" Le chiedo e lei anche se con titubanza accetta.

Faccio strada tra la vegetazione fino un piccolo laghetto artificiale, mi stendo nel prato e lei fa lo stesso. "Scusa per l'altra volta. Ho fatto lo sbruffone, ma non volevo trattarti male." Mi scuso sinceramente perché non l'ho trattata bene, ma non voglio nemmeno illuderla con parole gentili e poi spezzarle il cuore. Mi guarda con gli occhi chiusi a fessura.
"E va bene scuse accettate. Devi gareggiare anche tu oggi?" Mi chiede mentre guarda il lago. "Si sono tra qualche batteria di piloti." Ammetto mentre mi godo la tranquillità, questa donna non parla in continuazione come tutte le altre. Quando la guardo vedo che mi sta osservando. "Ti piace quello che vedi?" Le chiedo malizioso. "Potrebbe chissà." Mi risponde piccata, ha un bel caratterino.
"Non sono una viperetta malefica." Mi ricorda con quella lingua biforcuta. Cosa le farei a quella lingua.

Non ci devo pensare, mi sto eccitando al solo pensiero di passare le mani su tutto il suo corpo. Le faccio il solletico come la scorsa volta, magari me la ritroverò di nuovo sopra. Ridiamo finché non trovo i suoi occhi vicino ai miei, sento il suo respiro caldo. Mi avvicino e premo le labbra sulle sue, le chiedo accesso e lei me lo lascia, trovo la sua lingua e la guido nel vortice. Le prendo il retro dei capelli esponendola ancora di più a me.
Monta a cavalcioni sopra di me e sono duro per lei. Porca puttana cosa mi sta facendo? Mi sento eccitato e di solito non mi succede. La stringo a me mentre le nostre lingue continuano a avvinghiarsi.

Mi squilla il telefono e ci stacchiamo perché devo guardare chi mi chiama. È mio zio e probabilmente tra poco sta a me. "Mi verrai a vedere?" Le chiedo serio e lei annuisce. Torniamo alla pista e raggiungo mio zio. "Dov'eri finito? Non ti trovava più nessuno." Sbraita. "Ero andato a rilassarmi." Confesso prima di chiudermi in bagno per far sfogare il mio amico là sotto. Vengo scaricandomi sul cesso e pensando che fosse Elena con quelle manine piccole a farmi venire. Devo smettere di pensare a lei, ci sto rimanendo sotto.

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