Elena
Apro la porta di casa, iniziavo a dimenticarmi com'era questo posto. Casa di Josh è molto più accogliente. "Ehi ciao, sei arrivata." Mi saluta mia madre per poi richiudersi nel suo studio.
Entro in camera e butto lo zaino in un angolo mentre il casco lo metto sulla scrivania. Metto le cuffie e ascolto la musica, nessuno viene a disturbarmi. Hanno cambiato tutte le carte in tavola, dovevo cambiare scuola e invece non la cambio più. Ad ora di cena mi presento in cucina dove la signora di servizio ha preparato la carne. La ringrazio e mi metto a mangiare da sola.
Paolo entra tutto ben vestito. "Sta sera io e tua madre non ci siamo, torneremo tra qualche giorno. Se hai bisogno c'è Rosie." Mi comunica come se fosse il messo comunale e poi torna in camera. Dei nomignoli con cui mi chiamava prima non c'è più nemmeno l'ombra. L'affetto è completamente scomparso nel giro di una frase e questo mi fa richiudere in me stessa. "Elena, esci sta sera. Va a trovare i tuoi compagni di classe. È tanto che non li vedi. Sopratutto Linda la figlia dei Ferrero." Ovviamente, devo andare a farle fare bella figura, guardo la governante che mi abbozza un sorriso, ma io la fisso senza provare nulla.Suono il campanello di casa dei Rambaldi e Eleonora mi apre con gli occhi stupiti come se avesse visto un fantasma. Inizio a bere la birra almeno questa mi stordirà un po' spero. In casa c'è già gente ubriaca e non solo.
Dopo qualche ora sono seduta sul divanetto incapace di guidare, dovrò passare qui la notte.
Josh mi ha chiamato un paio di volte e anche Ken, ma non ho mai risposto. Guardo la galleria e vedo delle foto di me e Mattia. Le deve aver fatte col mio telefono mentre dormivo. In una mi bacia l'orecchio, ma in tutte mi tiene abbracciata a se.Dopo un po' si siede una ragazza di fianco a me, la riconosco. "Ciao Cri." Era la spacciatrice di Ian, di solito me ne stavo in disparte quando maneggiavano per le dosi però l'ho sempre vista. "Ehi dolcezza. Vuoi una striscia?" Mi domanda mentre prepara per qualcuno che ovviamente l'ha pagata. "No prendo questa."
Prendo la canna che ha sull'orecchio e la accendo tirando una generosa boccata. Era un po' che non fumavo.
"Tutta tua amica mia. Qui ve la passate bene." Commenta prima di lasciare il posto a qualche ragazzo che iniziano a sniffare.
"Ma chi si vede, Lancaster." Mi giro per abitudine, qui nessuno sa che quello non è più il mio cognome. È Linda Ferrero a parlare. "Stare in periferia ti ha reso ancor più sfigata." Ridacchia con la sua tirapiedi. "Tu invece dovresti cambiare cazzo. Quello che ti scopa ora non lo fa abbastanza bene perché sei terribilmente acida. Però non sei tutto sto pezzo di figa quindi quelli bravi di certo non vengono da te." Sentenzio guardandola con sfida.
Gira il suo brutto culo e se ne va mentre io continuo a bere e a fumare la canna.Dopo diverse ore non capisco più nulla, vago per la casa a tastoni, la vista è offuscata, devo trovare il bagno. Entro in una stanza, ma trovo solo gente ammassata a terra, entro in un'altra e trovo gente che scopa. Finalmente trovo il bagno e riesco a svuotare la vescica.
Torno in quello che presumo sia il salotto, sento qualcuno dietro di me, è Marco per cui mi tranquillizzo."Sei tornata finalmente. Ora ti riconosco. Questa sei tu." Mi mette le mani sui fianchi e le sue labbra sono sulle mie. Sento il sapore dell'alcol e della pasticca che ha preso. È fatto di brutto, in tutto ciò io penso a Mattia in questo momento, a come le sue mani mi avrebbero stretto più forte e a come le sue labbra avrebbero preso il controllo della situazione. Marco mi spinge contro un muro e continua il suo assalto. "Andiamo a divertirci bimba." Mi sussurra, ma io lo fermo perché anche se sono con lui, sto pensando a Mattia.
"No Marco non ho voglia di fare sesso." Gli dico mentre mi volto, lui mi afferra per il polso e mi fa voltare. "Sentì brutta troia, la dai a quei campagnoli e ad uno che conosci da sempre no. Ora ti mostro io come scopano i ragazzi di Milano." Mi molla un ceffone, batto contro un tavolino in vetro e mi taglio di nuovo il sopracciglio. Fantastico ora rimarrà la spaccatura netta. Mi trascina sul tappeto e si mette sopra di me, cerco di togliermelo di dosso. Si blocca di colpo e tossisce sangue vicino a me.
Si alza e corre via, ma lo sento capitombolare e iniziare ad avere le convulsioni.
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Under your chain
ChickLitTutto era stato scritto per lei, chi doveva essere, cosa doveva fare e quando fare cosa. Ma se accidentalmente sulla sua strada incontrasse il pericolo più grande della sua vita?