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"Cento, non ci posso credere, tu un ottantasette mente Carlos novanta e Mattia sessantacinque." Strillo i voti così che Camilla dietro di me senta.
Esco dalla calca di studenti desiderosi di vedere il proprio voto. "Complimenti. Sei stata bravissima piccola." Mi dice Tia baciandomi sulla guancia. "Siamo stati tutti bravi. Anche te con un bel calcio nel sedere." Prendo in giro Mattia che mi fa la linguaccia. "Ciao pa'. Ho preso cento. Ancora non ci credo. Si siamo andati tutti bene. Nessun respinto agli esami." Spiego prima di buttare giù. Mattia si mette alla guida di una clio, si perché nel frattempo lui sta dando la patente e anche se non si potrebbe oggi ci scarrozza lui. Mando un messaggio a Teo. -Diplomata. Con cento.- Aspetto la sua risposta che non tarda ad arrivare. -Bravissima scricciolo. Ora manca solo la maggiore età.- Gia, devo aspettare fine luglio e poi finalmente sarò maggiorenne. Quante cose sono cambiate nel giro di un anno, Mattia, mio padre e Matteo. Devo capire cosa fare con Matteo. Non mi ha esplicitamente detto di raggiungerlo in Repubblica Ceca, ma Mattia non mi ha nemmeno fatto sapere nulla per un eventuale contratto e un trasferimento.

Qualche giorno dopo sono con Camilla nella piscina montata fuori da casa mia, Carlos ci raggiunge. "Ehi, te la passi bene ragazza." Esclama e io non capisco a cosa si riferisca. "Perche?" Chiedo. "Bhe nonostante Mattia vedo che l'hai presa bene." Lo guardo storto e lui deglutisce pesantemente. "Non ti ha detto nulla?" Mi chiede e io mi stringo nelle spalle. "Mi aveva promesso di dirtelo, ma quando pensava di farlo se sta sera parte." Dice Carlos mentre entra in piscina. "Carlos per piacere dimmi cosa c'è sotto." Gli chiedo seria. "Non voglio fare la spia, ma è ora che tu lo sappia. Ho tenuto il segreto anche troppo. Mattia ti ha sempre tradita con Martina, mentre eri in coma l'ho scoperto. Ma quel che è peggio è che non ti ha detto del contratto in Ucraina e che partirà con Martina sta sera." Mi sento morire una seconda volta, ma questa fa meno male, come se in fondo lo sapessi già. Esco dalla piscina mi metto le ciabatte e attraverso la strada. Rose mi apre allarmata e io mi dirigo veloce verso camera di Mattia. "Ehi piccola tutto bene?" Mi chiede e io gli arrivo uno schiaffo in faccia. "Non farti più vedere Mattia. Mi fai schifo." Non prova nemmeno a ribattere, sa già che so tutto. Mi tolgo quello stupido orecchino che mi aveva dato in gita e lo lascio sul comodino mentre scendo le scale saluto Rose e torno a casa mia in piscina.

"Sta sera c'è anche Mattia a cena?" Chiede mio padre per preparare la cena. "No." Rispondo secca e lui se la defila perché ha capito che sono abbastanza alterata. "Non mi avrebbe detto nulla. Se ne sarebbe andato nella notte così io lo avrei scoperto domani." Descrivo e Carlos prova a tirarmi su di morale. Dopodomani lui e Camilla partiranno per Ibiza come viaggio del diploma, io non ho organizzato nulla perché contavo su un verme di persona.
La sera mangio poco o nulla, non ho molta fame quando Ken compare con Mattia per salutare Josh dato che starà via un po' e mio padre darà un occhio a Rose se avesse bisogno. "Non partite assieme?" Chiede mio padre confuso. È ora di far tornare un po' la vecchia Elena. Scatto in piedi. "No perché lo stronzo qui davanti ha ben pensato di cornificarmi fino a stamattina e sperava io lo scoprissi una volta che fosse partito. Mentre ero in coma ha firmato il contratto, ma parte con l'altra. In tutto ciò io lo so perché qualcuno ha riconosciuto che dovessi saperlo. Sei un verme." Sibilo prima di rimettermi a sedere e lasciare tutti a bocca aperta. "Forse è meglio se andiamo. Ci sentiamo Josh." Taglia corto Ken infuriato col nipote, forse pensava che Mattia mi avesse parlato da un bel pezzo. "Non ci si annoia mai con voi." Espone mio padre riprendendo a tagliare la carne. Carlos e Camilla abbassano lo sguardo, ma aveva bisogno di una strigliata il signorino.

Carlos e Camilla sono via da una settimana quando mia madre si presenta a casa di Josh assieme ad un avvocato. Parlano di un accordo matrimoniale firmato quando ero piccola, quando Paolo era legalmente mio padre. L'avvocato di mio padre controlla meticolosamente il documento, ma non c'è appiglio. "Cosa succede se non lo sposo?" Chiedo per sicurezza. "Dovremmo sborsare più soldi di quanti ne abbiamo e andremo in mezzo ad una strada." Espone mia madre. "Tesoro, vedrai che c'è un'altra strada." Prova a suggerire mio padre. "No, va bene lo sposo." Mi sono stufata di lottare. Non ho voglia di dover andare contro mia madre, andrebbe a finire che mi farebbe internare ovunque pur di farmi tornare accondiscendente. Mio padre non dice nulla, vede la mia rassegnazione. Mi metto nel letto e guardo fuori dalla finestra. Una vita assieme a Luca, spero non parli sempre di economia, mia madre ha preso bene il mio essermi arresa. Mancano due settimane alla mia maggiore età e io mi sento uno straccio.

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