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"Pronto?" Mi risponde con voce assonata. "Matteo sono Giovanni il padre di Elena. Ti devo chiedere un favore per mia figlia. Devi venire qui all'indirizzo che ti giro il prima possibile." Spiego. "Prima mi minacci dicendo che devo starle lontano per non farmi passare per un pedofilo e poi mi chiedi di vederla? Cosa ti fa pensare che verrò in Italia dove sono ancora ricercato?" Ha ragione ad essere arrabbiato, ci sono andato giù pesante con lui l'ultima volta. "Verrai perché è Elena ad aver bisogno. Quando sarai qui capirai." Spiego e lui accetta.

Ho fatto chiudere completamente il reparto, nessuno a parte il dottore, me e Matteo potrà entrare in questo reparto al momento. Secondo il dottore ho esagerato, ma voglio essere sicuro che nessuno possa interferire col mio tentativo di dimostrare che Elena non è morta. Non sono ancora pronto a perderla. La guardo ferma in quel letto e prego qualunque dio esista che funzioni.

Matteo

Arrivo all'ospedale, porto il cappuccio così che nessuno mi riconosca, mi hanno detto di andare al terzo piano. Questo ospedale non è tanto grande per fortuna. Arrivo e vengo fermato da un addetto alla sicurezza, appurato che posso entrare vedo Giovanni fuori da una stanza assieme ad un medico, è sciupato e il suo volto è quello di un uomo distrutto. Inizio a preoccuparmi. "È lui il soggetto con cui fare i test?" Chiede il medico e lui annuisce. Il medico mi fa entrare in una stanza dove vedo Elena attaccata a tutti quei macchinari. Sta davvero male, ecco perché mi ha chiamato. "Cosa devo fare?" Chiedo col medico e lui mi spiega che io basta che le parli o che la tocchi, lui vedrà se c'è qualche reazione da parte sua.

"Ehi, non ti posso lasciare da sola nemmeno due settimane che guarda cosa mi combini." Le sussurro, guardo il dottore e lui scuote la testa. "Ma se non reagisce cosa succederà?" Chiedo cercando di trattenere le lacrime. "Dichiareremo il decesso." Mi spiega. "No, non sei morta, non puoi essere morta scricciolo." Le prendo la mano e la stringo.
"Ridillo." Alzo la testa. "Scricciolo, torna da me." Prego che lei torni da me, non sono pronto ad arrendermi e sapere di averla persa per sempre. "Un'altra volta." Suggerisce il dottore. "Scricciolo per favore." Biascico e poi guardo il medico. "Prova a stringerle di nuovo la mano." Spero reagisca bene. Faccio come mi ha chiesto e vedo che lui controlla i monitor soddisfatto. Esce e chiama dentro Giovanni.

"Allora dottore c'è qualche buona notizia?" Chiede reggendosi al letto. Mi sa che non dorma da molto. "Si, Elena ha reagito alla sua voce e anche al tocco. Quindi si sta riprendendo. L'ematoma si sta riducendo, ma avendo avuto qualche reazione possiamo ben sperare per nessun danno celebrale." Giovanni mi guarda distrutto. "Scricciolo, ti devi risvegliare." Sussurro e anche Giovanni vede che il tracciato celebrale reagisce. Io dottore esce e ci lascia soli.
"Grazie per essere venuto, so che rischi parecchio, ma so anche cosa ti ha spinto a venire." Si siede di fronte a me. "La ami vero?" Che vadano a fanculo le regole, tra non molto sarà maggiorenne. "Si, la amo. La amo da quando l'ho conosciuta." Ammetto. Guardo il mio angelo, sembra che stia dormendo, ma non si sveglia. "Lei ti ha coperto anche negando l'evidenza per cui lo chiederò a te e spero tu sia sincero con me. Tra voi c'è stato qualcosa?" Mi chiede. "Si, si. Ma mi ha promesso che non avrebbe detto nulla per non farmi finire tra gli infami." Spiego. "Lei infatti non ha detto nulla, ma quando ho visto questa foto." Mi fa vedere la foto in questione. Siamo io e Elena attaccati alla colonna a Praga, la stavo coprendo, ma la stavo anche baciando. "Ha negato che vi stavate baciando, ma può cascarci il procuratore non io." Spiega. "Si, la stavo baciando, ma lei lo voleva. Vuole me." Spiego. "Lo so, anche lei prova di sicuro qualcosa per te. Ma la vita che le puoi offrire è lontano da tutti e non potrebbe tornare qua quando vuole." Mi colpisce proprio dove sa che non posso replicare. "Lo so, ma quando le ho detto che non ci saremmo più sentiti non hai idea di quante volte mi abbia chiamato e come sia stato difficile spezzarle il cuore." Ringhio. "Se lei mi vorrà ancora non la respingerò Don Giovanni. Sappilo." Metto bene le cose in chiaro.

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