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Mi sveglio di soprassalto sentendo il mio cellulare squillare. "Ele dove seiii??!!" Sento urlare nel mio orecchio da Kate la mia migliore amica.

Guardo l'orologio e noto che sono già le 9.00 ed io un ora fa dovevo essere a casa sua per fare compere al centro commerciale. Come al solito ho dimenticato di puntarmi la sveglia e saltare un appuntamento con Kate è come saltare la chiamata del capo di stato. Mi vesto in fretta con un paio di jeans e una maglietta senza nemmeno far caso a che colori ho abbinato, metto il necessario dentro uno zainetto da scuola. Josh mi ha lasciato le chiavi della moto, prendo su un casco a caso tra quelli che sono nello sgabuzzino. Ha detto che nel mentre non ne prendo uno posso usare uno di questi. Accendo la moto che fa subito le fusa con la frizione tirata, parto piano perché non so come sia in partenza, è abbastanza dolce. Sfreccio in mezzo al traffico milanese e dopo mezz'ora sono a casa di Kate.

Colei che è sempre stata in grado di farmi spuntare il sorriso nei momenti in cui lo stress aveva la meglio. Lei non è sensibile ancor meno  di me, causa la sua infanzia difficile e le difficoltà che ha dovuto superare.

E' cresciuta in comunità  fino ai 6 anni e poi finalmente una famiglia ha deciso di prendersene cura e ora guai a chi li tocca. Non riesce a chiamarli mamma e papà, ma per lei è come se lo fossero. Ha veramente un cuore d'oro quella ragazza, sotto ovviamente ad una bella corazza spessa e si merita tutta la felicità di questo mondo. La sua famiglia non le fa mancar niente, le donano tutto il loro amore che negli anni precedenti all'adozione non ha mai avuto. Ovviamente lei come me fa fatica a dimostrare affetto verso gli altri quindi quelle poche volte che dice ai suoi genitori che gli vuole bene è un mezzo miracolo. Non ha mai cercato la vera madre e non ha mai accennato a volerlo fare, al suo posto non so se avrei fatto la stessa scelta.

"Buongiorno signorina Lancaster." Tuona Kate mentre mi apre il portone di casa. Entro e mollo il casco sulla sua scrivania, mi guarda esterrefatta vedendo un modello di casco da fuoristrada. Lei è invece innamorata della vespa e ovviamente porta il casco abbinato con il tricolore, ma non perché è patriottica. "Vengono anche i ragazzi più tardi. I miei saranno fuori fino a dopodomani, potresti restare qui?" Ammicca nella mia direzione, solo lei sa che ancora non ho mai fatto sesso. "Non posso, alle dieci e mezza ho il coprifuoco." Sputo e vedo il suo sguardo deluso, ma non penso che sforare dalle regole al secondo giorno sia il miglior modo per ingraziarmi Josh.

Mi siedo sul letto e noto che Kate mi sta facendo dei gestacci dietro come per dire che io dovrei rimanere per la serata. Stringo gli occhi a fessura senza capire, finché non estrae da dentro un mobile un sacchetto con l'erba dentro. "Sta sera ci divertiamo. Devi rimanere per forza." Annuncia super carica. Cazzo, più tardi avviserò Josh che non torno per la notte.

"ELE!!!" Sento strillare Kate non appena vede un vestito nero con finte perle cucite sopra, ok l'ho persa completamente e di sicuro entrerà nel negozio. Infatti finisce così. "Stamattina ho visto Marco." Mi annuncia ed io faccio spallucce non capendo dove voglia arrivare. Lei sa che lui ci ha provato per quasi tutto l'anno, dato che nessuno sapeva di Ian. Ho dovuto tenere nascosta la mia relazione con lui perché era più grande di me, aveva venticinque anni. Marco spesso cercava di rimanere solo con me, ha provato a baciarmi mentre eravamo ubriachi ad una festa ma l'ho fermato. "No, ora Ian non c'è più da qualche mese e tu devi tornare in pista mia cara." La fisso con sguardo interrogativo per incitarla a non continuare prima che mi venga un esaurimento nervoso, detesto quale vuole convincermi con i suoi discorsi. "L'ho beccato mentre facevo colazione dopo che ho capito che eri in ritardo." Mi ammonisce. "Mi ha chiesto di te e se ci saresti stata sta sera." A quel punto serro gli occhi fino a metà e stringo la bocca. Kate mi trascina dentro almeno altri dieci negozi e io non sopporto lo shopping. Io sono più tipo da vado a prendere quello che mi serve e basta, non giro mille negozi. Per pranzo ci fermiamo ad un sushi all you can eat e apriti cielo riveliamo la nostra vera natura di pozzi senza fondo.

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