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Per fortuna le lezioni passano in fretta e anche i giorni, domani parto per la Sicilia assieme a mio padre.
"Hai preso su tutto?" Mi chiede Josh mentre io annuisco, ho già controllato due volte la valigia.

Tia si presenta in camera mia la sera dopo cena. "Dai fammi spazio." Brontola così che io gli ceda del posto nel letto.
Mi sposto e lui si infila sotto al piumone, mi tocca il fianco e poi la coscia.
"Io dovrei stare fermo mentre tu sei praticamente nuda nel letto con me." Bisbiglia vicino al mio orecchio.
"Perché? Non riesci a tenerlo nelle mutande." Ammicco e mi giro nella sua direzione facendo strisciare apposta le nostre intimità.
"Sai che non te non sta mai nei boxer." Mi bacia sul collo, lungo la spalla.

"Tia." Mi lamento, mentre lui continua a baciarmi. Mi sfila lentamente le mutandine. Sta sera è stranamente dolce e io sono cotta di lui, non dovrei perché so che non durerà, ma non riesco a comandare sul cuore.
Mi deposita una sfilza di baci dal collo lungo il petto poi l'addome e poi la sua lingua trova il punto magico.
Andiamo e mi dimeno mente lui mi tiene ferma e continua darmi piacere.
Torna sulle mie labbra e le sue mani mi accarezzano, mi bramano. "Sei mia piccola."
Le sue parole risuonano nella mia testa.
Mi penetra lentamente e si muove lentamente dentro e fuori. Sembra quasi romantico sta sera. Sappiamo che non ci vedremo per un po'.

"Mi mancherai piccola." Mi bacia in fronte per poi farmi stendere con la fronte al suo petto. "Mi mancherai Tia." Ammetto e lo sento sorridere. "Perché ridi? Non mi prendere in giro." Lo spingono nel petto, ma lui mi tiene stretta a se. "No, no. Non ti sto prendendo in giro. Ma da quando ci conosciamo è la prima volta che mi dici cosa senti." Mi spiega contento e io ci rifletto. Ha ragione, è la prima volta che esterno ciò che sento.
Mi addormento cullata dal suo respiro.

Sento Mattia muoversi nel cuore della notte, mi giro e vedo che mi sta guardando, non resisto e mi metto a cavalcioni su di lui. Lo bacio, con foga e lui ricambia, le sue dita scorrono lungo la mia schiena. Facciamo l'amore come se ne fossimo in astinenza da parecchio tempo.

La mattina mi sveglio da sola nel letto, Tia ha lasciato un biglietto con scritto che non poteva farsi beccare nel mio letto stamattina.
Josh vuole a tutti i costi salutare gli Smith prima di partire e così siamo da loro ora e c'è anche Carlos che mi parla dell'ultima pietosa verifica che hanno fatto.
Salgo verso la camera di Mattia, si sentono degli strani rumori e quando apro la porta lo trovo nel suo letto con una ragazza a pecorina. Se la sta scopando e sento andare in frantumi qualcosa con cui non avevo mai fatto i conti, i miei sentimenti e il mio cuore.
Richiudo la porta e scendo, vorrei piangere, ma non posso. Allontanarmi da lui mi farà bene.

Ho cercato di prepararmi in tutti i modi a questo momento, sapevo che sarebbe finita, ma nulla poteva effettivamente preparami a questo stato di delusione e rabbia.
Saluto Carlos cercando di abbozzare un sorriso falso, spero sia credibile.

Arrivo all'aeroporto e spengo il telefono, niente e nessuno disturberà il mio viaggio in Sicilia. Nemmeno un crossista arrogante.
Josh mi fa strada fino ad uno degli hangar privati. Ha un jet tutto suo? Porca miseria e chi se lo aspettava.
Due uomini ben piazzati si mettono dietro di me. "Loro sono Marco e Enrico e saranno la tua scorta d'ora in poi." Annuncia mentre io devo ancora metabolizzare il jet.
"Allora, ora che siano io e te e qui si può parlare liberamente ci sono delle cose che devi sapere prima che arriviamo in Sicilia. Primo l'appellativo Don è da usare col capofamiglia. Con me non serve perché sono tuo padre, ma quando avremo ospiti si. Secondo le famiglie che ci verranno a trovare vengono perché noi siamo una delle famiglie più potenti quindi come tale devi considerarti al di sopra di loro. Non puoi mostrare il tuo lato buono, dovrai avere un muro o far vedere solo che sei determinata e spietata altrimenti soccombi in questo mondo. Terzo, ci sono delle famiglie con cui non andiamo d'accordo, loro non verranno, ma potrebbe capitare. Con loro dovrai essere riservata e fredda. Quarto, puoi fare quello che vuoi dato che sei la figlia del capo." Mi porge il bicchiere di bourbon e si mette comodo sulla poltrona. "Posso chiederti una cosa nello specifico?" Domando mentre cerco di memorizzare le puntualizzazioni di mio padre. "Certo." Risponde sereno mentre siamo in quota. "I tuoi affari non comprendono solo locali, imprese e discoteche vero?" Lo guardo negli occhi e lui annuisce. "Contrabbando, spaccio e prostituzione. Ma mai di minori e mai forzatamente. Le prostitute che stanno sotto di noi lo fanno perché vogliono, perché gli è necessario per vivere." Finalmente so quali sono i suoi scheletri nell'armadio. "Ma non è la stessa cosa di quello che mi voleva far fare Paolo in sostanza?" Domando e vedo che Josh serra i pugni. "No, tu sei minorenne primo e secondo tu non eri consenziente. Le ragazze che vengono da noi per poter fare le prostitute, lo vogliono, non sono obbligate." Mi spiega, ma continuo a far fatica a capire. "Un giorno ci sarai tu al mio posto, dovrai imparare tante cose, ma sei sveglia e imparerai in fretta.

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