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Mi assicuro di aver caricato tutto nella valigia, ricontrollo un paio di volte per essere sicura. Rosie mi accompagna al punto di ritrovo dove il pulmann ci aspetta per portarci a Praga. Mi aspetta un viaggio di dodici ore. Metto le cuffie e mi abbandono nel sedile. La prof di italiano fa l'appello, tanto io sono tra gli ultimi cognomi. Finito di chiamare tutti l'autista parte e io mi addormento così da recuperare un po' di sonno.

Arrivati all'albergo scarico la valigia e attendo nella hall che la prof ci divida nelle camere. Io sono rimasta sgaffa e sarò con qualcuna dell'altra scuola. Mi sistemo e aspetto, suona il telefono, è quello della hall che mi chiama per andare a recuperare la mia compagna di stanza. Scendo con l'ascensore e quando arrivo nella sala principale vedo Mattia e Carlos con le valige. Cazzo, con tutte le classi che ci sono a Milano proprio la loro. Mattia mi guarda come se avesse visto un demone, Carlos invece mi saluta entusiasta. "Ehi, che coincidenza essere in gita assieme." Ci prova a stemperare gli animi, ma tanto il rapporto tra me e Mattia è irrecuperabile. Mi hanno messo Camilla in stanza.

"Tu conosci Carlos e Mattia?" Mi domanda dopo che l'ho fatta entrare nella stanza. Io mi siedo nel mio letto. "Si, Mattia è il nipote dei vicini di casa di mio padre. Carlos è spesso da Mattia quindi l'ho conosciuto così." Spiego, non sembra una cattiva ragazza. "Ah, pensavo fossi l'ennesima vittima di Mattia." Bene così ho la certezza che Mattia sia un puttaniere. "Sta sera hai da fare?" Mi chiede dopo aver finito di sistemare le sue cose nella stanza. "No, di sicuro i miei compagni faranno qualcosa, ma non ho voglia di andare con loro." Spiego, di sicuro andranno a prendere qualche droga e la useranno in qualche camera. "Perché pensavi fossi un'altra vittima di Mattia?" Chiedo per scoprire fino a che punto sia arrivata la fama di quello stronzo. "Bhe, in classe non c'è una ragazza che non sia stata a letto con lui." Ammette senza guardarmi. "Compresa te?" Chiedo, ma dal suo sguardo capisco che è così. "Ero in discoteca con delle mie amiche e lui mi aveva guardata per tutta la sera, ero ubriaca e quando lui mi ha portata in bagno non ho detto di no." Si vergogna, lo vedo perché non mi guarda. "Il giorno dopo ero di nuovo nessuno come prima. Lui non va mai con la stessa persona più volte a parte Martina, con lei fa l'eccezione." Non mi guarda. "Sono andata anche io a letto con Mattia. Non ero ubriaca e lo volevo, ma poi l'ho beccato in camera sua con una e da quel giorno non ci parliamo molto. Quindi anche se ho conosciuto Mattia per un'altra ragione sono anche io tra le sue vittime." Ammetto e vedo che mi guarda con rammarico, forse se lei non fosse stata ubriaca non ci sarebbe andata a letto con Mattia.

Dopo cena Camilla mi fa strada fino alla camera 24, mi guardo attorno per assicurarmi che nessuno ci veda. Qualcuno apre la porta e noi entriamo, tengo la testa bassa e quando entro vado a sbattere contro qualcuno. E' Mattia che ovviamente è solo in asciugamano. Mi stacco subito da lui, prima che possa afferrarmi con le braccia. "Se volevi vedermi nudo bastava dirlo." La sua voce è maliziosa, ma non sono in vena. "Ho già visto e c'è di meglio. Tu e la pecorina che era in camera tua siete fatti l'uno per l'altra." sibilo velenosa. "Quindi dopo che sei venuta a letto con me hai iniziato a fare la troia e a darla a tutt." Non finisce la frase che gli arrivo uno schiaffo in viso. "Non ti permettere. Non ero io nuda con un altro. E con chi vado o non vado non più affari tuoi." Gli urlo addosso, si chiude nel bagno e poi una volta vestito esce dalla camera sbattendo la porta. "Sapevo che sarebbe successo." Sentenzia Carlos sedendosi su un letto.

"Perché?" Chiedo sedendomi sul letto di Mattia. "E' da quel giorno che lo hai beccato con Martina che rimugina su come poter parlare con te. Ma a Natale non hai risposto e poi a capodanno hai tagliato corto, quindi ha capito che non avevi sbollito di essere stata con lui la volta che ti toccava e basta." Spiega. La volta che mi toccava? "Scusa una cosa Carlos, ma Mattia quando è che ti ha detto che eravamo a letto assieme?" Non mi vergogno nemmeno più dal tanto che sono arrabbiata. "Bhè un paio di settimane prima." Ha mentito pure al suo migliore amico. "Bhe, il tuo caro amico non te l'ha detta tutta. la sera prima è sgusciato in camera mia e ha fatto sesso con me. Per quello mi sono arrabbiata." A Carlos cade letteralmente la mascella e capisce perché io mi sia comportata così. "No, non me lo aveva detto questo." Sembra dispiaciuto. Ci mettiamo a giocare a carte finche non sentiamo rantolare fuori dalla camera.

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