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Parcheggio danti alla villa e vedo che lo scricciolo rimane allibita. La faccio entrare e accendo le luci. "Questa è la mia capanna." Scherzo e vedo che ride. "Chiamarla capanna è un insulto." Puntualizza mentre si toglie le scarpe e inizia ad esplorare la casa. "Ti piace?" Le chiedo curioso e lei annuisce convinta. Chissà se potrebbe pensare che questa diventi casa sua un giorno. Le accendo anche le luci nel giardino e vede la piscina. "Capanna con piscina ovviamente." Precisa e rido. La cucina è openspace e vedo che la osserva attentamente. "Vuoi un cannolo?" Le chiedo e lei mi guarda incredula. "Sono pur sempre un siciliano, non posso non avere i cannoli in casa." Ne tirò fuori dal frigo un paio. Elena si siede sul bancone dell'isola. Poso il contenitore vicino a lei.
Prendo uno dei cannoli e lo avvicino alla sua bocca, lo addenta e lo mangia con gusto, gli è rimasto un po' di zucchero a velo sulla punta della bocca. Gli passo il pollice sulle labbra, sento montare il desiderio dentro di me. "Sei ancora minorenne giusto?" Chiedo per sicurezza e lei annuisce. "Fino a fine luglio." Precisa. Cazzo, mi ero ripromesso di non andare più con una minorenne, ma lei è lei. Probabilmente l'unica minorenne che mi fa eccitare così. "Fanculo." Sibilo prima di baciarla, mi lascia libero accesso e trovo la sua lingua. Mi è mancata così tanto, la avvicino a me è la sento ansimare, mi vuole anche lei.

La prendo per il retro delle cosce e la tengo in braccio, mi dirigo verso la camera da letto al piano di sopra, la deposto sul letto e inizio a spogliarla lentamente. "Abbiamo tutto il tempo che vogliamo ora. Stanotte non dormiremo mi sa." Le prometto mentre lei mi toglie gli slip. Lascio le luci soffuse, so che le piacciono i miei tatuaggi, quella mattina in cella li guardava curiosa. "Hai le spalle piu larghe Teo." Sussurra mente io sto giocando con le sue tette. Sono sode e grosse, sono fuori di testa completamente. "Si, faccio un po' più di palestra ora." Ammetto mentre scendo sul suo pube e trovo il suo punto sensibile, la mia lingua le da piacere. "Prendi ancora la pillola?" Chiedo per sicurezza, non vorrei fare cazzate con lei. "Si." Mi conferma in preda al desiderio.
Entro in lei, cazzo quanto mi è mancata. Porca puttana la amo, la amo. La mia pelle imbrattata è in netto contrasto con la sua pulita e chiara. Nessuna mi farà provare ciò che provo per lei, ma so che mi deve scegliere lei, se la costringo a scegliere non funzionerà mai.
Un giorno sarà mia, come io sono suo. Non trattiene i gemiti come in cella e i versi che escono dalla sua bocca sono fantastici, mi arrivano diretti al mio cazzo. I suoi occhi verdi, mi sta guardando dentro, lo vedo e spero riesca a vedere quanto la amo. Viene affondando le dita nella mia schiena, sento il piacere addensarsi infondo alla schiena, sono vicino. Vengo marchiandola e rivendicandola tutta per me.

La guardo dormire con ancora le goccioline di vapore nei capelli, sono le cinque del mattino e si è addormentata da poco. Penso che stanotte abbiamo usato tutte le superfici disponibili di questa casa. La mia ragazzaccia ribelle. L'ultima volta in doccia sono riuscito a starle dietro, ma aveva davvero il pepe addosso stanotte. Non ha battuto ciglio quando ha visto che avevo una pistola dietro con me, probabilmente si è abituata. Affondo la testa tra i suoi capelli e mi sento sereno. Lei non mi ha mai giudicato anche se sa che non mi guadagno da vivere onestamente, nonostante sappia che ho le mani sporche di sangue non mi ha mai guardato con terrore o paura. Mi addormento stranamente felice.

Elena

Sento vibrare insistentemente qualcosa vicino a me, mi sveglio indolenzita, ma non riesco a muovermi liberamente, sono coperta con solo un lenzuolo, un braccio tatuato mi tiene stretta. È il braccio di Matteo. Cavolo stanotte è stato bellissimo, non ero mai stata così bene. Non ho pensato nemmeno un secondo a quello stronzo e in più vedevo una strana luce negli occhi di Teo. Possibile che io provi qualcosa di più per lui? Non si metterebbe mai con una come me, per giunta molto più piccola di lui.
Sta notte però qualcosa è successo eravamo entrambi diversi, chissà. Sento vibrare di nuovo qualcosa, vado a tastoni nel comodino e trovo il mio telefono. "Pronto?" Rispondo senza guardare chi mi sta chiamando. "Elena stai bene? I professori ti cercavano, ma abbiamo detto che non ti sentivi bene e che per oggi stavi in camera. Per cena però vedi di tornare per favore, non mi mettere nei casini anche a me." È la voce di Camilla. "Scricciolo chi è?" Chiede Matteo che nel frattempo si è svegliato. "Sto bene Camilla tranquilla. Ok torno per cena. Grazie." Le rispondo così che anche Teo capisca con chi sto parlando. "Sei col tipo di ieri sera?" Mi chiede elettrizzata. "Si." Ammetto. "Che fortuna, è davvero uno schianto e poi quando ti ha diverso con Mattia, lì gli ormoni sono andati a farsi benedire." Ammette e ridiamo assieme perché in effetti è stata una scena davvero strana. Metto giù il telefono e mi giro a guardare quel ragazzaccio tutto tatuato con cui ho dormito. "Non sei stanca scricciolo? Non hai dormito molto stanotte." Mi bacia la spalla, solo ora mi rendo conto di essere completamente nuda, cerco di coprirmi con le braccia, ma Teo mi scopre e mi espone al suo sguardo. "Non hai niente da coprire, sei bellissima scricciolo." I suoi complimenti mi fanno sorridere e sentire lèggerà. Mi avvicino e lo bacio, mi asseconda quando invece pensavo mi avrebbe respinto data la mia minore età.

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