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Sono in camper, direzione Arco di Trento circuito Ciclamino. Mi siedo a fianco a Josh che guida tranquillo. Abbasso il finestrino beandomi  dell'aria fresca di montagna. Non vedo l'ora di arrivare. Mi ha spiegato che le gare in cui compete sono di difficoltà mista, ma questo tracciato lo preoccupa perché si tratta di una gara particolarmente difficile e non si  sente in gran forma, forse anche perché negli ultimi giorni gli ho dato filo da torcere a casa. Ma per questo motivo siamo partiti prima del previsto,  così alla fine del viaggio avrà più tempo per riposare. Mentre lui guida io ripenso a Kate, non sono voluta andare al suo funerale anche perché sua madre avrebbe di sicuro fatto uno scenata vedendoci lì. Di sicuro penserà che è colpa nostra se sua figlia faceva quel che faceva.

Ieri  sera sono andata fuori a mangiare con Josh, mi ha voluto portare in uno dei suoi locali. Era bello e confortevole, ricercato, ma non di lusso dove rischi di sentirti fuori posto. Mi ha chiesto di mia zia, ma quando le ho detto che era morta c'è rimasto come se nessuno gli avesse mai detto nulla. Gli ho chiesto del suo periodo riabilitativo e da cosa era dipendente.
Mi parla dei suoi genitori che sono siciliani e non lo vedono da un paio di anni, ma prima o poi tornerà giù a trovarli.
L'aria è fresca, pulita e profumata. Il paesaggio è a dir poco stupendo.
È il paradiso? Forse. Siamo circondati da montagne che isolano dal mondo la pista.
Decido di farmi un giro in avanscoperta , sono incantata da ciò che vedo; alcuni stanno provando la  pista mentre altri parlottano tra loro.

Torno al camper e vedo che Josh parlotta con Ken. "Chi abbiamo qui?" È un ragazzo di certo più grande di me quello che mi sta esaminando da capo a piedi. "Piacere io sono Cristian uno degli organizzatori." Si presenta e io faccio altrettanto. "Ehi che intenzioni hai con la mia figlioccia?" Chiede Josh a Cristian. "Solo le peggiori capo." Ridomo assieme di gusto e io resto lì senza capire. "Sa guidare una moto?" Chiede Cristian e il mio tutore annuisce. "Allora la inserisco nella open delle ragazze? Dici che ce la può fare?" Cristian guarda me e Josh. "Iscrivila e vedremo di che pasta è." Gli risponde piccato prima che Cristian mi rapisca per spiegarmi in cosa consiste la open category.

Josh

Mi siedo davanti al mio camper e dopo poco mi raggiunge Ken. "Allora come sta andando?" Mi chiede dandomi una pacca sulla spalla. "Meglio, può andare solo meglio dato che i primi giorni sono stati un disastro. Ho dovuto mentire a sua madre e poi abbiamo litigato di brutto." Confesso sfogando la paura. Si paura, paura di non riuscire ad aiutarla come merita, ma non devo arrendermi. "Bhe, è un'adolescente quindi è normale." Lo fermo subito perché siamo stati tutti adolescenti. "No Ken, non l'hai vista mentre mi ha lanciato il telefono o quando è scoppiata in lacrime arrabbiata perché l'amica è morta. Un treno in corsa. Come vedere in treno che va a palla e non si ferma. Sono riuscito a bloccarla prima che spaccasse tutto solo perché sono più forte fisicamente, ma sentire come si dimenava mi ha straziato davvero. E se il test che ho fatto confermasse i miei dubbi potrebbe essere colpa mia." Guardo Elena che ascolta Cristian, le sta spiegando in che pasticcio l'ho cacciata. Ken mi guarda accigliato. "Perché pensi che possa essere colpa tua?" Mi chiede mentre gioca con un filo della sua maglia. "Perché ho letto che i figli di drogati possono avere questo tipo di problema." Sputo rassegnato e sospiro. "Quindi ti è tornato il dubbio che possa essere tua figlia?" Mi guarda sorridente perché lui l'ha sempre sostenuto. "Si, anche se sua madre ha sempre sostenuto che non era figlia mia. Io ero solo il ragazzaccio che si scopava per sentirsi trasgressiva." Furono le sue esatte parole, mi ha solo usato per evadere dalla sua vita monotona.

"Se fosse tua figlia, glielo dirai?" Mi chiede guardandomi negli occhi. "Non lo so, ho paura che avrebbe un attacco d'ira e poi cosa le dico: sai hai questi attacchi perché io mi facevo di acidi quando mi scopavo tua madre. Non penso proprio." Dirlo ad alta voce lo rende ancor più schifoso di quanto non sia ricordare quel periodo. "Quando è nata io ero in sala parto con sua madre. Ero pronto a mettere la testa a posto, l'ho tenuta in braccio per un giorno intero e poi mi ha detto che potevo andare il vero padre della bambina era arrivato, aveva messo le idee in chiaro e io potevo andarmene. Sono uscito dall'ospedale e sono andato a drogarmi senza pensarci due volte." Confesso perché prima o poi tutti i peccati vengono a galla. "Quando mia madre mi ha trovato nel letto quasi andato al creatore ho capito che non potevo continuare così e sono andato in America per ricominciare e disintossicarmi." Ken sa la maggior parte delle cose che ho fatto nella mia vita e con lui posso parlare di tutto. Sa anche delle aziende di famiglia e in cosa bazzico. Elena per fortuna non sospetta nulla e nemmeno sua madre o non l'avrebbe mai mandata da me.

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