1.6 - your pretentious little fuckboy

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sedici; il tuo insignificante scopamico pretenzioso

Michael's POV

Visto che avevo matematica alla prima ora, non ero dell'umore migliore per lasciare l'atrio di entrata. Abbassai goffamente la testa mentre correvo per il corridoio, cercando di evitare di essere visto o riconosciuto da chiunque.

Sospirai, ed entrando nell'aula di matematica vidi Luke già seduto al posto che gli era stato assegnato in fondo alla classe. Presi posto di fianco a lui, calciando silenziosamente la mia cartella sotto al banco, cercando di ignorare lo sguardo che scottava di Luke.

"Stai bene?"

Strinsi i pugni alla domanda innocente. Quelle due semplici parole suonarono così innocenti, quasi innocue e per una volta nella mia vita da adolescente non volevo essere da nessuna parte vicino a Luke.

Annuii semplicemente con la testa alla sua domanda, tenendo lo sguardo fisso davanti a me. "Michael," Sospirò, appoggiando una mano sul mio interno coscia. Mi morsi il labbro, il respiro mi si bloccò in gola quando spinsi via la sua mano.

Dopo aver finalmente trovato il coraggio per parlargli, la mia voce suonò ferma quando borbottai un tranquillo, "Basta."

Luke appoggiò la schiena alla sedia, con un espressione sorpresa e senza più nessun segno di compassione. "Basta cosa? Non sto facendo niente." Per un paio di secondi, il più piccolo dei sorrisi aggraziò le sue labbra.

Diedi a Luke uno sguardo costernato di ritorno, non sapendo se in quel momento fosse serio o no. Perfavore non diventare un cazzone e non fare in modo che io ti odi, Lo supplicai in silenzio, sperando che Luke la smettesse con quell'atteggiamento da atleta casuale che stava sfoggiando.

"Lo sai cosa stai facendo," Sospirai, più a me stesso anche se ero conoscente che mi avesse sentito anche lui. Luke ridacchiò da solo, scuotendo leggermente la testa.

"Non comportarti come se non lo avessi voluto. Eri tutto sdraiato su di me."

"Anche tu eri tutto sdraiato su di me." Cercai di difendermi.

"Parla quello che stava praticamente cavalcando il mio cazzo."

Mi soffocai quasi, diventando improvvisamente furioso per quello che stava dicendo. Mi girai sulla sedia per guardare completamente in cagnesco il giocatore di hockey stupidamente attraente. "Io? Forse dovrei ricordarti come sono andate le cose, infatti, sei stato tu ad iniziare, prima di tutto. Quindi che ne dici di scendere da quel trono di popolarità che ti sei creato da solo e smetterla di trattarmi come se fossi solo un ragazzo del secondo anno che fa di tutto per poter essere il tuo insignificante scopamico pretenzioso."

Lo sguardo di Luke era qualcosa di più che scioccato e, ancora non riusciva a capire come gli altri nella classe non avessero ancora sentito niente. Mi alzai di nuovo dalla sedia e presi le mie cose, feci una rapida corsa verso la porta della classe ed uscii, ignorando la signora Morgan urlare il mio nome.

Spazio me:
Cazzo sì Michael! Fatti valere!

Scusate lo sclero ma ci voleva. :)

high score ✩ muke (italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora