trentotto; ti mostrerò come ci si sente bene
Michael's POV
Seguii Luke dalla porta come un cucciolo sperduto. Dopo che gli avevo dato un po' di Advil ed un bel po' di acqua, si era addormentato di nuovo. Calum aveva seguito il suo esempio non molto dopo. Luke si risvegliò un paio di ore più tardi, un po' più sobrio e molto più scortese.
"Luke, non puoi tornar a casa. Almeno non per ancora un paio di notti," Cercai di convincerlo, lo guardai con una stretta al cuore mentre si rimetteva le scarpe ai piedi. Si fece beffe di me, guardando in alto nella mia direzione con le sopracciglia corrucciate.
"Cosa, io non posso tornare nella mia proprio casa? Io vivo lì, Michael. Non posso semplicemente stare qui, ubriacarmi e fare cose stupide."
Le sue parole pizzicarono come l'acido, e non potei fare a meno di sentirmi un poco offeso. E che diavolo intendeva con 'cose stupide'?
"Di che cosa stai parlando?" Chiesi, con la bocca leggermente aperta e con un chiaro segno di ferimento nelle mie parole. Luke alzò gli occhi al cielo, aprendo la porta principale e uscendo fuori nell'aria fredda. In una qualsiasi normale circostanza, avrei completamente abbandonato una missione come questa senza avere almeno indosso una felpa, ma ero determinato nel ricevere delle informazioni meritate da parte di questo essere umano confuso. "E non ti stavo chiedendo di rimanere-"
"Michael, tu non mi piaci!" Luke girò improvvisamente i tacchi, con voce alta e le guance leggermente rosse a causa della brezza fredda. "Non ho idea di che cosa tu pensi stia succedendo qui ma qualunque cosa sia, non porterà a nulla. Questo deve finire. Non sono interessato a te in alcun modo o forma, quindi lasciami da solo."
Rimasi lì in piedi in silenzio per un po', e non ero sicuro se il mio corpo stesse tremando per i fiocchi di neve che danzavano nell'aria o per la sensazione opprimente di piangere. "Lasciarti da solo?" Sussurrai, sentendo gli angoli della mia bocca abbassarsi in un cipiglio.
Luke sospirò e i suoi lineamenti si addolcirono nel momento in cui fece un passo verso di me. "Michael, per favore non piangere."
"Se vuoi che io ti lasci da solo così tanto perché mi hai salvato dai tuoi amici stronzi?" Tirai su con il naso, il mio intero mare di emozioni turbinava e si scontrava con delle onde di tradimento, il dolore gorgogliava in superficie in uno strato di schiuma densa. "E perché hai buttato via le mie pillole? E perché sono stato io quello a scriverti che venivo a prenderti quando tuo padre era diventato pazzo?" Gli occhi di Luke si serrarono, sembrava quasi che sentisse dolore.
Bene. Può entrare nel club allora.
"Smettila," Sussurrò. "Per favore smettila."
"Perché?" Chiesi, con tono un po' più alto del mio precedente discorso. Stavo velocemente venendo soffocato dalla rabbia che sapevo stavo imbottigliando e sapevo che avevo cercato di fingere per troppo tempo che questa non ci fosse e sapevo che Luke era un completo stronzo con cui non dovevo più perderci tempo ma sapevo anche che stavo lentamente cadendo per lui e avevo bisogno di recuperare me stesso prima di schiantarmi contro il pavimento, frantumando il mio intero essere in un bellissimo cuore spezzato.
"Perché cosa?" Sospirò, incrociando le braccia al petto. Volevo solamente spingerlo via, anche se sapevo di essere fin troppo debole per poterlo fare.
"Perché fai sempre così?" Gesticolai tra noi due prima di alzare le braccia in aria per la frustrazione. "É come un fottuto ciclo con te. Ogni volta le cose vanno bene e io mi sento come se a te importasse un cazzo di qualcosa e poi tu fai marcia indietro e ti comporti come se fosse un fottuto crimine. E poi mi lasci a sentirmi uno stupido, e tutto perché tu non riesci a prendere una cazzo di decisione!"
"Merda," Borbottò Luke e la prima lacrima scappò, e non ero sicuro per che cosa stessi piangendo esattamente ma sapevo di sicuro che ero stanco di essere spinto nell'enigma che é Luke Hemmings, solo per venire mandato a calci sul marciapiede nel momento in cui cambiava idea. "Michael, mi dispiace se tutto ti ha fatto pensare che io abbia dei sentimenti verso di te, ma non é così," Disse, con occhi dolci. La sua voce sembrava quasi dispiaciuta, ma c'era qualcosa di nascosto che non riuscivo a decifrare. Colpevolezza, forse?
"Sì Luke," Risi amaramente, asciugandomi velocemente le guance gelide. "Davvero non é che sembrava che tu avessi dei sentimenti per me quando abbiamo pomiciato nella tua auto. O quella quella volta che mi hai fatto fare a te un pompino con indosso la tua uniforme da hockey. O quando hai detto che mi volevi la scorsa notte. O, quando sempre la scorsa notte, hai pomiciato con Ashton nel mio letto, pensando che fossi io."
"Aspetta, cosa?" Urlò quasi, con gli occhi che si spalancavano sempre di più. "Io...ho pomiciato con Ashton?" Annuii, sentendomi abbastanza soddisfatto di me stesso sapendo di essere stato l'unico a dirlo a Luke. "E io pensavo che lui fosse te?" Annuii di nuovo.
"Yep. E dopo Calum mi ha fatto una sega nella mia vasca da bagno."
La testa di Luke schizzò così velocemente che rimasi sorpreso del fatto che non si fosse rotto il collo. Ci fu un fuoco improvviso nei suoi occhi, fiamme verdi di invidia in collisione con il blu ghiaccio. "Lui cosa?"
Non riuscii a fare a meno di fare un sorrisetto alla sua reazione. Tutto per l'interna stronzata del 'mi dispiace se tutto ti ha fatto pensare che io abbia dei sentimenti verso di te'. "Non mi hai sentito la prima volta? Calum ed io stavamo ghiacciando nella vasca, dal momento che tu ed Ashton eravate davvero impegnati, e noi eravamo entrambi arrapati. Così mi ha fatto una sega. É stato davvero eccezionale," Finii, osservando il modo in cui Luke non voleva incontrare il mio sguardo. Stava fissando proprio dietro di me verso casa mia, che era in quel momento vuota visto che Calum ed Ashton erano usciti per andare a comprare del cibo per tutti.
"Fanculo," Riuscii a malapena sentire Luke dire sottovoce prima che mi afferrasse improvvisamente i polsi, tornando indietro verso la casa trascinandomi. Spalancò la porta, ed io ebbi a malapena il tempo di chiuderla dietro di noi visto che stavamo camminando dannatamente veloce. Avrebbe potuto far morire dalla vergogna un corridore Olimpico in quel preciso momento.
Salimmo le scale ancora una volta, ed eravamo appena arrivati nella mia stanza quando venni spinto facendomi inciampare e cadere di schiena sul mio materasso che attutì il colpo. Luke si mosse velocemente, stazionandosi sopra di me mentre teneva le mie braccia sopra la mia testa con una sola mano. Le sue cosce erano su entrambi i lati del mio corpo, facendomi deglutire nervosamente.
"Pensi che Calum ti abbia fatto sentire bene?" Si chinò in basso per potermi sussurrare nell'orecchio, e guardai la sua mano libera iniziare a muoversi lentamente giù dal mio petto lontano dalla mia vista. Annuii solamente per rispondere alla domanda, cercando di vedere quando avanti potessi spingerlo. Ansimò, ovviamente dall'irritazione, e si abbassò, il suo piccolo naso percorse il mio petto mentre lo faceva. Sollevò l'orlo della mia maglietta, baciando la sezione di pelle poco prima della mia cintura. Lasciai inarcare la schiena innalzandomi dal letto, la pelle sensibile che lui stava assalendo si sentiva quasi come se fosse stata immersa nelle fiamme.
Improvvisamente si allontanò per poter slacciare il bottone dei miei jeans, guardando verso di me con il desiderio negli occhi. "Ti mostrerò come ci si sente bene."
Spazio me:
Volevate un po' di Muke? Bene, eccoli qui! E non é ancora finito perché nel prossimo capitolo ne avrete ancora di più. hehe.Beh mi sembra ovvio che nel prossimo capitolo giocheranno a carte, no?
Non ho molto da dire in realtà, se non che sono arrivata all'ultimo capitolo scritto dal l'autrice fin ora ed ho scoperto che il prossimo capitolo che scriverà sarà l'ultimo, più l'epilogo. Mi diete come farò senza high score? *piange*
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high score ✩ muke (italian translation)
Fanfic❝ Farò l'high score , Clifford, tu guarda e basta. ❞ ❝ Ho una bella vista, non é così? ❞ TRADUZIONE DELL'ORIGINALE DI @calumcuddler Tutti i diritti all'autrice.