cinquantaquattro; tu guarda e basta
Michael (un mese più tardi)
Tirai su con il naso, tirando su le maniche di uno dei tanti maglioni che Luke mi stava lasciando. Guardai con dolore Luke che tirò fuori il suo bagaglio dal bagagliaio della macchina, sistemandolo sul pavimento con un sospiro pesante. La mamma di Luke saltò fuori dalla macchina non molto dopo di lui, afferrando le sue cose quando iniziò a camminare verso l'entrata dell'aeroporto.
Vedendo gli occhi di Calum e Ashton scrutare la scena dal poggiatesta dei sedili posteriori, sospirai, facendogli gesto di uscire anche loro dalla macchina. Luke avrebbe fatto riportare a Calum la sua macchina a casa del padre dopo che il suo volo fosse partito.
Il mio cuore palpitò nel petto quando quelle parole mi passarono attraverso come un fantasma: dopo che il suo volo fosse partito.
Mi misi la testa fra le mani, scegliendo di allontanare il dolore da me stesso per quel momento perché tutto questo era per Luke e sapevo che anche lui stava soffrendo allo stesso modo. Piangere avrebbe solo reso le cose peggiori; entrambi lo sapevamo.
Nel frattempo nell'ultimo mese, Calum ed Ashton avevano sistemato le loro merdate. Avevano risolto i loro problemi, e nonostante il loro sesso fosse rumoroso e rude come sempre, ero felice che avessero ritrovato la pace tra di loro. Luke si era avvicinato di più con entrambi, sorprendentemente di più a Calum che ad Ashton. Alla fine tutto quello che Luke aveva dovuto fare era mostrare a Calum un video su YouTube che non avesse mai visto prima e poi bam: amicizia istantanea.
In un certo senso odiavo il fatto di come noi quattro andassimo così d'accordo: questo avrebbe reso l'intera questione di Luke che parte un po' più dura da gestire rispetto a prima. Ma almeno in quel momento avrei avuto due fratelli con cui piangere.
Calum si morse forte il labbro, cercando di controllare le sue lacrime mentre camminava a fianco di Luke verso il controllo di sicurezza. Sapevo che anche Ashton fosse molto triste in quel momento, visto che non aveva fatto commenti sul fascino di Calum come avrebbe fatto in una normale circostanza.
La mamma di Luke era già entrata e stava aspettando dall'altra parte del vetro, salutando con la mano ogni qualvolta che guardammo nella sua direzione. Sapevamo tutti noi che lei si sentisse male per stare allontanando da noi Luke, ma tutti noi sapevamo che lei avrebbe potuto dare a Luke la vita che si meritava.
E un po' rese le cose migliori il fatto che io e la madre di Luke avessimo già programmato la mia visita in California.
Questo piccolo pensiero speranzoso fu abbastanza per rimanere calmo quando Luke abbracciò Calum e Ashton, ridendo per qualcosa che Calum aveva detto nonostante io fossi stato escluso da questo. Niente poteva essere paragonato a me quel giorno; un mese non era stato abbastanza tempo. Tra il fatto di preparare i bagagli e il cambio di scuola e il fare l'amore io e Luke non avevamo avuto esattamente la possibilità di parlare veramente riguardo alcune cose, e questo mi preoccupava.
E se Luke una volta trasferitosi dall'altra parte del paese non avrebbe voluto
più avere a che fare con me? E se avesse incontrato un altro ragazzo, più carino e più in forma e più abbronzato e meno imbarazzante di me? E se lentamente io avessi smesso di mancargli quanto lui sarebbe mancato a me?D'altro canto, una parte di me si sentiva sicura che Luke non mi avrebbe mai lasciato in sospeso in quel modo. Se lui avesse avuto dei dubbi su di noi li avrebbe risolti in quel momento, o anche prima. Io credo in Luke, so che lo faccio e so che lui non mi avrebbe mai ferito intenzionalmente come una volta faceva. Lui mi ama; lui ama noi. Non avrebbe mai buttato tutto all'aria.
Finalmente fu il mio turno. Calum ed Ashton se ne erano andati per cercare il Dunkin Donuts più vicino, sapendo bene di doversi allontanare. Sapevano fin troppo bene che a me non piaceva mostrare la mia debolezza, ovvero piangere di fronte alle persone. Persino la mamma di Luke guardava da un'altra parte in quel momento.
Luke sospirò, con un sorriso forzato sulle sua labbra quando si girò completamente verso di me. Rimanemmo semplicemente lì in piedi, nel bel mezzo dell'aeroporto, fissandoci l'uno con l'altro negli occhi per un buon paio di minuti. Lui poi si sfregò il viso con entrambe le mani, nascondendosi da me. Mi accigliai immediatamente, afferrando i suoi polsi mentre lui mi spiava dagli spazi tra le sue dita.
"Non guardarmi," Rise, e nonostante lui stesse cercando di essere scherzoso potei vedere quanto dannosa fosse l'intera situazione dei suoi confronti. Le mie sopracciglia si corrucciarono
quando riuscii con successo a togliergli le mani dal viso, rimanendo completamente
sorpreso quando vidi delle lacrime sulle guance del mio ragazzo."Luke, piccolo" Presi fiato, chinandomi istintivamente in avanti per poter avvolgere me stesso attorno a lui quanto civilmente si potesse in luogo pubblico. "No no, per favore, non farlo."
"Non fare cosa?" Gracchiò nei miei capelli, e potei quasi vedere la diga invisibile distruggersi.
"Non p-piangere," Dissi, sentendo la mia stessa voce tremare.
E fu questo il modo in cui finimmo entrambi in un caso di pianto nel bel mezzo dell'aeroporto, avvinghiandoci l'uno con l'altro come se nostre vite dipendessero dall'altro. Sapevo che non avevamo ancora molto tempo, e che Luke aveva un aereo da prendere, ma non penso fossi fisicamente in grado di lasciarlo andare.
Alla fine Calum e Ashton tornarono indietro, con del caffè e delle ciambelle in mano, scambiandosi sguardi di compassione una volta che i loro occhi finirono su Luke e me. Si tennero ancora a distanza per un po', guardandoci mormorare cose l'uno con l'altro finché alla fine la mamma di Luke non controllò con ossessione il suo orologio e l'altoparlante non annunciò che il volo per la California sarebbe partito tra dieci minuti.
Calum fece un passo avanti, prendendomi per la spalle e tirandomi indietro. "N-No, Cal, fermati," Cercai di contrastarlo, sapendo che questo non avrebbe portato a nulla. Ma Luke fece un ultimo scatto in avanti, afferrando il mio mento e sollevandolo per poter posare sulle mie labbra il bacio più vero che avessi mai avuto nella mia vita. Quando si allontanò, le lacrime stavano ancora sgorgando fuori dalle sue iridi blu ma le tracce sulle sue guance si erano asciugate. Forse erano stati i miei capelli ad asciugarli, chi lo sa. Ma mi guardò negli occhi con la più grande intensità che ci avesse mai messo dicendo,
"Batterò il tuo high score, Clifford, tu guarda e basta."
La nostalgia mi colpì come un'onda quando all'improvviso venni riportato indietro nella sala giochi, al vero inizio: e senza perdere il ritmo, sorrisi, rispondendo,
"Ho una bella vista, non é così?"
Spazio me:
I MIEI FOTTUTI FEELINGS SONO ANDATI A FARSI UN GIRETTOAvrò letto questo capitolo un paio di volte eppure l'effetto é sempre lo stesso. Oh santo cielo.
Ebbene si, questo era davvero l'ultimo capitolo. Ricordo però di non cancellare la storia o archiviarla perché presto posterò anche l'epilogo dove sapremo che fine avranno fatto i nostri protagonisti.
Quanti piangono con me?
Comunque volevo scusarmi per l'attesa ma in questi giorni sono stata via per disputare (mmh che termine intelligente) una gara nazionale. Ora sono tornata e la scuola é finita e quindi ho potuto tradurre in fretta questo capitolo.
Ehi, ci vediamo al prossimo ed ultimo (Oddio) aggiornamento. 👋
STAI LEGGENDO
high score ✩ muke (italian translation)
Fanfic❝ Farò l'high score , Clifford, tu guarda e basta. ❞ ❝ Ho una bella vista, non é così? ❞ TRADUZIONE DELL'ORIGINALE DI @calumcuddler Tutti i diritti all'autrice.