1.8 - blood-stained cheeks & cum-stained boxers

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diciotto; guance macchiate dal sangue & boxer macchiati di sborra

Michael's POV

Mi allontanai per primo, mentre Luke continuava a far scorrere le sue labbra dalla mia mascella al mio collo. Le mie dita scivolarono facilmente tra i suoi capelli alla base del collo, tirandoli leggermente al contatto dei suoi denti.

Non era la prima volta che pomiciavamo, ma non riuscivo a fermare il mio cuore dal martellare mentre riflettevo sul fatto che tutti i ragazzi sarebbero tornati negli dalla palestra presto. Non riuscivo neanche a non pensare alla bocca di Luke in altri posti, qualsiasi.

"L-Luke," Mi sforzai di parlare con tranquillità. "La lezione probabilmente f-finirà presto."

"Mhmm," Luke bisbigliò, ignorando quasi interamente il mio avvertimento. "Quanto velocemente riusciresti a farmi un pompino?" Mi sorrise maliziosamente contro la pelle del collo.

Mi venne quasi un arresto cardiaco alle sue parole e per un momento mi sentii come se stessi per svenire. "C-Cosa?" Praticamente farfugliai, avendo letteralmente bisogno di appoggiarmi al muro freddo della doccia.

"Oppure potremmo non fare nulla," Luke si strinse casualmente nelle spalle, immergendo sfacciatamente i pollici ai lati del mio boxer. "Se é questo quello che vuoi."

Mi fermai un momento per considerare la situazione in cui ero coinvolto. Un ragazzo più grande e pure figo voleva che io, un ragazzo sfigato del secondo anno, gli facessi un pompino. Ovvero, che gli mettessi la mia bocca attorno al suo cazzo.

Porca puttana sì era quello che volevo.

Venni in qualche modo riportato alla realtà, guardando Luke dritto negli occhi. "Oh cazzo no, spogliati."

Luke sogghignò, tirandosi indietro e lasciandomi un piccolo bacio casto sulla guancia. "Resisti, fammi fare una cosa prima," Disse prima di sparire dietro alla tendina scorrevole della doccia. Rimasi ansiosamente in piedi dove mi aveva lasciato, arrapato e pronto per perdere la mia verginità orale.

Passarono un paio di secondi prima che Luke tornò inciampando nella piccola cabina doccia, strattonando la tendina per chiuderla dietro di lui nonostante fossimo gli unici due all'interno dello spogliatoio. Alzai un sopraccigli quando mi mise davanti alla faccia un capo marinaresco blu. E poi spalancai gli occhi quando mi accorsi che si era appena allontanato per andarlo a recuperare.

Oh mamma mia questa é la sua maglietta da hockey, pensai.

"Ecco, indossala," Luke sorrise maliziosamente, ancora tenendomela davanti in modo che potessi afferrarla. "Dovrebbe essere davvero calda."

Arrossii ma afferrai comunque la sua parte di divisa, facendomela scivolare da sopra la testa. La sua maglietta era enorme su di me, visto che Luke era più alto di me e aveva della spalle più larghe, ma mi arrivava comunque fino alla vita. Luke mi squadrò dall'alto al basso, mordendosi il labbro prima di afferrarmi i fianchi e di spingermi contro al muro.

Fui presto sulle mie ginocchia davanti a lui, lo sguardo all'altezza del Piccolo Luke mentre slacciavo la fibbia della cintura e gli sfilavo nervosamente i jeans fino alle caviglie, seguiti dopo poco dai boxer.

Fui improvvisamente investito da un'ondata di panico quando realizzai che non avevo la minima idea di quello che stavo facendo e tantomeno sapevo come fare un pompino ad un Dio giocatore di hockey figo e più grande. Così seguii il mio istinto e rividi mentalmente tutti i porno gay che mi ero guardato in quei due anni passati. Aggrappandomi a Luke, me lo misi cautamente in bocca, la lingua scivolava disordinatamente sul suo albero quando il ragazzo emise un gemito a voce alta da sopra di me.

"Porca merda, qualcuno é desideroso." Luke ansimò, spostando una mano verso il basso per fare presa sui miei capelli rosa-fucsia. Cercai di prendere più di lui ma rimpiansi immediatamente la mia decisione quando la sua punta mi colpii il riflesso faringeo facendomi quasi vomitare, e facendomi barcollare all'indietro in un colpo di tosse.

"Merda," Luke corrucciò la fronte, inginocchiandosi di fianco a me posando una mano sulla mia schiena. Forzai me stesso di ignorare la sua nudità. "Non l'hai mai fatto prima?"

Scossi semplicemente la testa, sentendo le guance avvampare in un color rosa pallido. Nonostante tutto, ero determinato a finire ciò che avevo iniziato e a provare ad impegnarmi un pochino di più.

Spinsi Luke per farlo sedere a terra, strisciando tra le sue gambe e prendendolo il bocca di nuovo. "Oh Dio," Gemette Luke, chinando indietro la testa contro le piastrelle fredde della doccia. "Sei così sexy con indosso la mia maglietta."

Gemetti alle sue parole, facendo tremare le sue gambe sui miei fianchi. Non avendo ancora assolutamente idea di quello che stavo facendo, improvvisai le migliori delle mie abilità, dando qualche umida leccata e qualche piccolo bacio qua e là. Anche se sembrava che a Luke piacesse qualsiasi cosa gli facessi, non gli importava cosa.

"Cazzo, sto per v-venire-" Luke si interruppe con il suo stesso mugolio, il suo intero corpo fremeva di piacere. Mi assicurai di osservare la sua faccia, cercando di memorizzare ogni singolo dettaglio della sua espressione goduriosa. Vedere Luke nel bel mezzo di un orgasmo fu abbastanza per farmi venire nei boxer, il calore appiccicoso si diffuse come l'imbarazzo sulle mie guance.

Luke si fece cadere contro il muro della doccia, facendo scorrere una mano tra i miei capelli prima di attirarmi sopra al suo corpo per darmi un lento, pigro bacio. "Ecco, fammelo fare a te." Sussurrò sulle mie labbra, con un sorriso malizioso mentre le sue mani scesero sempre più a sud.

Mi lasciai scappare un leggero squittio, strappando via le sue mani dai polsi e tenendoli lontani dal mio corpo. Luke mi guardò stranito prima di guardare in basso in direzione dei miei boxer, per poi tornare sul mio viso. La sua espressione cambiò lentamente quando realizzò quello che era successo, un sorriso divertito aggraziò le sue labbra.

"Michael, sei appena venuto nei pantaloni?"

"N-No," Balbettai, arrossendo perché ero venuto. P.orco Gesù ero venuto nei miei boxer prima ancora che il Dio biondo che é Luke Hemmings potesse almeno ricambiare il favore.

Una risatina gli scappò quando si alzò in piedi, per infilarsi i suoi jeans e il suo intimo. "Sei carino, Clifford," Fu tutto quello che disse prima di farmi l'occhiolino e ritirare la tendina della doccia, lasciandomi da solo nello spogliatoio con le guance macchiate dal sangue e i boxer macchiati di sborra.

Spazio me:
Prima di qualsiasi tipo di sclero, guance macchiate di sangue in italiano sarebbe più corretto come guance arrossate. Ho deciso di tradurre alla lettera per lasciare il senso della frase.

Oh mio. Siete sorprese quanto me la prima volta che ho letto questo capitolo? Io vi giuro che non me lo aspettavo per niente.

Secondo voi ora come farà con le mutande bagnate il nostro Clifford?

high score ✩ muke (italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora