epilogue

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epilogo

Michael

Appena uscii dall'aeroporto i nervi nel mio corpo impazzirono.

Mi trovavo in una città con avevo mai visto con i miei occhi, erano passati quattro mesi interi da quando non vedevo il mio fidanzato e in quel momento stavo ansiosamente aspettando che sua madre venisse a prendermi.

Luke non ne aveva idea, ovviamente.

La presa che avevo sulla mia valigia si fece più stretta mentre stavo nell'area di carico/scarico di persone, e nel mentre cercavo di evitare contati visivi con abitanti di Los Angeles a caso.

Macchine arrivavano e se ne andavano, e alla fine un SUV grigio si fermò proprio davanti al cordolo del marciapiede su cui aspettavo a disagio. Quando il finestrino si abbassò quasi piansi per il sollievo, vedendo il viso familiare di Liz.

"Michael!" Gridò quasi, uscendo dalla macchina ancora accesa e correndo attorno al suo cofano per potermi abbracciare. Risi goffamente e ricambiai il gesto, dandogli una pacca senza vita sulla spalla. "Come stai, tesoro?" Mi chiese nel momento in cui si staccò, prendendomi immediatamente il bagaglio e buttandolo da qualche parte nel bagagliaio.

"Sto bene," Dissi prima di aggiungere, "Un po' nervoso, comunque." Salimmo entrambi in macchina.

"Oh per favore," Liz alzò gli occhi al cielo, agitando in aria una mano mentre guidava fuori dall'aeroporto. "Anche dopo tutto questo tempo tu sei ancora tutto ciò di cui Luke parla."

Arrossii, giocando con le mie dita. "Davvero?" La mia voce era piccola e piena di speranza.

Mi fece un sorriso dall'altra parte della consolle. "Davvero."

Non é che pensassi che Luke non fosse più innamorato di me, ma non potevo negare di non essere un po' spaventato. Una persona può cambiare tanto in quattro mesi.

Nella macchina ci fu imbarazzo e silenzio per un po' e io in quel periodo di tempo guardai semplicemente fuori dal finestrino, godendomi il panorama di LA. Alla fine stavamo percorrendo un quartiere e il mio battito cardiaco iniziò ad accelerare.

Quando parcheggiammo in un vialetto sembrò come se il mio cuore stesse per uscirmi dal petto rompendolo.

Aprii la portiera della macchina quando Liz si chinò in avanti e posò una mano sulla mia spalla, un caldo sorriso sul suo viso. "Non preoccuparti, Michael. Sarà così felice di rivederti."

Fu quasi come se la mamma di Luke avesse appena detto delle parole magiche e la mia ansia diminuì visibilmente, anche se non se ne era ancora completamente andata.

Quando entrammo, Liz chiuse silenziosamente la porta dietro di noi e prese la mia valigia per me. "Dovrebbe essere nella sua stanza; era lì quando me ne sono andata prima. Alla fine del corridoio."

Annuii, sentendomi quasi intorpidito e Liz dovette praticamente spingermi verso le scale per far sì che le mie gambe si muovessero.

Appoggiai una mano tremante sul corrimano delle scale, salendo piano piano ogni gradino, prendendomi il mio tempo.

Ho mentito quando ho detto che la mia ansia era diminuita visibilmente.

In qualche modo riuscì ad arrivare alla fine del corridoio del piano superiore e mi ritrovai a volermi disperatamente girare e andare. E se gli avessi riportato alla memoria brutti ricordi della sua vecchia vita?

Ma alzai il mio pugno e bussai comunque alla porta.

"Chi é?" Urlò la voce familiare dall'altro lato della porta, e il mio cuore si contrasse nel mio petto. Porca merda la sua voce era diventata leggermente più profonda.

Non riuscii a trovare le parole per rispondere, e prima che potessi trovarle la porta si aprì e un Luke Hemmings molto alto in una semplice maglietta nera mi accolse.

Mi morsi il labbro, schiacciato dall'improvviso impulso di piangere perché oh mio dio era lui.

"Porca merda," Espirò, gli occhi erano spalancati mentre mi fissava. "Michael?"

"Ciao Luke," Fu tutto quello che riuscii a dire, la mia voce uscii molto più debole di come volevo che uscisse.

"Oh mio dio," Mormorò.

E prima che me ne accorgessi mi ritrovai due braccia avvolte attorno alla vita e le mie attorno al suo collo e non so perché lo feci ma in ogni caso io finii per piangere. Non ero mai stato stretto così forte come fece Luke in quel momento, cercando di tenermi più vicino a lui quanto più umanamente fosse possibile.

"Luke," Ridacchiai, tutti i miei dubbi si dissolsero completamente quando a malapena si staccò per guardarmi, con ancora le sue braccia attorno alla mia struttura.

"Michael," Disse di ritorno, con il viso occupato per metà da un sorriso. Io mi morsi il labbro inferiore ma sorrisi lo stesso, non riuscii a non farlo. "Non riesco... Non riesco a credere che tu sia qui. Wow, come hai fatto a venire fino a qui?"

"Um, tua mamma ed io abbiamo pianificato questa cosa per un po'," Dissi impacciatamente, strofinando il viso nell'incavo del suo collo come facevo sempre di solito. Non mi sono mai sentito più a casa come in quel momento. "É venuta a prendermi all'aeroporto."

"Cazzo," Mormorò Luke, il sorriso sul suo volto si era molto più attenuato ma c'era ancora. "Cazzo, ti amo così tanto. Mi sei mancato da matti- ed io solamente ti amo, okay? Un sacco."

Feci un sorriso a trentadue denti, dovendomi mettere in punta di piedi in modo connettere le nostre labbra. Luke fece un grande sorriso nel bacio ma questo si interruppe velocemente quando afferrai una ciocca dei suoi capelli.

Ero stato privato di sesso per quattro mesi interi. Avremmo potuto fare i romantici più tardi.

Luke riuscii a chiudere la porta con il piede, mettendomi con le spalle ad essa. Le sue mani viaggiarono lungo i lati del mio corpo fino a quando non furono in grado di afferrare le mie cosce, facendomi capire che voleva che io saltassi.

E così feci, avvolgendo le mie gambe attorno alla sua vita e lui pressò subito sé stesso contro di me. Gemetti, facendo scorrere entrambe le mie mani tra i suoi capelli prima di appoggiarle sulle sue spalle, che erano diventate più larghe dall'ultima volta che lo avevo visto. Notai anche che fosse un po' più forte di prima, visto che riusciva a tenermi sollevato contro la porta con facilità.

"Per la cronaca, ti amo e mi sei mancato anche tu," Gli dissi, con un sorriso sciocco sul viso. "Ma per ora puoi solamente, tipo, scoparmi contro la tua porta?"

Luke fece un ampio sorriso, principalmente a sé stesso quando si chinò in avanti per far connettere le sue labbra al mio collo. "Qualsiasi cosa tu voglia, piccolo."

Spazio me:
*si dispera* *piange* *si tira i capelli*

ODDIO NO NON É TUTTO FINITO, VERO? V E R O ?

No raga io sto peggio di voi, credetemi. Come farò senza di loro? Mi sono entrati persino sotto la pelle, santo cielo.

Speravo di fare un ultimo spazio traduttrice molto più allegro e tutto ma non ce la faccio. Sara perché mi sono arrivate le mie cose PROPRIO ORA (e con proprio ora intendo proprio ora) e quindi sono più emotiva ma davvero, questa storia mi mancherà troppo.

Prima di schiacciare quel dannato pulsante 'completata' vorrei fare una cosa carina che voleva fare anche Lauren ma che poi non ha fatto.

Sarebbe bello che tipo qui nei commenti scriveste le frasi che più vi hanno fatto ridere/vi sono piaciute/vi hanno fatto sciogliere dalla dolcezza della storia. Io le prenderò tutte e le metterò in un capitolo a parte in modo che possiamo rivivere praticamente tutta la storia con solo una lettura.

Se volete poi posso anche scrivere il vostro nome accanto alla citazione, solo per rendere più vostra anche la storia.

Non ho chiesto il permesso all'autrice ma penso proprio che questo non ci siano problemi.

Quindi se vi sta bene, commentate pure. :)

Non so come finire questo piccolo spazietto quindi..

VIVA LA CLIFFOCONDA! ✨

high score ✩ muke (italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora