Fred

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In primo pomeriggio ho invitato Najwa a casa mia, voglio dirle che andrò a parlare con Fred, anche perché non voglio nasconderle nulla eso certamente che è solo un incontro innoquo, voglio solo chiudere.

Mangio qualcosa per pranzo e aspetto il suo arrivo guardando qualcosa in TV, ne approfitto per chiamarla e chiederle dove sia, poi sento la sua suoneria fuori casa mia... vuol dire che è già qui davanti.
Apro la porta e la accolgo:"Buongiorno" le stampo un bacio dolce e lei ricambia, andandosi poi a sedere sul divano quasi come se fosse casa sua:"Che ti guardi?"
"Nulla"
Mi avvicino e mi siedo accanto a lei, poggiando una mano sulla sua gamba, contatto la fa sussultare.
"Naj"
"dimmi" sorride lei
Mi tocco una ciocca di capelli e continuo ad accarezzare la sua gamba quasi come un gesto nervoso, a dir la verità non so come aspettarmi che la prenda.
Najwa mi guarda attentamente e blocca la mia mano:"Si ma non sfregare così la mano se no mi fai eccitare"
Ridacchio e poi prendo un po' forza, alla fine pensandoci non è nulla di così grave:"Naj mi ha chiamato Fred"
"E?" va sull'attenti.
"Tra un po' ci vediamo così chiudiamo definitivamente"
"Perché dovete vedervi?" mi guarda un po' sorpresa ma non troppo.
"Dai, me lo ha chiesto, non è giusto lasciarlo così"
Le chiedo io"Tu mi lasceresti con un messaggio?"
E lei risponde:"No"
"Ecco appunto"
"Ti prepari ora?" mi chiede un po' seccata.
"Si"
"ovviamente voglio vedere"
Vado in bagno e mi sciaquo un po', indosso dei jeans neri e una maglia semplice che mi scopre solo il collo, non voglio farmi vedere, non è l'intenzione del mio incontro.

Esco dal bagno e torno in salone, dove c'è Najwa che sta al telefono, alza gli occhi e mi squadra un po', con quei suoi occhioni che tanto amo.
Si alza e mi viene incontro, spostandomi leggermente i capelli di lato e senza dire nulla, poggia delicatamente una mano sul mio viso e inizia a baciare il mio collo, sono troppo distratta dalla bella sensazione per accorgermi che mi vuole lasciare un segno, continua a mordicchiare sullo stesso punto e le dico con un filo di voce:"Naj, che fai"
"Shh" continua e si prende altro spazio per lasciarmi un segno più grande.
Si stacca e sorride:"Mm, adesso va bene"
"Najwa" la riprovero io, aprendo la fotocamera interna del mio telefono e notando che mi ha lasciato un enorme segno rosso, che molto presto cambierà colore.

Indosso la giacca e faccio per andarmene, lei mi dice:"Chiamami quando hai fatto"
Usciamo entrambe e lei torna a casa sua, mentre io mi avvio per andare da Fred.
Lo chiamo perché non avevamo stabilito il luogo di incontro:"Ehi dove ci vediamo?" parlo al telefono con il tono più distaccato possibile.
Lui risponde:"Vieni a casa mia, ti mando la posizione"
"Ehm... Va bene"
Ovviamente non voglio dire a Najwa che vado a casa sua, non la prenderebbe bene, però non vedo l'ora di togliermi di mezzo questo peso così sarò libera di vivere la mia storia con la mora.

Dopo aver guardato le coordinate sul GPS, arrivo a casa sua, devo dire che non è un quartiere molto confortevole, qui è abbastanza buio, freddo e con poca luce... ma non fa nulla.
Busso alla porta e lui mi apre sorridente, accogliendomi.
Appena entrata mi poggio sul muro e lui mi fa:"Accomodati"
"Tranquillo, sto in piedi"
"Posso offrirti qualcosa?"
"No grazie"
Cerco di mantenere più contegno possibile, mentre lui sembra così tranquillo, come se nulla fosse.
Si avvicina e mi guarda:"Quindi?"
"Quindi è stato bello ciò che abbiamo passato, sei una bella persona, però non è scattata la scintilla, non ha senso continuare e inol-"
Mi ferma guardandomi intensamente:"Che è quello?"
Indica il mio collo e io me lo tocco, non dovrebbe riguardargli.

"Beh io ti ho lasciato"
"Hai già trovato un altro eh? Brava" afferma alzando la voce, non mi sta piacendo la situazione.
"Non urlare in quel modo"
"Si che urlo Maggie, sei solo una puttana"
"Come cazzo ti permetti?" dico spalancando gli occhi e dandogli uno spintone, voglio andarmene da qui, non può trattarmi così.

Lui mi afferra i polsi:"Mi stai facendo incazzare"
Istintivamente gli sputo sulla faccia:"Lasciami stare" gli dico schifata.
"Non dovevi farlo" ripete.
Stringe i miei polsi al muro:"Sai a che servono le puttane?"
Dice abbassandosi su di me e togliendomi con forza la maglietta.
"Giuro che ti denuncio"
"Non mi piace quando vengo mancato di rispetto, lo sai?"
Afferra la mia pelle con le labbra e inizia a mordere vicino il mio seno, mentre mi tappa la bocca per non sentire le mie grida.
Panico.
Mi sento così a disagio, così umiliata.
"Smettila" riesco a dire e lui si stacca leggermente per abbassarmi i pantaloni, per poi darmi un forte schiaffo sul volto:"Stai ferma."

Uno dei miei viziDove le storie prendono vita. Scoprilo ora