Cena

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Ormai sono passati interi giorni dall'accaduto, credo più di due settimane e non c'è un solo momento in cui io non la pensi.
C'è sempre qualcosa, profumi, oggetti, gesti che mi ricordano lei.
Non ci siamo più parlate, nessun messaggio, nulla.
Se l'è presa davvero tanto per questo e non riesco a perdonarmelo.
Questi giorni li ho passati principalmente con la mia amica Carla, questa povera ragazza che sta sempre al mio fianco e sopporta tutti i miei problemi, già solo per la sua pazienza si merita tutto.

È mattina e come sempre, da qualche giorno a questa parte, mi sveglio senza sorridere, senza gironzolare per casa come una bambina contenta di aver ricevuto il suo gioco preferito, perché è così che mi sentivo con lei. Mi alzo senza il messaggio del "buongiorno" di Najwa, rigorosamente con un cuoricino rosa affianco.
Mi preparo una tazza di caffè come al solito, pronta ad affrontare anche questa giornata.

Qualcuno bussa alla mia porta e apro non aspettandomi alcuna visita.
"Alba"
"Ciao Maggie, posso entrare?"
Mi chiede sorridente e un po' imbarazzata.
"Certo" le dico sincera.

Le preparo il caffè e lei intanto è seduta al bancone della cucina, mentre fa un giro con gli occhi della mia abitazione, pensando probabilmente a qualcosa da dirmi.
"Mag vorrei parlarti"
"Ti ascolto" dico porgendole il caffè.
"Ecco, so che tu e Najwa non vi parlate da un po'..." abbassa il capo e lo faccio anch'io.
"Già" realizzo flebile.

Poggia una mano sulla mia e la stringe leggermente:
"Maggie, io non voglio rovinare la vostra relazione, non volevo fare la spia ma non potevo nasconderlo a Najwa, è mia sorella cazzo"
La capisco, è normale che non poteva tenersi una cosa del genere con Najwa.
"Lo so Alba, ci ho pensato e infondo so che la colpa è solo mia"
"Tutti facciamo errori Mag, ma a quanto pare Najwa se l'è presa più del previsto, e in un certo senso è stata colpa mia"
"Alba, non sentirti in c-"
"Voglio rimediare in qualche modo, davvero" mi interrompe.

"Ho organizzato una cena a casa mia, verrete voi e Berta, un solito ritrovo tra amiche, vale?" sorride aspettando una mia risposta affermativa.
"Non so se è il caso Alba, vuole ammazzarmi" ridacchio sciogliendo la tensione e lei fa lo stesso.
"Probabile, ma almeno vi rivedrete"
"Grazie Alba"
"Quindi? Vieni?" sorride euforica come sempre, come se sapesse già la mia risposta.
"Beh... Si forse" fingo di pensarci e lei mi da una pacca sulla spalla come una vittoria.
"Perfetto ah e Mag, non farla più soffrire" mi dice tornando con un tono leggermente serio.
"Certo che no" affermo imbarazzata.

Saluto Alba e stranamente mi sento più felice, quasi speranzosa nel poter ricominciare da capo con Najwa, dopo settimane in cui non la vedo, non la sento, non le parlo.
Voglio riavere la donna che amo più di ogni altra cosa.

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Dopo una lunga mattinata in cui il tempo sembrava non passare mai, è arrivata l'ora di prepararmi per stasera, sono così in ansia,
così presa male, come un brutto presentimento che già sa che Najwa mi ignorerá o mi tratterà con arroganza, facendomi sentire ancora peggio.
Mi faccio una doccia che dura più del solito, tentando di dimenticare, almeno per un momento, tutto il resto.
Esco e indosso l'accappatoio, dirigendomi verso il mio armadio e scegliendo un semplice vestito, non ho nemmeno voglia di impegnarmi a vestirmi bene in realtà, perché tanto so già che stasera i suoi occhi non saranno puntati su di me,
se non con disprezzo.

Dopo aver fatto dei leggeri boccoli sui capelli e un filo di trucco, mi guardo allo specchio varie volte, sperando con tutta me stessa che le cose miglioreranno, che non posso lasciarmi abbattere così.
E nel caso non dovesse migliorare, nel caso lei non volesse più ricostruire nulla, la dovrò lasciare tranquilla, nonostante so che il dolore continuerà a perseguitarmi, come adesso.

Entro in auto e mi avvio a casa di Alba, viaggiando molto lentamente, non ammettendo a me stessa che in realtà spero che capiti qualche imprevisto, qualche chiamata o un annullamento di questa serata che non sono pronta ad affrontare.

Ma come non detto, arrivo sotto l'appartamento di Alba e salgo le scale, raggiungendo il secondo piano ed esitando un momento vicino l'entrata prendendo un grosso respiro, per poi bussare.
"Ciao Maggie, come siamo belle stasera! "
si complimenta Alba felice, cercando di mettermi subito a mio agio.
"Anche tu non scherzi" sorrido in modo forzato, non perché non credo in quello che dico, ma perché adesso non c'è proprio nulla da sorridere, sopratutto dopo aver scorto Najwa seduta accanto il caminetto acceso, mentre fuma la sua paglia indisturbata, accennando appena uno sguardo e degnandosi di dire:"Buonasera"
Berta al contrario viene ad abbracciarmi calorosamente, mentre appena dopo mi siedo intorno al caminetto così come le altre.

"Che ci racconti Maggie?" le mie amiche provano a sciogliere la mia tensione, che è palpabile... Possibile che io abbia così paura di Najwa?

"Nulla di che voi?"
"Mm sto conoscendo un ragazzo" ci fa sapere Berta improvvisamente.
"Sarebbe?" chiediamo curiose.
"Ve lo farò conoscere, è bravo tranquille ed è anche molto carino" arrossisce Berta come una bambina, mentre ripenso a me quando parlavo di Najwa con Carla, arrossendo allo stesso modo, sentendo le stesse sensazioni così belle dell'inizio di una relazione.

"Stai attenta che potrebbe tradirti" dice Najwa a Berta come se nulla fosse, quasi annoiata, mentre noi la guardiamo di pietra, io sopratutto, ecco, lo sapevo.
Dopo secondi di silenzio troppo imbarazzante Alba si alza sorridendo tiratamente:"Beh ragazze, vogliamo iniziare a mangiare?"
Ci alziamo da lì per dirigerci a tavola, mentre io mi affianco a Berta, avendo comunque Najwa di fronte a me.
Iniziamo a mangiare gli spaghetti e ci complimentiamo tutte con Alba.
Mentre mangiamo cala quasi il silenzio, se non per qualche commento casuale di Alba e Berta sui piatti che stiamo gustando.
Sento l'aria pesante, vorrei solo andarmene all'istante, ma non posso, devo resistere.

Dopo aver finito Alba ci invita fuori, sul suo piccolo terrazzo con delle comode poltrone e un dondolo su cui sedersi, ormai è buio e si vedono le luci della città di Madrid, davvero stupendo.
Fumiamo la solita sigaretta di routine e Najwa si alza:"Vado in bagno" afferma quasi come se non vedesse l'ora di lasciarci un attimo da sole.

Le ragazze ne approfittano subito del momento:"Maggie come la vedi?"
"Come devo vederla, hai sentito che ha detto prima?" dico quasi con tono disperato riferito alla frecciatina, mentre le altre provano in qualche modo a consolarmi.
"Vuoi fare qualcosa per riprenderti?" sorride Alba
"Che?"
"Hai lavorato come barista no?"
"Si ma-"
"Bene biondina, li c'è l'angolo alcolici -indica con un dito una parte non ben visibile, ma che riuscirò comunque a trovare- prepararci qualcosa e stupiscici, così ci sentiamo tutte più leggere poi!" fa evidentemente riferimento agli effetti dell'alcool.

"Okok" dico fingendomi irritata per la richiesta, ma in realtà mi piace molto preparare cocktail.
Mi dirigo sul piano e c'è davvero di tutto, quasi con l'imbarazzo della scelta.
Inizio a mischiare gli alcolici e taglio una fettina di limone, per preparare il primo bicchiere.
Sento dei passi nella stanza e convinta fosse Alba, senza neanche alzare lo sguardo le chiedo:
"Ti piace il Margarita?"
sorrido per poi alzare gli occhi, notando che di fronte a me c'è Najwa, che si stava ritirando dal bagno.

Mi guarda con occhi spalancati che quasi mi spaventano e sobbalzo un attimo, per poco non mi è venuto un colpo, sentendo subito le mie guance arrossire.
La donna non dice nulla, ma gira dietro il bancone e si avvicina pericolosamente dietro il mio corpo, prendendo in mano il bicchiere e facendo un piccolo sorso,
Silenzio,
"Manca un po' di tequila"

Mm voi che dite?

Uno dei miei viziDove le storie prendono vita. Scoprilo ora