Orgoglio

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La risposta di Najwa al mio messaggio non tarda ad arrivare:
"Perché?"
Beh perché? Non lo so,
gliel'ho chiesto e basta, vorrei solo passare una notte con lei, scordandomi semplicemente di tutti i problemi e delle divergenze avute fin'ora.
"Se ti va" mi limito a rispondere un po' rassegnata, se non vorrà venire
lo capisco.

Un po' di tempo dopo, notando che non si è effettivamente fatta viva, vado in stanza per mettere il pigiama, e togliermi questo vestito che ormai è diventato scomodo,
quando improvvisamente mi blocco sentendo dei rumori, dei passi fuori dalla mia porta. Quasi mi ero arresa all'idea che Najwa non sarebbe davvero venuta qui, ma invece il mio campanello suona e apro di scatto.
È lei, in tutta la sua bellezza che si è davvero presentata a casa mia.

Ci guardiamo per secondi che sembrano interminabili, senza voler interrompere questo contatto magico che si è creato.

Si fa leggermente strada dentro casa, giusto il necessario per potersi chiudere la porta alle spalle:
"Dillo di nuovo" mi chiede.
"Cosa?"
"Dimmi che mi ami" chiede sfacciata, senza abbassare il volto, volendo che uscissero solo quelle due parole dalla mia bocca:
"Ti amo" glielo ripeto
"A volte non mi serve essere orgogliosa" dice soltanto, a bassa voce, con un mezzo sorriso che mi fa illuminare
si avvicina lentamente a me, arriva alle mie labbra e le afferra delicatamente, mentre le mie mani sono già tra i suoi capelli.
Ci baciamo quasi con timore, ma con così tanta passione che necessitavo da tempo, voglio toccarla e lei vuole fare lo stesso, lo sento perché non la lascerò andar via, questa sera vogliamo mettere tutto da parte, questa notte sarà nostra.

Tira le mie labbra e stringe i miei fianchi con le sue mani in modo delicato, tenendomi incollata a sé.
"Non succederà mai più, vero?" Inizialmente non capisco la sua domanda chiesta dal nulla, mentre ci baciamo, ma alla fine collego l'episodio che ci ha fatte litigare e che ci ha tenute lontane per così tanto tempo:"Certo che no"
Capisco quanto ci tenga a me e quanta sia stata, nonostante tutto, la paura di potermi perdere davvero.

Indietreggiamo sul divano lentamente e mi lascia sedere, mettendosi a cavalcioni su di me ma non staccandosi nemmeno un attimo dalle mie labbra che mordicchia e lecca, ha gli occhi chiusi e percorre le dita sul mio corpo in un modo tra l'amorevole e il passionale, come a volersi spingere di più.
"Andiamo sul letto?" azzardo io, infondo si sono capite le intenzioni di entrambe, spero solo che il suo orgoglio, ancora una volta, non prenda il sopravvento.
"Va bene" mi risponde a mia sorpresa mentre ci alziamo e le stringo la mano fino a raggiungere la mia stanza da letto.

Se dapprima la situazione era abbastanza tranquilla,
quasi serena e adolescenziale,
Najwa sembra voler cambiare completamente il tema della serata.
Mi afferra un polso quando siamo sulla soglia della porta e me lo stringe così forte quasi a farmi male, mentre le chiedo con lo sguardo cosa c'è.

Afferra il mio viso con le mani e mi bacia violentemente, facendomi sbattere sull'anta dell'armadio che si trova appena entrate nella stanza, provocando un forte rumore e facendomi sussultare vistosamente.
"È dietro il letto" commento ridacchiando tra un bacio e l'altro:"Non mi importa"
continua a baciarmi più forte di prima, facendomi assaporare le sue labbra morbide e calde, tenendomi attaccata all'armadio.

Dopo un po' sento mordere con troppa forza le mie labbra:
"Ahia, cazzo" sussulto sentendo che il mio labbro si è leggermente spaccato, portandomi svelta la mano e notando delle goccioline di sangue.
Najwa mi guarda negli occhi penetrante, quegli occhi verde smeraldo ancora perfettamente truccati
ma non fa nulla, se non appena dopo passare tutta la sua lingua umida sul mio labbro con fare sexy e provocante, quasi come a disinfettare il mio graffio:"Tieniti pronta perché stasera ti farai male" mi sussurra appena dopo, facendomi sussultare per il tono di voce eccitato, più che per le parole pronunciate.

"Mm non vedo l'ora" dico più a me stessa che a lei
"Non vedi l'ora che ti faccia male?"
Mi risponde provocante, poggiando le mani sull'armadio a livello della mia testa, pronta al gioco più del solito.
"No" riprendo a baciarla interrompendo la conversazione e sentendo le sue mani abbassarsi e farsi strada sotto il mio vestito, toccandomi lentamente ma con forza, stringe la mia coscia scoperta e sale leggermente, lasciandomi dei baci umidi sul collo:
"È questo che vuoi no?" mi sussurra poggiando il suo volto sulla mia spalla, per avvicinarsi meglio al mio orecchio

"C-cosa?"
tremo leggermente sentendola mordicchiare il mio lobo:
"Vuoi essere scopata come una puttanella, mh?"
"N-Najwa"
Sento dei brividi che percorrono tutta la mia schiena... Anzi, letteralmente tutto il corpo, sono sommersa di piacere e non posso negare che quando fa così mi eccita troppo, mi sento già bagnata e di questo passo non credo che resisterò a lungo, decisamente...

Si abbassa nuovamente sul mio collo, mordendolo con forza e facendomi mugugnare versi di piacere,
ma voglio che lo faccia, voglio che mi lasci il segno, per qualche giorno voglio tenere inciso sulla mia pelle il ricordo che prospetta questa serata, so già come andrà senza nemmeno essere iniziata. Oggi sento che sarà diverso dalle altre volte, non so perché ma mi aspetto di più,
voglio ancora più del solito.

"Quindi avevi detto alle altre che non eri una passiva, mh?"
"che eri tu a comandare" commenta con voce roca continuando a baciarmi da un lato all'altro del mio collo, facendomi buttare la testa indietro.
"infatti"
"infatti che?" dice portando una mano in alto stringendomi appena il collo e guardandomi negli occhi, smettendo poi di baciarmi.
"Najwa"
Sorride lieve:"Sono io che ti comando, non puoi farci nulla"

La guardo deglutendo e arrossendo,
la sensazione che provo è indescrivibile, non mi reggo in piedi per tutto ciò che sto provando, per tutta l'adrenalina e l'eccitazione.
"Non è vero" dico con un filo di voce, per nulla convincente.
"Non è vero?" ripete la donna, con la mano ancora posata sul mio collo.
"No"
affermo recuperando un po' di sicurezza.

"Mm" sospira più convinta che mai e quasi mi spaventa tutta questa sicurezza.
Inverte le posizioni e stavolta è lei poggiata al muro, lasciandomi molto confusa:
"Abbassati"
mi ordina guardandomi a stento negli occhi.
"Che?"
"Inginocchiati, cazzo" ringhia con tono autoritario e mi abbasso piano, trovandomi in ginocchio davanti a lei più confusa che mai, sentendo così tante sensazioni nel mio corpo che credo di impazzire.
Mette una mano sui miei capelli e mi avvicina a se, al livello della sua intimità ancora coperta dal vestito.

"Visto che sei tu che comandi, fammi vedere cosa sai fare"
La guardo stupita, arrossisco imbarazzata... Cosa fa?
"Forza" ripete pronta a ricevere piacere da me.

Uh

Uno dei miei viziDove le storie prendono vita. Scoprilo ora