Non abbastanza

564 43 10
                                    

La mattina seguente è pesante, prendo un'aspirina per il forte mal di testa e poi ripenso a tutto ciò che è successo ieri.
È stato tutto così confuso, ricordo davvero poco, forse per l'alcol, ma anche perché forse non voglio ricordarlo...
Mi sono svegliata proprio verso l'ora di pranzo quindi mi faccio un semplice panino, non ho per nulla fame.
Ho solo capito che non ha più senso continuare così, che il dolore non mi passa così, anzi aumenta soltanto.

Mi sono rimessa a dormire per buona parte del pomeriggio, ma mi sveglia una chiamata con il telefono che vibra proprio sopra la mia pancia, è Najwa.
Prendo un leggero colpo d'ansia e premo il tasto verde, non ho intenzione di ignorarla, è il minimo dopo quello che le ho fatto ieri.
"Najwa" le rispondo gentile
"Dobbiamo parlare" mi dice soltanto con tono freddo, glaciale e chiude la chiamata.

Ecco lo sapevo già, ha scoperto tutto.
Il mio cuore inizia a battere all'impazzata, se prima non ero sicura di averla persa, adesso ne sono certa.

Ma stavolta devo andare da lei, affrontare le cose da persona matura, nonostante il mio comportamento sia stato tutt'altro che maturo.
Sono così pentita di tutto, dovevo solo darle il tempo che mi ha chiesto.
Mi metto in macchina e tremo per tutto il viaggio, ho un'ansia mai provata finora, quell'ansia che viene quando qualcuno pronuncia quelle due parole, "dobbiamo parlare" e magari non si sa nemmeno il motivo.
Ma io lo so ed è ancora peggio.
Dovrei prendermela con Alba, è andata a dirle tutto, eppure come darle torto... è la sua migliore amica, non poteva nasconderle una cosa simile, non lo avrei fatto nemmeno io.

Arrivo sotto casa sua e le gambe mi tremano, inizio a sudare a freddo e non mi piace affatto questa situazione.
Arrivo davanti casa e la porta è già aperta.
Mi affaccio timidamente:
"È permesso?"
La vedo in piedi, che poggia le braccia sul tavolo di legno a sinistra dell'abitazione.
Alza lo sguardo e non riesco a reggerlo, non riesco a guardarla.
Entro e chiudo lentamente la porta.
"Ti vedo agitata, Maggie"
sorride amara, mettendomi ulteriormente in soggezione mentre mi avvicino al tavolo.
"Non hai nulla da dire?" continua la donna con tono freddo.
"Najwa, mi dispiace, davvero è un periodo così brutto, tu mi hai lasciata così"
"Ah ti ho lasciata? Mi sa che non parliamo la stessa lingua, ora capisco perché vai a baciare persone in giro... perché io ti ho lasciata, no?"
"Najwa non è così, volevo dimenticare tutto, credevo non mi volessi più" dico abbassando lo sguardo.
"Se riesci a dimenticarmi così facilmente allora non siamo abbastanza" continua fredda, non l'avevo mai vista così.

"Najwa, sto bevendo da giorni, perché mi sento sola, mi sveglio ogni mattina con un mal di testa orribile, io voglio stare con te"
"E io voglio una persona matura al mio fianco, non una che si ubriaca al minimo problema e bacia gente alle mie spalle"
Mi sento una merda, mi sento ancora peggio quando quelle cose le sento pronunciare da lei.

"Najwa, ti prego, non lo farò più, sei troppo importante" dico provando ad avvicinarmi, provando ad arrampicarsi sugli specchi sapendo che ormai non c'è speranza.
"Non avvicinarti" dice quasi impaurita.
"Najwa, secondo te valgono qualcosa i baci dati ad uno sconosciuto dopo aver bevuto?"
"Se vuoi farlo puoi stare tranquillamente senza di me
e ora vai via"
"Naj" mi avvicino nuovamente a lei, sperando che mi conceda anche un minimo contatto.

"Vai via perfavore, o finisce male"
Corrugo la fronte:"Ah si? Che vuol dire che finisce male?" le dico quasi preoccupata.
"VIA, CAZZO!" mi urla e batte un pugno sul tavolo, mentre la guardo un ultima volta, con gli occhi lucidi pronti a scoppiare in lacrime e arrivo all'ingresso, chiudendomi la porta alle spalle.
È finita così?
Davvero finisce così tra noi?
Sento una fitta al petto una volta in auto, non riesco nemmeno a guidare.
Solo adesso capisco a quanto ci tengo davvero a lei, a quanto io... Sia completamente innamorata di lei.

😳

Uno dei miei viziDove le storie prendono vita. Scoprilo ora