Capitolo 22 - HARRY

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Sto camminando nervosamente da venti minuti in direzione del paese di Eleanor, raggiungibile a piedi in mezz'ora, forse un'ora, ma è una bella giornata e ci sono arrivato quasi senza rendermi conto di dove stessi andando.

Non so se andare da lei è qualcosa che sto facendo in modo meccanico, non sono sicuro di avere voglia di parlarle e sapere se fosse tornata con Louis, ma quella storia su Instagram non mi era piaciuta per nulla. Avevo pensato di richiamarlo, ma quando avevo preso in mano il cellulare e avevo notato la foto, avevo escluso la possibilità di chiarire.

Mi era ribollito il sangue nelle vene per quella foto apparentemente innocente. Scommetto che sono tornati insieme. E se Louis si è degnato di dirmelo, non lo so.

Lo ignoro da giorni ormai, ma non ho voglia di ascoltarlo. Mi sono sentito preso in giro e io avevo pure creduto che volesse davvero stare con me, quando sempre a me aveva detto che si sarebbe baciato con una persona a caso la sera di Capodanno. Ed ero stato tanto idiota da ignorare le sue parole e da ricambiare il bacio!

Il mio cuore continua ad ardere per lui, mentre dal suo punto di vista io sono la novità, l'alternativa, il ragazzo con cui baciarsi per le nuove esperienze, e scommetto che mi avrebbe gettato via come un giocattolo rotto non appena si sarebbe innamorato di una ragazza più bella, più bassa di me, con le forme che non avrò mai io, con i capelli lunghi e lisci e con un viso più grazioso del mio.

Sinceramente, non me la sento di sentire le solite storie e le classiche scuse del ragazzo etero che cerca di giustificarsi, dicendo che è confuso, che non sa cosa fare, che pensa che fosse attratto da te, ma si è accorto di amare solo le ragazze. Anche perché sono sicuro che non riuscirei a rimanere arrabbiato con lui e il suo viso perfetto, gli occhi azzurrissimi, il naso alla francese e le sue labbra sorrise piegate in un sorriso dolce. No, decisamente non ce la farei e voglio mantenere un briciolo della mia dignità.

Sento qualche lacrima scorrere sulle mie guance e le asciugo con un gesto stizzito, mentre mi sistemo meglio gli auricolari nelle orecchie. Sono delle nuove cuffiette Bluetooth, me le hanno regalate Robert e mia mamma per Natale.

Percorro la strada non asfaltata che connette il paese di Eleanor al mio per altri venti minuti e giungo nella periferia di una via piuttosto vicina a casa sua. Sospiro. Ormai sono qui, tanto vale sistemare le cose con lei. Dopotutto, aveva sbagliato, ma se Louis la aveva perdonata non ho un solo motivo per allontanarla, rimane la mia migliore amica, ancor prima di essere la sua ragazza.

Appena la strada non asfaltata si conclude e si converte in una asfaltata, le mie cuffie emettono un suono, afferro il cellulare e noto con una smorfia che la batteria degli auricolari è quasi scarica.

Mi dirigo verso casa di Eleanor e le cuffiette si scaricano del tutto pochi metri prima. Le tolgo dalle mie orecchie e mi rendo conto che El è a casa e sta parlando con Gigi sul balcone. Entrambe strette nel giaccone, discutono.

«Quindi zero?» era la voce di Gigi, affievolita dalla distanza. Mi avvicino e faccio per salutarle, ma poi sento una frase che mi spinge a posizionarmi nel punto cieco che non si riusciva a vedere dal bancone di Eleanor.

«No, non l'ho tradito. Non ho mai baciato nessuna ragazza» dice la voce di Eleanor. Parlavano di Louis. Spalanco gli occhi per lo stupore e il mio volto assume un'espressione confusa: lei stessa aveva ammesso di aver baciato una ragazza, ma perché avrebbe dovuto mentire?

«Ma allora perché gli hai lasciato credere che fosse così?» anche Gigi era confusa. «L'altro giorno non gli hai detto che non era vero che lo avevi tradito?»

«Non avrebbe avuto senso dirglielo» sbotta Eleanor, «anzi, sarebbe stato peggio».

«Aspetta» dice Gigi, «spiegami tutto con calma e perché hai fatto così».

Standing in the place of you and meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora