Capitolo 34 - HARRY

1.8K 70 185
                                    

Il campanello di casa mia suona e mi stacco dalle labbra di Louis con un mugugno di dissenso. Io, Niall, Louis, Liam, Zayn e Josh avevamo deciso di passare un pomeriggio insieme, dato che ormai era fine giugno e Zayn, Josh, Louis e Liam avevano concluso gli esami.

Louis era arrivato per primo con Zayn, ma quest'ultimo era andato a prendere le sigarette, lasciando me e Louis da soli a baciarci.

«Uffa» sbotta Louis allontanandosi da me e sbattendo la schiena contro la sua sedia.

«Come sei polemico» ridacchio, mentre lo spingo da una spalla.

«Disse il linguista che ha appena mugugnato» Louis mi fa la linguaccia e sbuffa.

«Oh, sta' zitto classicista» sbotto alzando gli occhi al cielo.

«Non sono più un classicista» sussurra con lo sguardo basso.

Mi chino su di lui, ancora seduto e lo bacio. «Sarai sempre il mio classicista» sussurro sulle sue labbra, lui si lecca le sue, ma il campanello suona di nuovo.

«Arrivo, arrivo, per l'amor di Dio» esclamo esasperato e vado ad aprire a Niall.

«So che vi stavate limonando, ma se non vi interrompevo andava a finire che scopavate e restavamo fuori a vita» borbotta il mio migliore amico entrando in casa con una grossa scatola in mano, a pochi passi lo segue Liam che ha almeno la decenza di pulirsi leggermente le suole delle scarpe e alza la mano a mo' saluto, poi, infine entra Josh che porta la chitarra di Niall.

«Niall» lo chiamo e lo seguo, mentre andiamo fuori in giardino. «Cos'hai in quella scatola?».

«Ghiaccioli» esclama ridendo.

«Ti amo» dico mentre mi fiondo sulla scatola, afferrando un ghiacciolo rosso.

«Ehi» protesta Louis con un sorriso mentre prende un ghiacciolo azzurro.

«I ghiaccioli d'estate conquistano tutti, non puoi competere Tomlinson» ridacchia Niall.

Non appena tutti abbiamo un ghiacciolo, anche Zayn che è appena tornato, vado a mettere la scatola in freezer.

«Josh, dammi la chitarra per favore» dice Niall allungando le braccia con il ghiacciolo stretto tra le labbra. «Non voglio che me la sporchi».

«Non sono mica un bambino di tre anni» sbuffa Josh passando la chitarra al mio amico.

«Sì, ma lei è la mia bambina, perciò zitto» dice Niall, posizionandosi lo strumento sulle cosce e dandogli una carezza.

«Pss Josh» sussurra Louis, facendosi sentire da tutti, «preferisce la chitarra a te».

«Lo so benissimo» risponde Josh con lo stesso tono. «Chiederò il divorzio istantaneo per questo».

«Oh sta' zitto» Niall gli fa la linguaccia, mentre tutti scoppiamo a ridere.

«Ragazzi, vi va di aiutarmi con un testo?» propongo, principalmente a Louis e Niall, siccome erano quelli che se ne intendevano più di canzoni nel nostro gruppo.

Ma le risposte positive arrivano da tutti e ne sono felice.

Corro di sopra a prendere lo spartito e, giunto di nuovo in cortile, lo porgo a Niall, il quale lo studia un po', abbozza qualche nota e poi suona riproducendo la melodia.

«Bella, Haz» si complimenta Liam. Josh guarda le dita di Niall che si muovono sulle corde come se fossero d'ispirazione, Zayn aggrotta la fronte e Louis fissa le note. Stanno tutti pensando ad un possibile testo.

Ci avevo lavorato per qualche giorno, ma non trovavo parole che si adattassero alla canzone in modo sensato.

I miei amici propongono frasi, le scriviamo sul retro del foglio, cancelliamo, riscriviamo, sistemiamo qualche nota, modifichiamo il ritornello. Il tutto tra ghiaccioli e bibite fresche, un vero sollievo per il sole cocente di luglio.

Standing in the place of you and meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora