Capitolo 25 - LOUIS

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«Lou...» Harry è sbiancato e ha pronunciato solo il mio nome, mentre El è scattata in piedi.

Ignoro il fastidio che mi ha attanagliato lo stomaco vedendoli abbracciati. So che sono migliori amici e che Harry è gay, ma è diverso sapere che dormono insieme e vedere Harry con Eleanor appoggiata sulla sua spalla quando vorrei esserci io.

«In che senso non era vero che mi hai tradito?» chiedo, gelido. Non sono sicuro di aver capito bene la frase di Eleanor. Ma la realtà è che non voglio capirla, non voglio pensare che Eleanor e Harry si siano messi d'accordo per far sì che io mi mettessi con lui, ma in realtà è quello che penso.

«Lou, che... cosa ci fai qui?» mormora Harry.

«Ero solo venuto a prendere la felpa che avevo lasciato qua ieri, sapevo che fossi con Eleanor, quindi venivo solo per salutarvi e invece scopro che mi avete manipolato» sputo acido.

Quando Harry non risponde e abbassa la testa, confermando la mia tesi, la rabbia mi invade il corpo. Eleanor e Harry avevano avuto la faccia tosta di mentirmi, manipolare la mia vita sentimentale e non lasciarmi la possibilità di scegliere io stesso con chi stare.

Eleanor aveva fatto in modo che stessi con Harry e me la sarei presa con lei se non fosse che lui lo sapeva e me lo aveva nascosto, questo mi feriva cento volte di più. Dal canto suo, Eleanor mi aveva manipolato, facendo sì che fossi io a lasciarla, solo perché non aveva le palle per farlo lei stessa. Cosa pensava? Che non avrei accettato un rifiuto?

«Louis» mormora di nuovo Harry.

«Sta' zitto!» ringhio.

«No» dice tranquillamente Eleanor. «Ora ti calmi e ti spiego tutto, c'è un motivo per cui ti ho detto che ti avevo tradito».

«Perché non avevi il coraggio di lasciarmi, ecco perché» sbotto. «Non mi hai lasciato la possibilità di scelta».

«No» scuote la testa. «Tu ti sentivi...».

Non la lascio finire. «Che cazzo ne sai di come mi sentivo io? Sarai anche brava a capire le persone, ma non giocare alla psicologa con la gente, perché, guarda caso, non lo sei» dico acidamente mentre afferro la felpa che avevo lasciato a casa di Harry il giorno prima e corro fuori dalla casa.

«Cazzo, Lou» sento Harry gridare e dei passi cercare di raggiungermi, ma sono già in sella alla moto e sto sgasando per partire.

Da Linguista: "Non era intenzionale, è complicato".

Da Linguista: "Dai, fammi spiegare".

Da Linguista: "Rispondi almeno ad Eleanor".

Da Linguista: "Ti prego Louis, rispondimi".

Sono appena arrivato a casa e ho già dieci chiamate perse da parte di Harry, l'unica cosa che mi frena dal lanciare il telefono a terra è che non posso permettermi di cambiarlo, dato che è praticamente nuovo.

«Louis» mio padre mi chiama. «Metti a dormire Daisy e Phoebe? Lottie e Fizzy stanno già dormendo».

«Sì, lascia fare a me, vai a dormire» gli sorrido. Sono ancora agitato, ma mi impongo di rimanere calmo, perché mio padre non c'entra assolutamente con Eleanor e Harry.

«Sei andato da Harry a prendere la felpa?» mi domanda.

Annuisco alzando la mano che teneva stretto l'indumento, forse troppo compulsivamente.

«Sono felice che tu abbia fatto amicizia con qualcun altro oltre a Zayn» mi sorride sinceramente.

Annuisco di nuovo, cercando di abbozzare un sorriso, anche se i miei occhi iniziano a bruciare e lo stomaco si stringe, mentre un groppo mi sale in gola. Per fortuna mio padre mi dà una pacca sulla spalla e si gira per andare a letto nell'esatto momento in cui una lacrima scende sulla mia guancia.

Standing in the place of you and meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora