Capitolo 3 - LOUIS

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Rientro nel piccolo appartamento e mi lascio cadere a terra, sono le otto, sono appena tornato dal lavoro. Ho solamente dieci secondi per stamparmi in faccia un sorriso per lo meno credibile da sfoggiare di fronte a mio padre e le mie sorelle. Mi rialzo. 8... 9... 10!

«Lou! Sei a casa!», Félicité mi corre incontro, allargo le braccia e la stringo forte.

«Giusto in tempo, vero?» chiedo con tono allegro.

«Sì, ma mi sa che dobbiamo ordinare una pizza, papà ha fatto bruciare tutto» mi dice mettendo un broncio assolutamente adorabile.

«Mi dispiace Fe', la pizza questa sera non la prendiamo, magari domenica. Ok?» provo a convincerla e, grazie al cielo, annuisce entusiasta e corre a giocare insieme alle altre mie tre sorelle.

La pizza alla domenica sicuramente salterà. Abbiamo i soldi necessari solo per le bollette e il giusto per garantire a me e alle mie sorelline l'istruzione obbligatoria. Una pizza non ha un costo alto, ma moltiplicandola per sei, se contiamo anche me e mio padre, il denaro da utilizzare aumenta. Siamo in questa situazione economica disastrosa da quando è morta la mamma. Quella dannata leucemia se l'è portata via due anni fa. È stato un duro colpo per tutti naturalmente, specialmente per mio padre che, oltre al peso emotivo, si era ritrovato con cinque figli a cui badare completamente da solo con uno stipendio normale da impiegato. Era mia madre che portava a casa la maggior parte dei soldi, grazie al fatto di essere in una posizione elevata in un'azienda in città, non è che navigassimo nell'oro prima, però con i due stipendi potevamo permetterci quasi tutto. Per fortuna, sono riuscito a trovarmi un lavoro part-time in bar e gelateria non troppo lontano da casa mia, meno di dieci minuti a piedi. Dato che frequento un liceo classico, che è piuttosto impegnativo, e non sono proprio un genio, mio padre ha insistito per non farmi lavorare, ma si è subito reso conto che non sarebbe riuscito a mantenere tutti e cinque i suoi figli, perciò alla fine ha accettato. Dopotutto, non è neanche così male. Il bar non è mai affollatissimo e durante i periodi in cui lo studio è troppo intenso faccio il turno serale, comincio e torno a casa piuttosto tardi, ma riesco a gestirmi tutto il carico di stress abbastanza bene.

Il problema del turno serale è che se il pomeriggio sono a casa, faccio comunque davvero fatica a studiare perché devo badare alle mie sorelle o almeno controllare che non si buttino dal balcone, nel caso venga loro l'idea di confermare che gli umani non possono volare. E quando sono a casa, mio padre coglie la palla al balzo facendo gli straordinari in ufficio, perciò torna appena prima di cena, dopo la quale io vado via. Inoltre, né io né mio padre siamo dei cuochi provetti: ci limitiamo alla pasta e i cibi già pronti, per fortuna papà ha imparato in fretta a destreggiarsi ai fornelli con le cose semplici, ma io sono ancora un maledetto incapace. È tanto se non brucio la casa tentando di mettere nel forno le lasagne del supermercato.

Be', non posso certo dire di annoiarmi nella mia vita. Vado in camera e mi tolgo la felpa, poi raggiungo mio padre che sta lottando con il fumo del forno e con un pollo da cui non si può più salvare nulla.

«Dannazione, papà!» sussurro. «Questo pollo poteva fare anche da pranzo per domani. Non sarò bravo in cucina però se qualcosa sta bruciando me ne accorgo».

«Scusa, hai ragione, ma ho ricevuto una telefonata dal lavoro» mormora, lo guardo speranzoso, magari avrà un aumento, non abbastanza da far risultare il mio contributo superfluo, ma forse riusciamo a rimetterci un po' in sesto economicamente. «Niente di che, solo straordinari extra», scuote la testa «però sarebbero di sabato pomeriggio, so che ti chiedo tanto, ma riusciresti a tenere le ragazze il pomeriggio e farti cambiare di turno?».

Per il mio lavoro avevo tenuto come giorno fisso il sabato pomeriggio, così alla sera riuscivo a mantenere viva la mia vita sociale e non avevo troppi problemi con l'organizzazione dello studio, perché mi rimaneva comunque la domenica.

Standing in the place of you and meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora