Capitolo 10 - HARRY

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Finalmente la settimana d'inferno si è conclusa, sto pregando in un sei per la verifica di matematica, per storia dell'arte sono tranquillo invece. Per quanto riguarda filosofia sto aspettando che la professoressa mi metta il voto, non saprei davvero cosa aspettarmi dato che non ho mai fatto un'interrogazione in cui sapevo effettivamente cosa stessi dicendo, siccome prima mi limitavo a imparare il discorsetto a memoria.

Sono le sei di sera, ormai sono passati tre giorni e non so ancora il mio voto, sono in ansia. A peggiorare la mia ansia si mette pure la conversazione sul muro del bagno, portata avanti a singhiozzo, lasciando passare alcuni giorni tra un tentativo di indovinare la classe e l'altro.

"Magari classico A, è la tua classe" aveva scritto El da parte mia.

"Sbagliato, linguistico A?" aveva risposto lui o lei.

"Sbagliato, linguistico A?". Io ed El avevamo deciso di comune accordo di scrivere tutte le classi del linguistico, per poi provare con quelle del classico.

"Sbagliato, classico B?" aveva tentato lui o lei.

"Sbagliato, linguistico B?" avevamo riprovato noi.

"Sbagliato, classico C?".

La conversazione è rimasta in sospeso alla mia scritta "Sbagliato, linguistico C" di due giorni fa, ma fino a oggi non c'è stata una risposta.

È venerdì, siamo tutti a casa di Liam: io, Gigi, El e Niall. Si erano aggiunti anche Zayn, Louis, Josh e Bebe, che avevano ricevuto l'invito per una pizza grazie al gruppo WhatsApp che avevamo creato per le ipotetiche future serate in discoteca.

Eravamo seduti al tavolo ad ascoltare Josh, Niall ed Eleanor che stavano discutendo sulla pizza, insultando quella con l'ananas e sulla pasta alla carbonara.

«Non sto dicendo che è buona la pizza con l'ananas, dico solo che è peggio mettere la panna nella carbonara» sbotta Josh addentando una fetta della sua salsiccia e funghi.

«Stai scherzando, vero?» esclama El. «La pizza è sacra, non si può infamare».

«Esatto, la pizza è un'istituzione italiana» rincara la dose Niall.

«Anche la pasta! E mettere la panna nella carbonara è una cosa peggiore» ribatte Josh.

«Ma neanche lontanamente!» sbuffa Eleanor, per poi dare il cinque a Niall, d'accordo con lei.

Louis è seduto di fronte a me e questo mi ricorda che oggi non avevo neanche aperto il registro elettronico per controllare se ci fosse o meno il voto dell'interrogazione di filosofia. Louis mi aveva già chiesto tramite messaggio, il giorno dell'interrogazione, come fosse andata, ma non ero riuscito a dargli una risposta, anche perché sinceramente non ne avevo la più pallida idea di come fosse andata, l'unica cosa che avevo risposto era stata "ho detto qualcosa, spero fossero le cose giuste".

Sblocco il cellulare e, vado sul registro. Ti prego almeno sei, ti supplico un sei, solo un sei, sei, sei, per favore penso, mentre addento una fetta di pizza. Quando vedo che c'è un voto nuovo in filosofia, quasi mi strozzo con la fetta che sto mangiando.

«Oh Gesù Cristo» balbetto incredulo.

Tutti si girano verso di me, non capendo a cosa mi riferissi. Con gli occhi spalancati in un'espressione di stupore, fisso per qualche istante Louis.

«Che c'è?» chiede Louis.

«Il voto di filosofia... Ho preso sette e mezzo!» esclamo, ingoiando il cibo e sfoggiando un sorriso a trentadue denti, mentre il mio "professore" me lo ricambia, soddisfatto del suo lavoro. Non avevo mai preso un voto così alto in quella materia e, dopo un anno di cinque o sufficienze ottenute per miracolo, averlo ottenuto con i miei schemi, le mie parole, il mio cervello e la mia testa è qualcosa che mi riempie di orgoglio e soddisfazione.

Standing in the place of you and meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora