Capitolo 30 - HARRY

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Eleanor urla e io mi devo tappare le orecchie.

«E me lo dici così?» grida con un sorriso sulle labbra, appoggia i gomiti sul materasso e la faccia tra le mani.

«E come dovevo dirtelo?» mi stringo nelle spalle.

«Come è stato? Ha fatto male? Ti è piaciuto? Perché Gigi mi ha detto che smette di fare male dopo tipo due volte» dice Eleanor.

«Gigi ha già fatto sesso con Zayn?» adesso sono io ad urlare. Lo avevo supposto, ma non ne avevo la certezza.

«Quello che ho detto poteva valere anche per David, genio, ma sì» dice Eleanor rotolando sul letto e restando a pancia in su, ma continuando a guardarmi da sottosopra. «Ma stiamo parlando di te. Dammi di più, voglio i dettagli».

«Okay, era la prima volta per entrambi, quindi è stato... breve» inizio a dire con un sorriso. «E sì, ha fatto un male cane, però Louis è stato dolcissimo e comunque è un dolore piacevole. Cioè ti fa male, ma continui».

«Tipo come quando leggi "La canzone di Achille"?» chiede. «Che sai che ti farai solo del male, ma continui perché è bellissimo quel libro?».

«Tradotto in dolore fisico, sì» annuisco. «Ma poi alla fine ti piace, poi più avanti sarà meglio perché mi farà meno male, credo».

«Sì» risponde Eleanor. «O almeno così mi dice Gigi».

«Adesso tu mi spieghi come hai trovato il parallelismo con "La canzone di Achille", però» ridacchio, incrociando le gambe.

«Non lo so, da come ne parli sembra quel tipo di dolore che alla fine vuoi provare perché alla fine è piacevole e quel libro riassume perfettamente il mio masochismo» fa spallucce e una smorfia, per poi sorridere con un labbro tra i denti.

«Cosa c'è?» le chiedo, accennando ad un sorriso.

«Il mio piccolino è cresciuto» dice scuotendo le mani e la testa.

«Sembri mia madre» alzo gli occhi al cielo.

Si porta una mano al petto, come se la avessi offesa profondamente. «Non puoi compararmi con quella meraviglia di donna che ti ha partorito, a proposito, come sta la mia Anne?».

«Mia madre sta bene, grazie» dico sottolineando il "mia" in modo eccessivo solo per dare un po' fastidio alla mia migliore amica. «E sì, posso paragonarti a lei, anche tu sei fantastica».

«Modestia a parte, lo so» ridacchia El.

«No, sono serio» decreto, lasciandomi cadere accanto a lei, nella stessa posizione a pancia in su, ma nel verso opposto: entrambi siamo distesi sul suo letto a fissare il soffitto. «È solo merito tuo se sto con Louis e sto bene, vorrei poter far qualcosa con Bebe».

«Non ti preoccupare e, per quanto riguarda Louis, l'ho fatto per me, un uomo? Seriamente?» dice e la sento fare una smorfia disgustata, anche se il mio sguardo rimane rivolto in alto. «E poi sono io il terzo incomodo professionista, suvvia. Tra te e Gigi sto facendo carriera».

«Adesso mi fai sentire in colpa» mormoro nascondendo il volto rosso tra le mani.

«No, siete bellissimi» ribatte con un sorriso. «Tutti e quattro».

«Praticamente sei il nostro Cupido».

«Se siete stupidi non so cosa dirvi» dice ironica. «Alla fine sono sempre io che capisco a chi piace chi».

Con una smorfia divertita, intono: «Io l'ho già capito...».

El ride e continua la canzone. «Ma loro ancora no».

Standing in the place of you and meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora