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«Ti rendi conto Sel? Faccio parte del torneo!» disse Cedric saltellando sorridente. «C'è una tipa con uno strano vestito verde che ci segue» dissi continuando a camminare.
«É una giornalista, sta tranquilla» disse.

I giorni passavano e la prima prova era sempre più vicina, al contrario di Cedric che sembrava sempre perso nei suoi pensieri.
«Ei Selene» disse lui correndmi in contro.
«Ei» dissi con un sorriso spento.
«Domani ci sarà la prima prova, farai il tifo per me vero?»
«Come sem-» fui interrotta da una voce «Ei Ced»
«Cho! Scusa Sel, devo andare» faci un sorriso forzato e continuai sulla mia strada.

«Principessa! Che succede?» chiese George avvicinandosi a me.
«Niente, sta tranquillo» nell'ultimo periodo io e George eravamo diventati veramente amici. Era simpatico, gentile, simile a Fre- volevo dire: è carino...
Il ragazzo alzò un sopracciglio e disse:«Faró finta di crederci»
Gli sorrisi e lo ringraziai mentalmente di non avere insistito.
«Ora principessa devo proprio andare, sai com'è...la fama» disse vantandosi.
«Vai cretino» dissi ridendo.
«Ei, mi offendi» disse mettendosi una mano sul cuore.
«Ti voglio bene Sel»
«Anche io Georgie, ci vediamo»

Quel pomeriggio stesso Silente mi convocò nel suo ufficio.
«Professor Silente, voleva vedermi?» chiesi entrando.
«Si cara, accomodati» disse facendomi sedere su una grande sedia dai cuscini neri.
«Devo purtroppo darle questa spiacevole notizia» l'ansia iniziò a farsi strada nel mio corpo.
«I suoi genitori, signorina Mills, ci hanno lasciato» spalancai gli occhi e schiusi leggermente la bocca.
«I-io, com'è successo?» chiesi.
«Il loro aereo è precipitato» annuì e mi alzai. «Con permesso» l'uomo annuì e mi lasciò andare.

Restai tutta la sera in camera: saltai la cena, l'appuntamento alle cucine con George e la possibilità di vedere Cedric.
Quella notte restai sveglia a guardare fuori dalla finestra. Non avevo un bel rapporto con i miei genitori, non c'erano mai...Ma erano sempre i miei genitori...
Lasciai che qualche lacrima bagnasse le mie guance e mi stesi sul letto.

Il mattino seguente rimasi in camera mia.
«Dai Selene, oggi c'è la prima prova» disse Isabelle, la mia compagna di stanza.
«Vai tu, poi raccontami ciò che è successo» dissi sorridendole.
La ragazza scosse la testa e uscì dalla camera.

Ore dopo la ragazza tornò in camera e decise di raccontarmi ogni singolo dettaglio della prova, ogni singolo e inutile dettaglio. Ragazzi fermatela, potrà anche sembrare timida e impacciata ma se prende confidenza chi la ferma più. Le voglio bene ma oggi, sinceramente, non avevo nessuna voglia di sentire altre persone.
«Aspetta, hai detto uovo d'oro?» chiesi alzandomi di scatto.
«Si, e quando li apri il rumore che fa è assordante» continuò Isabelle.
Mi alzai velocemente e mi vestí.
«Dove vai?»
«So come scoprire la seconda prova»  gridai uscendo dalla camera.

Iniziai a cercare Cedric ovunque: in sala grande, corridoi, aule...
Stavo per tornare nella mia stanza quando mi venne in mente: «Il lago» corso verso la quercia in riva al Lago Nero, dove di solito stavamo io e Cedric.
Appena giunsi lì trovai il ragazzo insieme a Cho. La ragazza, appena mi notó, alzò gli occhi al cielo mentre Ced mi guardava schifato. Decisi così di lasciar perdere e tornare in camera. «Immagino che tu sia troppo impegnata per chiedere al tuo migliore amico come sia andata la prova» sentì gridre dietro di me.
«Mi dispiace di non essere venuta» dissi girandomi di nuovo. «Ah certo» rispose ridendo.
«Ced ti prego...»
«Cosa Selene?! Ti parlo di questa cosa da mesi! Sai che ci tenevo!» disse alzandosi.
Annuì sorridendo «Ed è da settimane che non riesco a parlarti più di tre minuti!»
«Quindi ora è colpa mia?!»
«Non sto dicendo questo Cedric! Non ci sono stata per motivi che tu avresti saputo se mi avessi degnato di uno sguardo negli ultimi due giorni!» dissi mentre mi si velavano gli occhi per le lacrime.
«Facciamola finita. Cosa vuoi?» chiese. «Ma no niente, ora tolgo il disturbo» feci un sorriso forzato e me ne andai.

«Che schifo» dissi picchiettando le unghie contro la parete di roccia della torre di astronomia. Sbuffai e appoggiai la schiena al muro, facendola strisciare fino ad arrivare a terra. Avvicinai le gambe al petto e appoggiai la fronte sulle ginocchia.
Aprii una mano e da essa feci nascere un fiore, ci giocai un po'e poi richiusi la mano facendolo sparire.
Restai lì ancora un po' e poi mi avviai verso le cucine.
Chiesi agli elfi domestici un po' di firewhiskey, che mi diedero dopo quasi un ora di suppliche. Nascosi la bottiglia sotto il mantello della divisa e mi avviai verso la torre grifondoro.

Con le mie fantastiche doti d'attrice convinsi la signora grassa a farmi entrare. Appena entrai il calore del fuoco e l'odore di pane tostato e ciambelle mi assalì.
«Selene cosa ci fai qui?»
«Oh ciao Harry» dissi vedendo il ragazzo vicino al fuoco a leggere un giornale.
«Stavo cercando George» dissi.
«Vieni ti accompagno nella sua stanza»
«Grazie mille Harry, ah sì complimenti per la sfida di oggi» il ragazzo fece un sorriso e mi indicò una porta non molto distante.
«Ah Harry! L'uovo, mettilo sott'acqua»
«Come fai a saperlo?»
«Nella mia vecchia scuola ci facevano affrontare, una volta l'anno, delle prove, non così pericolose ma somigliavano al torneo tre maghi. Una volta ci hanno dato questo uovo e sono riuscita a risolvere questo "rompicapo"»
Il ragazzo mi sorrise «Grazie» ricambiai il sorriso e bussai alla porta dei gemelli Weasley.

told you i'll be here forever// Fred WeasleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora