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«Buongiorno! Buongiorno!»  Dissi aprendo le tende delle finestre.
«Selene!» Gridò Isabelle mettendosi il cuscino sulla testa.
«Ormai, anche quando mia madre mi sveglia, la chiamo Selene talmente sei insopportabile»
«Sta zitta, che senza di me dovresti vedertela con l'insegnante della prima ora, ogni giorno» dissi tirandole una maglia.
«Ma oggi è sabato deficente!» Disse guardando il calendario.
«Il giorno perfetto per andare a Diagon Alley» dissi chiudendo l'anta dell'armadio.
«Non farò la terza in comodo. Anzi me ne starò nel mio letto al caldo» disse lanciandosi, in stile ippopotamo, sul letto.

[...]

Dopo quasi un ora ero riuscita a tirar fuori Isabelle da quel buco che chiamiamo camera.
Mentre camminavamo la sentivo borbottare cose senza senso, probabilmente minacce rivolte a me.
«Ti compro qualcosa dai gemelli se la finisci di lamentarti» dissi.
«Io voglio solo il mio bellissimo e comodissimo letto mia cara Giulietta» disse alzando lo sguardo verso il cielo.
«Giulietta?»
«Giulietta e Romeo? Shakespeare? No? Oh lascia perdere» sbuffò la ragazza.
«Tra tutti le coppie dei romanzi scegli Romeo e Giulietta? Non sei per nulla originale»
«Senti, lì c'è il negozio del tuo amato io resto qui» disse sedendosi sul marciapiede.
«Io non ci credo. Su alzati! Magari dentro il negozio trovi l'amore della tua vita. Ma questo non lo saprai mai se resti seduta qui» dissi prendendola da un gomito.
«Io giuro che un giorno ti farò diventare un bonsai»
«Si si puoi farmi diventare una pianta più tardi»

Corsi verso il negozio ancora chiuso per i lavori ed entrai, facendo suonare la campanella alla porta.
«Siamo ancora chiusi ci dispiace, ma apriremo a bre- cosa ci fai qui?!» chiese George comparendo da dietro degli scatoloni.
«Sono passata per un saluto e magari potrei darvi una mano» dissi sfregando le mani sui jeans per poi alzarle leggermente.
«Oh ma che gentile. A proposito, tutti quegli scatoloni vanno sul retro» disse il ragazzo.
«Vado capo» dissi prendendo in mano una scatola.
«Stavo scherzando Sel! Vieni, come stai? Ti vedo piuttosto malino» disse George fingendo di togliere della polvere dalle mie spalle.
«Simpatico veramente simpatico Georgie» dissi alzando gli occhi al cielo.

«Dov'è Fred?» chiesi dopo poco.
«Eccomi my lady» disse Fred appoggiando sul pavimento degli altri scatoloni.
«Ciao Fred» dissi salutandoli con un gesto della mano.
«Non ci vediamo da due settimane e tu mi dici solo un misero "ciao Fred"?»
«Mi pare che tu non abbia detto neanche quello quando te ne sei andato» dissi facendo forza sulle braccia, per sedermi sul bancone della cassa.
«Sapevi che me ne sarei andato» disse lui.
«Si lo sapevo, ma non che te ne saresti andato proprio quel giorno!» Dissi gesticolando.
«Oh ma dai Selene fammi il piacere»
«Si hai ragione è colpa mia, si assolutamente. Perché, ovviamente, a me non deve interessare cosa il mio ragazzo faccia» dissi scandendo bene la parola "mio".
«La fai proprio una tragedia» disse Fred sbuffando.
«George cosa ne pensi?» chiesi guardando l'altro gemello.
«O nono, io non voglio prendere parte al vostro litigio» disse lui.
«Va bene. Hai ragione sono io che sto ingigantendo tutto. Ci vediamo Weasley» dissi per poi uscire dal negozio.

«Isabelle, andia- o ciao Luke» dissi vedendo il tasso seduto al tavolo di un bar con la mia amica.
Lucke era un Tassorosso di qualche anno più di noi.
Era un tipo calmo, gentile e intelligente, veramente un bravo ragazzo.
Ci eravamo conosciuti una sera mentre sgattaiolavo in cucina.

Flash-back

Era ormai tardi, e i prefetti controllavano i corridori di Hogwarts.
Non avevo mangiato a cena per colpa dell'ansia procurata da uno stupido compito di storia della magia, che si sarebbe tenuto il giorno seguente.
"Ho voglia di spaghetti e polpette" ripetevo nella mia mente.
Andai velocemente verso il dipinto della frutta e appoggiai la mano sulla pera quando un ragazzo, di almeno quindici centimetri più alto di me, mi venne addosso.
«Oh s-scusami» disse il ragazzo con la bocca piena.
«Non importa» dissi ridendo mentre toglievo le briciole dalla mia toga.
«Sono Luke» disse il ragazzo.
«Selene» dissi entrando nelle cucine.

Fine flash-back

«Isa io vado ad Hogwarts» dissi.
«Vuoi che venga con te?» Mi chiese la mia compagna di stanza.
«No no tranquilla. A dopo, ciao Luke» salutai i ragazzi e tornai a scuola.

told you i'll be here forever// Fred WeasleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora