Capitolo 11

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Era da quando erano usciti dallo stanzino che il cuore di Alistair non smetteva di battere all' impazzata. Quel ragazzo, che ora gli camminava a fianco lungo le strade di Londra, sembrava essere una fonte inesauribile di sorprese. Quando lo aveva scaraventato giù dal treno, non si sarebbe mai aspettato che lo avrebbe poi convinto a non partire. In realtà non era ancora del tutto sicuro della sua scelta di tornare, ma era quasi certo che se avesse tentato di scappare Thomas lo avrebbe steso per terra e poi trasportato per un piede fino all' istituto. Inoltre, questa nuova strana sensazione di calore che ormai provava quando si trovava vicino ad Thomas, lo rendeva felice come non lo era da tempo ed era quindi difficile anche allontanarsi di un solo passo da lui.
"Credo sarebbe meglio prendere una carrozza perché di questo passo non arriveremo mai" proclamò Tom tutto ad un tratto.
" Beh visto che, in pratica sono tuo prigioniero, non credo di avere libertà di parola " rispose Al.
" Però, se devo propio dire la mia, credo che sprecheremo solo tempo a cercarla. Forse faremmo prima a corsa" proseguì poi.
Tom annuì " Credo proprio che tu abbia ragione" disse continuando a camminare.
Allora Alistair iniziò a correre e non appna ebbe superato l' altro ragazzo si girò e disse senza comunque fermarsi " Ci vediamo all' istituto lumaca!". Poi li fece una linguaccia e riprese la sua corsa. Thomas sorrise e poi in un attimo parti' all' inseguimento deciso a non perdere la sfida che gli aveva lanciato.
I due ragazzi correvano a perdifiato per i vicoli della città e i rumori dei loro respiri si univano al vento mentre passavano. Alistair si sentiva capace di qualsiasi cosa in quel momento. Non distingueva più i palazzi tra di loro e non sapeva nemmeno se stesse facendo la strada giusta, ma non gli importava. Non sentiva nemmeno il dolore alle gambe e, nonostante il fiatone, gli sembrava di non aver mai respirato così bene. Accanto a quel ragazzo, che stava sempre di più imparando a conoscere, sembrava che il suo cuore, da tempo congelato, iniziasse lentamente a sciogliersi. Le sue emozioni, che aveva imparato a nascondere e reprimere, si erano fatte talmente intense che non riusciva neanche a riconoscerle. Era così grato ed impaurito da tutto questo e i suoi passi sullo sterrato battevano a tempo con il suo cuore che si era finalmente riacceso.
Infine giunsero alla strada che portava all' istituto così Alistair si fermò in modo tale che Thomas, che era pochi metri dietro di lui, potesse raggiungerlo.
"Cavolo se corri veloce!" disse Tom fermandosi di fianco ansimando.
" La prossima volta ti darò 10 minuti di vantaggio" proseguì Al sfoggiando una faccia compiaciuta e divertita. " Preferirei una runa di resistenza". Il castano sorrise e i suoi occhi si illuminarono creando delle meravigliose sfumature dorate nei suoi iridi. In quel momento il cuore di Alistair saltò un battito e dovette propio trattenersi dal non saltargli addosso.
Poi un rumore in lontananza lo riportò alla realtà. Entrambi si girarono e si accorsero che due presenze correvano verso di loro. Una era un puntino circondato da un alone di capelli rossi sventolanti e il suo compagno era una macchia completamente nera dalla testa fino ai capelli anche essi corvini.
" Alistair!!" urlò Cordelia quando il fratello era ormai abbastanza vicino da poterlo riconoscere. Accanto a lei c'era James che vedendo il fratello della fidanzata sembrò improvvisamente sollevato. Quando la ragazza fu davanti ad Al li butto le braccia al collo e lo abbracciò con forza.
" sei propio uno stupido! Avevo paura ti fosse successo qualcosa di brutto! Non fare mai più una cosa del genere!" disse Cordelia singhiozzando. Alistair era rigido tra le sue braccia e sembrava non sapesse bene cosa fare ma poi riuscì a rilassarsi e a ricambiare la stretta.
" cordelia se lo stringi più forte rischi di ucciderlo" fece presente James vedendo che Alistair aveva praticamente smesso di respirare. A quelle parole la ragazza decise che era giunto il momento di staccarsi dal fratello e così sciolse l' abbraccio e si allontanò da lui di un passo. Ora però sembrava che il sollievo per il ritrovamento di Al fosse passato e al suo posto si era sostituita l' espressione che Cordelia sfoggiava sempre quando qualcuno la contraddiceva. Era un misto di rabbia e compostezza che incuteva una strana sensazione di paura e senso di colpa. Ad Al ricordava molto la madre in quel momento e si preparò ad una sfuriata degna di quetso nome.
" Alistair Carstairs, cosa credevi di fare scappando dalla città? Credevi che nessuno ti sarebbe venuto a cercare?" iniziò la ragazza mettendo le mani sui fianchi come una mamma arrabbiata.
" Beh... in realtà si" rispose Al facendo il suo solito sorrisetto sfacciato.
" Non ho finito di parlare quindi di pregherei di restare in silenzio" lo ammoni' cordelia fulminandolo con lo sguardo.
" Alistair, con i demoni che ora possono uscire anche di giorno siamo in costante pericolo. Non puoi semplicemente andartene senza dire niente. Non hai pensato a me e alla mamma? A come ci saremo sentite se ti fosse successo qualcosa? Ma giusto, te non pensi mai agli altri. Sei un egoista a cui interessa solo di sé stesso. Se continui a comportarti così finirai per farti odiare dalle persone più di quello che già fanno" proseguì la rossa che intanto aveva perso la compostezza nella voce e rimaneva così solo la rabbia. Però sembrava che le sue parole avessero, in qualche modo, fatto breccia nella corazza di Alistair che da indifferente divenne improvvisamente rabbioso come la sorella.
" Cordelia non riesci a capire che l' ho fatto proprio per voi! Sai benissimo che il nome della nostra famiglia è già infangato per via di nostro padre, cosa pensi succederebbe se venisse fuori quello che tu hai scoperto? Sarebbe la fine di qualsiasi cosa. Ti immagini come lo prenderebbe la mamma? Probabilmente ne morirebbe... " esplose Alistair. La sorella era come ammutolita e sembrava stesse passando in rassegna tutti i possibili futuri che sarebbero avvenuti nel caso che la faccende del fratello fosse venuta fuori. Era così triste che la felicità per Alistair fosse così difficile da raggiungere. Capiva cosa il fratello intendesse ma era così arrabbiata per non riuscire a trovare le parole giuste per rassicurarlo.
" Visto... Non sai neanche cosa dire. Cordelia, sai che ho ragione e per questo non posso rimanere qui. Se lo sai te chissà quanti altri ne sono venuti a conoscenza" disse Alistair con sguardo sprezzante. La ragazza sembrava impegnata a trattenere le lacrime e nel vederla così James fece un passo avanti e prendendoli poi la mano si rivolse ad Alistair " Senti, mi potresti spiegare cosa è successo? Che cos'è questo segreto che distruggerebbe la vostra famiglia? Farò qualsiasi cosa per impedire che qualcuno di voi soffra. Cordelia è la mia fidanzata quindi ormai siamo una famiglia. I miei genitori ci aiuteranno e sono sicuro che riuscirò a convincere anche Matthew."
Al non fu felice di quelle parole. Sentiva proprio che non se le meritava. Il fatto che a pronunciare fosse stato proprio James Herondale, che era stato una delle vittime della sua cattiveria, sembrava farlo stare ancora peggio.
A quel punto Cordelia si avvicinò al fratello e lì prese la mano " James ha ragione. Alistair insieme troveremo una soluzione. Non puoi semplicemente rinunciare alla tua felicità per noi. Non ti devi preoccupare, noi ce la ce la caveremo" lì disse con sguardo implorante. Alistair però si staccò dalla presa con uno strattone e in un attimo tutti i muri che sembravano caduti fino ad un momento prima si rialzarono improvvisamente. Ora sul volto di Alistair era comparsa la solita maschera di disprezzo e superiorità che era solito mostrare. A quel punto apri la bocca e le parole iniziarono ad uscire come veleno " sei proprio stupida ed infantile come al solito. Non siamo nelle fiabe che ti piacciono tanto sai? Quetso è il mondo vero mia cara e io so come vanno le cose qui, ma non posso dire la stessa cosa di te. Invece di andartene in giro con questa banda d' idioti dovresti tornartene a casa e fare la brava bambina. Non ti preoccupare, hai problemi della famiglia ci penserò io. Stai tranquilla che non ricapiterà mai più un episodio del genere. Non farò mai più qualcosa che possa mettere ferire la famiglia. Adesso andiamocene a casa. " così dicendo prese il polso della sorella, che era rimasta come pietrificata, ed iniziò ad avviarsi verso casa. Sul suo volto non c'era nessun cenno d' emozioni. Alistair aveva finalmente capito cosa doveva fare per proteggere la sua famiglia e Thomas . Doveva scordarsi della felicità che meno di un ora prima aveva provato accanto a quel ragazzo dagli occhioni marroni. Doveva annientare ogni parte di sé stesso. La luce che aveva visto grazie a lui doveva sparire. Si disse che in fondo non sarebbe stato così difficile. Non era se stesso dal primo giorno che aveva messo piede all' accademia, che problema c'era se non lo sarebbe stato mai più?

#spazio dell' autrice
Ciao a tutti.
Era da tantissimo che non aggiornavo quindi scusate.
Comunque sembra che le cose per la nostra coppia non siano affatto facili. Bisogna anche pensare che siamo a inizio 1900 quindi una relazione omosessuale è ovviamente messa davanti ad ostacoli maggiori rispetto alle altre.
Spero comunque che, nonostante gli attriti, il rapporto tra i due vi stia piacendo.
Se avete gradito il capitolo lasciate una stellina e commentate.
Ci vedi nel prossimo, bye bye

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