capitolo 27

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Erano già passate settimane dall' incidente e Alastair era ormai certo di un'unica cosa, stava impazzendo. Era certo di stare impazzire perché da quando si erano separati sulle scale non era stato in grado di passare anche un solo minuto da solo con Thomas. Non che non ci avesse provato ma sembrava sempre che ci fosse una stana forza esterna che li impedisse anche solo di parlarsi.

Questo strano fenomeno era iniziato quando Al era stato dimesso dall' infermeria, anche se in realtà in infermeria non ci era stato poi molto. Infatti aveva preso possesso di una stanza dell'istituto dove poteva starsene in pace senza che nessuno o in particolare, senza che Matthew potesse trovarlo. In questo modo pensava di evitare ulteriori litigi e aveva l'ottimistica idea di poter stare un po' da solo con Thomas. Ovviamente però ogni sua speranza fu vana poiché nel giro di qualche ora la cameriera si accorse di lui e ovviamente ci volle poco perché l'informazione arrivasse ai genitori di James e Lucie. Loro non avevano nessun problema a farlo restare ma Alastair preferì tornare a casa sua dove almeno avrebbe avuto la sua camera.

Si accorse dell'errore solo quando il giorno seguente tornò all'istituto per vedere come stava Thomas. Infatti passò lì due ore ad aspettare che l'allegra compagnia si allontanasse dal suo letto ma questo non accadde. E lo stesso successe il girono dopo e quello dopo ancora e cosi per una settimana intera. Quando l'ottavo giorno tornò all'istituto scoprì amaramente che Thomas era stato dimesso e lì le cose si fecero ancora più complicate. A quel punto doveva trovare un modo per andare a trovarlo a casa senza che questo crasse problemi a lui o a Thomas stesso. Ovviamente non trovò un modo. In realtà ogni volta che si avvicinava a casa di Thomas aveva sempre mille scuse in testa da dire ai genitori di lui e molte erano del tutto plausibile: <vorrei vederlo per sapere come sta>, <Mi ha mandato Cordelia...> , < vorrei discutere con lui di alcune cose riguardo all' attacco del demone superiore...> e molte alte ancora. Il problema era che ogni volta che arrivava lì davanti si sentiva talmente stupido che non riusciva neanche ad entrare. Avvolte sentiva la voce di Thom proveniente dall'interno della casa e quasi si convinceva, ma alla fine non ce la faceva mai. Si sentiva talmente patetico che si sarebbe scavato la fossa da solo. Però aveva troppa paura. Paura degli sguardi della gente. Paura dell'odio nei suoi confronti. Paura che alla fine gli amici di Thomas lo avrebbero convinto ad odiarlo una volta per tutte. In più sentiva una strana stretta al petto al pensiero di incontrare i genitori di lui. Quelle due persone che lui neanche conosceva ma che in qualche modo era riuscito comunque a ferirle. Con che coraggio poteva adesso guardarle negli occhi? Il fatto che Thom lo avesse perdonato non cancellava in alcun modo le sue colpe. E così, davanti a quella casa, aveva solo una gran voglia di scappare. Però adesso aveva troppo da perdere. Ormai non poteva più andar via. E così ogni giorno se ne tornava a casa.

Erano passate circa due settimane e mezzo dal risveglio di Thom quando una mattina decise di smettere di fare il ridicolo davanti a casa sua e arrendersi al fatto che era troppo codardo per vederlo.

Quel girono così si vesti e invece di andare verso casa di Thomas prese la carrozza e sia avviò in direzione dell'centro città. Fu lì che lasciò la carrozza per poi proseguire a piedi verso i ricchi quartieri residenziali e dopo una trentina di minuti le grandi e vistose abitazioni iniziarono a comparire. Lui però puntava a quella casa abbandonata il cui puzzo si sarebbe dovuto sentire a un km di distanza. Però, stranamente il fetore non si presentò nemmeno quando Al fu davanti a essa. Al compenso brividi freddi gli percorrevano tutto il corpo facendoli affiorare ricordi che avrebbe volentieri dimenticato. Non voleva entrare, voleva soltanto vedere se fosse rimasto qualche indizio sulla ragazza, ma a quanto pare qualcuno ci aveva pensato prima di lui. Infatti una coppia di shedowhunters uscì dalla casa. Avevano dei volti famigliari ma non noti. Erano due uomini sulla quarantina. Uno abbastanza alto, smilzo rispetto all' altro e i suoi capelli erano quasi del tutto grigi. L' altro invece era un po' tarchiato e i suoi capelli erano di un nero scurissimo al contrario della sua pelle che ad Alastair sembrava pallida come quella di un vampiro. Avrebbe giurato che fosse un figlio della notte se non avesse visto i marchi sulle braccia. Probabilmente gli aveva visti a qualche incontro del conclave o a qualche festa. Erano in divisa quindi sicuramente stavano pattugliando la casa. Sul momento ebbe una gran voglia di andare a chiedere se avevano trovato qualcosa d' interessante ma si disse che probabilmente sarebbe sembrato sospetto. Però la presenza di quei due shedowhunters a l'interno della casa e l'assenza di odore rafforzò il sospetto di Al che l'attività demoniaca fosse ormai nulla. Sperò che tutti quei demoni fossero ormai all' inferno o almeno nel loro regno infernale ma per qualche motivo ne dubitava. Sentiva che in qualche modo i guai erano solo iniziati per gli shedowhunters e che lui e Thom erano stati molto fortunati a essere sopravvissuti. Beh, più che fortunati erano stati salvati dalla presenza di Cordelia e Cortana ma questo non lo avrebbe mai ammesso.

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