Capitolo 15

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Da quando era tornato a casa Thomas non era riuscito a smettere di piangere. Era come se tutta la tristezza trattenuta, per gli eventi terribili che erano accadute nell' ultimo periodo, fosse infine scoppiata tutta insieme. Sapeva di aver messo un punto di fine alla strana relazione che aveva con Alastair. Ripensandoci si accorse che i suoi sentimenti per lui erano più vecchi di quanto ricordasse. Forse addirittura relativi al primo anno di accademia.
Inoltre nell fluire delle lacrime lì rivenero a mente i ricordi di sua sorella Barbara. Lei che ballava nei suoi vestiti gialli. Lei che sorrideva a tavola. Lei che lo vestiva quando era più piccolo o lei che dormiva sulla sedia accanto al suo letto quando stava male. A ripensarci sua sorella Barbara era l' unica che lo rassicurava sulla sua questione fisica. L' unica che li dicesse che prima o poi sarebbe diventato altro e forte come loro padre. C'erte volte gli mancava così tanto che si chiedesse come poteva pensare ad altro. Però infondo era persino riuscito a farsi spezzare il cuore quindi si sentiva un po in colpa nei suoi confronti .

A interrompere il momento di autocommiserazio fu il bussare alla porta della domestica che avvertiva che la colazione era pronta. Così Thomas andò in bagno e si sciaquo' il viso con la bacinella d' acqua fredda. Era arrivato anche il momento di scrostare il sangue ormai secco che ricopriva le sue mani. Era doloroso farlo, infondo era l' unica cosa di Alastair che li restava ma era anche giusto che tutto quel dolore fosse in qualche modo lavato via, se non dalla sua testa almeno dalle sue mani. Il suo riflesso nello specchio rappresentava perfettamente come si sentiva, quindi uno straccio totale. I suoi occhi erano gonfi e rossi simbolo delle ore che aveva passato a piangere e i suoi capelli sporchi e spettinati. Nonostante i suoi 18 anni si senti di nuovo il bambino piagniucoloso che era stato.
Thomas si fece forza e scese a mangiare. A contrario della sua camera la stanza da pranzo era molto calda e da essa usciva un invitante profumino di cibo. Erano già tutti seduti e quando Thomas fece il suo ingresso i loro sguardi si fermarono su di lui. Non sapendo cosa dire fece finta di nulla e si sedette. Sua madre però continuava a scrutarlo intensamente. Il ragazzo però iniziò a mettersi il cibo nel piatto anche se non aveva per niente voglia di mangiare ma non voleva preoccupare i suoi genitori.
" Tesoro va tutto bene? È successo qualcosa? Se hai bisogno di parlare noi ci siamo" disse Sophie. Thomas si fermò di botto con il braccio a mezz' aria. Il pezzo di torta che aveva appena preso cadde così sulla tavola apparecchiata. C'è l' avava scritto così tanto in faccia che qualcosa non andava? Si disse di sì visto lo sguardo preoccupato di sua madre e di suo padre.
" figliolo è successo qualcosa con i ragazzi? Stanno tutti bene vero?" chiese Gideon. Allora Thomas si sforzo' di sorridere
" certo, stanno tutti bene. Anche io sto bene. Non è successo niente. Davvero non preoccupatevi" disse. I suoi occhi rossi però esprimevano tutt' altra cosa probabilmente.
" Thom tutti noi stiamo soffrendo in questo momento ma nascondere le nostre emozioni non le farà certamente sparire. Voi siete cresciuti nella società shedowhunters dove piangere e segno di debolezza ma io sono nata mondana e ho sempre pensato che invece farlo e sintomo d' umanità. Tesoro te hai un cuore grande e senti le cose più intensamente di tutti noi. Non devi trattenerti. Noi siamo una famiglia e dobbiamo quindi ridere ma anche piangere insieme. Non nascondere i tuoi problemi per paura di ferirci. Noi siamo abbastanza forti per aiutare amore mio. " disse sua madre. Il sorriso sul suo volto era caldo e accogliente come una coperta di piume in pieno inverno. Thomas non seppe più resistere e delle tiepide lacrime iniziarono a scenderei lungo il viso.
" scusatemi! " disse tra un singhiozzo e un altro. A quel punto suo padre si mise in piedi e andò verso Thomas. Lo fece alzare dalla sedia e poi con tutta la forza che aveva lo abbraccio. Il ragazzo allora sprofondo' tra le sue braccia affondando la testa nella spalla del padre. Sophie segui l' esempio del marito e Eugenia fece lo stesso. Erano tutti intorno a Thomas come se lo stessero proteggendo dalle sciagure del mondo esterno. L' unico suono che si sentiva nella stanza era il rumore del pianto del ragazzo. Poi Sophie si distacco dall' abbraccio e iniziò ad accarezzare i capelli del figlio delicatamente.
" Tesoro promettimi che non ti tratterrai mai più con noi" disse sua madre. Thomas nel mentre aveva smesso di piangere e si era staccato dal abbraccio del padre e della sorella ma i suo volto era ancora pieno di lacrime. Sentiva che parlare lo avrebbe fatto ricominciare a piangere e infatti quando lo fece la sua voce era incrinata e quasi singhiozzante.
"È che... È che..." inizio tornado in su con il naso.
" Fa così male che non ce la faccio più..." continuò e le lacrime riniziarono a scendere.
" Mi manca così tanto Barbara e poi..." disse asciugandosi gli occhi ripetutamente.
" anche a noi ci manca molto" lo rassicuro' suo padre stringendo la mano di sua moglie come se fosse l' unico punto fermo nel mondo. Lei ricambio la stretta e sorrise al marito e poi al figlio.
" Ma non è solo quello" continuò Thom con un altro singhiozzo.
" Alistair e così... E mi fa così incavolare... E sono così triste". Sembrava non riuscisse a trovare le parole per dire niente. Il solo pronuncia il nome di Alistair e di sua sorella lo facevano star male. Sua padre vedeva la sua sofferenza e così si avvicinò a lui e come aveva strinto la mano di Sophie, strinse la sua.
" Thomas l' amore è difficile e il più delle volte fa male. Ma questo non vuol dire che devi nascondere come ti senti con noi. Tu sei nostro figlio e sei diventato così grande e forte e noi siamo molto fieri ti te. Non pensare che il tuo amore debba essere nascosto. Nessuno può dirti chi amare e l' unico modo in cui tu ci renderai tristi o delusi e se cercherai di nascondere chi sei. Quindi non preoccuparti di noi, puoi parlarci di tutto quello che vuoi. Che sia la tua tristezza per la morte di Barbara o il tuo amore per Alastair. Come ti ha detto tua madre, noi ci saremo sempre per te" disse suo padre stringendo sempre di più la mano del figlio come a ricordarli che non se ne sarebbe andato. Thomas era rimasto senza parole e ormai le lacrime non scendevano nemmeno più. I suoi genitori quindi avevano capito proprio tutto. Come era possibile che fosse così fortunato. Vedeva sua madre lì in piedi davanti a lui forte e bellissima. La cicatrice sul suo volto era per Thom simbolo di orgoglio e di rispetto. E poi c'era suo padre che era sempre stato il suo punto fermo, lo scoglio a cui aggrapparsi durante la tormenta.
Thomas si asciugò le ultime lacrime rimaste e poi rivolse ai suoi genitori il sorriso più pieno di gratitudine che chiunque al mondo potesse fare.
" non potrei desiderare genitori migliori di voi. Vi prometto che farò di tutto per rendervi fieri di me" disse infine Thomas felice di essere nato in una famiglia così fantastica. Sua madre e suo padre gli sorrisero.
" Thomas basta che tu sia felice e noi saremmo felici con te" concluse sua madre.

#spazio dell'aurice
Buonsalve bella gente,
Mi è piaciuto un sacco scrivere questo capitolo. Spero di essere riuscita a passarvi un po di quel forte calore famigliare che immagino ci sia nella famiglia Lightwood. In più mi sono sempre piaciuti i personaggi di Gideon e Sophie e quindi mi piaceva renderli più partecipi. Il fatto che una famiglia agli inizi del 1900 accettasse così facilmente un figlio omosessuale era molto difficile, però siamo nel mondo shedowhunters, quindi faccio un come mi pare.
Se il capitolo vi è piaciuto commentate e lasciate stellina.
Noi ci vediamo nel prossimo capitolo ( appena avrò il tempo per aggiornare)

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