Capitolo 12

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Thomas percepi' ogni parola detta da Alistair come una pugnalata al petto. Si senti moririre dentro ogni secondo di più. Era come se ogni sillaba che uscisse dalla bocca di Al fosse uno strato di mattoni in più che aggiungeva al muro che li separava. Voleva tanto allungare una mano per tentare di afferrarlo, di riportarlo verso di sé, ma il suo corpo non aveva la forza per muoversi. Sembrava tutto congelato in quel momento. Il ragazzo, che lo aveva poco prima sfidato in una corsa ridendo, sembrava non esistere più. Thomas aveva intuito il perché della scelta di Alistair ma non poteva proprio sopportare che le cose tornassero come prima.
Quando fu tornato in sé decise che doveva fare qualcosa. Vedeva ancora in lontananza Cordelia e Alistair che camminavano verso casa e si convinse a seguirli. Iniziò a rincorrergli e poco dopo si accorse che aveva qualcuno che lo stava seguendo. Era James che in un attimo lì fu accanto. Sembrava preoccupato e Tom si chiese quale fosse la sua espressione in quel momento.
" Tom tutto bene? Cosa vuoi fare? Non so cosa sia successo ad Alistair ma non credo che cambierà idea facilmente " li disse James.
" Non so cosa fare ma so che devo inventarmi qualcosa. Alistair non è la persona che voi conoscete e non posso permettermi che finisca così" rispose Thomas. James non capiva bene la relazione tra i due ragazzi ma avrebbe fatto qualsiasi cosa per il suo amico. In più la faccia che aveva fatto Cordelia a sentire le parole del fratelli avevano convinto il moro che doveva agire in qualche maniera. Aveva aspettato solo perché aveva colto l' espressione di Thomas. Sembrava che il suo amico stesse per cadere a pezzi però, quando stava per dirli qualcosa per sollevarlo, lui era partito all' inseguimento.
" Thom io sono con te. Ti aiuterò per quel che posso" disse così James. Poi gli sorrise cercando di rassicurarlo il più possibile.
I due ragazzi continuando a correre riuscirono ad arrivare allo svincolo in cui i due fratelli avevano appena girato. Infatti se li trovarono a pochi metri di distanza che camminavano in silenzio senza neanche guardarsi. Thomas fece così gli ultimi passi che lo allontanavano da Alistair e li prese un braccio per girarlo verso di lui. Inizialmente sembrò stupito dall' accaduto ma subito dopo riprese il suo solito contegno ed iniziò a guardarlo dall'alto in basso.
" Che diavolo vuoi Lightwood?" disse con impazienza. Nel mentre James si era messo al fianco di Cordelia e lei sembrava aver ripreso colore. Thomas, durante la corsa, non aveva pensato ha cosa dire e lui non era mai stato bravo ad improvvisare. Però non poteva certamente starsene lì impallato in silenzio e in più stava ancora stringendo il braccio di Al. Il fatto che lui non si fosse ancora scansato lì dette il coraggio che gli serviva.
"Alistair non puoi fare così. Mi avevi promesso che avresti fatto scelte intelligenti ma questa è la più stupida che tu possa fare. Non distruggere tutto. Non lasciare che la cosa finisca così" disse stringendo sempre di più il polso dell' altro ragazzo. Quando però si accorse di quello che aveva appena detto di fronte agli altri, si stacco immediatamente e le sue guance divennero paonazze. Alastair mise un ulteriore passo di distanza tra di loro e a Thom sembrò un abisso.
" Lightwood devi lasciarmi in pace" fece Al sensa sembrare minimamente scosso. Thomas non sapeva proprio cosa fare, una parola sbagliata e avrebbe solo peggiorato la situazione. Si avvicinò con cautela e vide che Cordelia lo guardava con speranza. Ebbe così la forza per proseguire " Senti, io so che a fare così tu sei il primo che ne soffre. Non allontanare le persone da te. Non allontanare me almeno". Thomas sapeva che si stava esponendo un po troppo ma se questo avrebbe fatto restare Alistair con lui allora ne sarebbe valsa la pena. Però dallo sguardo che Alistair lì rivolse capi che il suo piano non aveva funzionato. Il corvino infatti lo stava guardando con disprezzo e quando parlo' le sue parole erano cariche di disgustato " Chi ti credi di essere per parlare a me così. Sei solo il figlio di una puttana mondana e non sai far altro che leccare i piedi. Tu non mi conosci proprio per niente. Tornate al porcile con tua madre e la sorella che ti è rimasta".
A quel punto Thomas non ci vide più dalla rabbia e si scagliò contro Alistair. Lo scaravento' a terra e iniziò a colpirlo. I suoi pugni non si fermavano e il viso di Alistair si faceva sempre più pieno di sangue. Nel mentre James e Cordelia provavano a fermarlo ma lui era forte e in quel momento accecato del tutto dalla rabbia. Il fatto che quelle parole, che da anni sentiva dire alle spalle sue e della sua famiglia, fossero uscite proprio dalla bocca di Alistair sembrava averlo fatto uscire di testa. Però il ragazzo sotto di lui sembrava non voler combattere. Fin dal primo pugno era come se Alistair lo accogliesse con gioia. Sembrava ne volesse sempre di più e questo fece fermare finalmente Thomas. Non avrebbe giocato al suo gioco mai più. Se era quello che voleva allora quello avrebbe avuto. Se voleva propio soffrire senza neanche provare a lottare per un solo istante allora Thomas non poteva aiutarlo. Decise che la profonda ferita che gli aveva appena inflitto sarebbe stata l' ultima. Se Alistair Carstairs voleva stare da soli allora lo sarebbe stato.
" Non ti avvicinare mai più a me o alla mia famiglia. Sono stato chiaro?" proclamò Thomas con voce sicura e tuonante come avrebbe fatto suo padre. Nel mentre Alistair rifiutò l' aiuto di Cordelia e si rialzò da solo.
" stanne certo" disse infatti, per poi girarsi e riprendere la strada verso casa sua.
Thomas si guardava le mani sporche del sangue di Alastair. Guardava in basso perché sapeva che vedere l' altro ragazzo andare via lo avrebbe fatto star male. Poi, quando James lì posò una mano sulla spalla, decise di alzare lo sguardo solo per poi accorgersi che Al non c'era già più.
" Thomas mi dispiace tanto. Non so proprio cosa fare con lui" disse Cordelia con aria triste vedendo dove puntava lo sguardo castano.
" È a me che dispiace Cordelia. Però adesso non lotterò più per lui. A deciso come vivere la sua vita e non possiamo farci niente" prosegui Thomas con voce priva di qualsiasi colore.
" lo so, ma è mio fratello e non posso arrendermi. Farò tutto il possibile purché lui sia felice ma sono quasi sicura che senza il tuo aiuto la cosa possa essere impossibile". Thomas fu spaventato dalle parole di Cordelia. Probabilmente la ragazza aveva capito cosa c'era stato tra lui e Al. Però, per qualche motivo, decise che non li interessava se Cordelia sapeva, infondo poteva fidarsi di lei.
" Sono sicuro che io non ho niente a che fare con la sua felicità. Cordelia, io vorrei aiutarti ma tutte le volte che ho a che fare con lui finisco per farmi del male. Non posso più lottare per chi si considera una causa persa" disse Thomas con un sorriso forzato.
" allora spero di riuscir a farli capire quanto tu sia fantastico Thomas. So che non ti merita ma speravo che la tua vicinanza potesse farlo tornare come era prima. Io comunque non perdo le speranze.
Ora sarà meglio che vada, vado a vedere come sta Alistair" concluse Cordelia.
" va bene, allora arrivederci" disse poi Thomas. Il ragazzo poi si girò iniziano a camminare verso casa ma James lì fu accanto in un attimo.
" Hey, ti accompagno" lì fece l'amico evidentemente preoccupato.
" James sto bene. Dovresti accompagnare la tua Cordelia, sembrava sconvolta" prosegui Tom.
" Cordelia non ha bisogno di nessuno. È più forte di qualunque altra persona sulla terra" fece James mostrando uno sguardo che faceva percepire quanto fosse fiero della sua fidanzata. Thomas avrebbe voluto non essere geloso, ma lo era. Tutto quello che loro avevano lui non lo avrebbe avuto mai. Anche dopo tutto quello che Alistair aveva detto, Thom sapeva che non avrebbe mai amato nessuno come lui. Era proprio ingiusto che le persone amavano e venivano ricambiato mentre a lui davano solo porte in faccia. Perché non poteva essere un semplice ragazzo che si innamora a di semplici ragazze?
" Si lo so che Cordelia è forte ma questo non vuol dire che non abbia bisogno del sostegno della persona che ama. Io sto benissimo. Davvero James non preoccuparti per me e va subito da lei" disse Thom sfoggiando un enorme sorriso.
Sinceramente non sapeva con che forza fosse riuscito a farlo ma sembrava fosse stato sufficiente a convincere James.
" mmh... D' accordo allora andrò da Cordelia. Però se hai bisogno di qualcosa non esitare a bussare alla porta dell' istituto. Sappi che io e i ragazzi ci saremo sempre per te" fece James invertendo poi la rotta per dirigersi a corsa verso Cordelia.
Ora Thomas era rimasto da solo a camminare per le vie di Londra. La strada per casa sua non gli era mai sembrata più lunga. In più ogni passo che faceva lì comportava un enorme sforzo. I suoi piedi gli sembravano macigni. Forse era perché si sentiva come se avesse un fuoco nello stomaco che gli bruciava ogni cosa. Non aveva mai disiderato tanto il suo letto come in quel momento.
Quando fu finalmente davanti al portone di casa, entrò e sali velocemente le scale che portavano a camera sua. La residenza era nel silenzio più totale e si sentivano solo i respiri dei suoi genitori e di sua sorella che dormivano nelle loro camere. Entrato nella sua non ebbe neppure la forza di andarsi a lavare le mani. Si butto sul letto e prese il cuscino per poi iniziare a piangere cercando di soffocare i forti singhiozzi.

#spazio dell'autrice
Ciao gente!
Sono triste quando faccio soffrire il piccolo Thomas ma è indispensabile ai fini della trama. Comunque ho già le idee chiare per i prossimi capitoli, spero solo di avere il tempo per scriverli.
Se il capitolo vi è piaciuto lasciate una stellina e Commentate.
Ci vediamo nel prossimo capitolo.

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