Capitolo 1

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Thomas non aveva più visto Alastair dalla festa di fidanzamento di James e Cordelia, cioè dal giorno in cui aveva scoperto che era stato proprio lui a far girare quelle voci sulla sua famiglia all'accademia. All' inizio, era talmente arrabbiato che per qualche motivo non riusciva neanche a guardare Cordelia ma dopo poco aveva compreso l'irrazionalità della cosa e quindi e quindi aveva smesso di comportarsi in maniera così infantile. Il fatto che più lo irritava era il senso di confusione che provava in quei giorni. Alternavano momenti di odio a momenti di tristezza e altri sentimenti non ben identificati. Non riusciva a smettere di pensare a quel ragazzo. Se lo immaginava tutto solo nella sua stanza e il forte desiderio che di andare da lui lo turbava terribilmente. In più, l'espressione da Alastair mostrata l'ultima volta che si erano visti, in cui Thom aveva scoperto cosa aveva fatto, era una maschera di orrore e disperazione. Non capiva proprio quel ragazzo. Sembrava costantemente in allerta, come se non potesse mai mostrare la propria faccia. Era come se indossasse sempre un'armatura impenetrabile, in modo tale che nessuno potesse avvicinarlo.

In quei momenti a Parigi, però, Thomas aveva visto qualcosa di diverso in lui e lo stesso quando erano stati insieme a Londra. Chi era in realtà? Una persona orribile che si divertiva a far star male la gente o un ragazzo troppo spaventato per mostrare sé stesso?

Questo dissidio lo accompagnò per svariati giorni ma la rabbia non ci mise molto a scomparire e al suo posto prese piede una nuova sensazione. Mancanza. Sentiva infatti che c'era qualcosa che gli mancava; la presenza di quel ragazzo, a cui si era ormai abituato, ora era diventata un'assenza che sentiva come un peso allo stomaco e più i giorni passavano, più la consapevolezza di questi nuovi sentimenti si faceva sempre più chiara. Sentiva che Alastair era molto di più di quello che mostrava alla gente. Ne era sempre stato estremamente certo, fin dai primi momenti all' accademia, che quel ragazzo presuntuoso e scostante fosse in realtà fragile e spaventato ma anche forte e determinato. Era per questo che, fin dall'inizio, lo aveva guardato con ammirazione, come se potesse vedere quello che nascondeva agli altri. Ora, però, non aveva il coraggio di chiedere a Cordelia come stesse Alastair e l'idea di fargli visita direttamente a casa sua era impensabile. Oltre all' imbarazzo, lo frenava soprattutto il fatto che Matthew o Christopher lo venissero a sapere. L' idea che i due suoi amici lo guardasse4ro sapendo che aveva orami perdonato Alastair, anche dopo tutto quello che aveva fatto, lo terrorizzava. Ma loro non sapevano com'era in realtà e quindi non potevano capire.

Questa tortura durò quasi un mese in cui Alastair non si fece vedere in giro neanche una volta. Sembrava quasi lo avessero imprigionato dentro casa. Ma il supplizio interiore termino quando gli Herondale decisero di dare un ballo. Lo venne a sapere una settimana prima del suddetto evento.

Quella mattina James aveva chiamato tutti alla locanda e Thomas si era precipitato. Negli ultimi tempi aveva costantemente paura che fosse successo qualcosa di brutto ed era quindi sempre pronto alla battaglia. In più, la morte di sua sorella aveva portato un velo nero sulla sua famiglia e lui non aveva proprio voglia di rimanere in casa. Quindi si era vestito in fretta e senza neanche fare colazione era uscito per le fredde strade mattutine di Londra. I negozi stavano iniziando ad aprire ma quando arrivò alla sua destinazione trovò il locale vuoto. Il barista stava pulendo gli ultimi tavolini e un vecchio lupo mannaro ubriaco se ne stava al bancone con una pinta di birra ormai finita. I clienti abituali sarebbero arrivati solo la sera con il calare delle tenebre.

Thomas si avviò verso le scale che portavano al loro covo e le salì velocemente due gradini alla volta. Aperta la porta vide che erano già tutti arrivati compresa Lucie e Cordelia che ormai erano parte integrante del gruppo. Erano tutti intenti in una qualche tipo di conversazione e sembrava che il tema principale fosse un gilet. Tom si chiese come potesse essere interessante una discussione su un capo d'abbigliamento e come essa potesse essere venuta fuori ma, vedendo Matthew seduto su una poltrona con sguardo soddisfatto, capi immediatamente. L' allegra combriccola, vedendolo entrare, lo salutò e Chris gli lanciò uno sguardo supplichevole con la speranza che potesse tirarlo fuori da quella conversazione in cui lui non ci entrava proprio niente. A quel punto James richiamò subito l'attenzione dei presenti alzandosi in piedi dal divano su cui era seduto con Cordelia.

"Ragazzi mi duole informarvi che mia madre è mio padre hanno deciso di organizzare un ballo per rafforzare lo spirito di squadra del conclave di Londra in questo momento di tensione" disse come rivolgendosi ad una platea di spettatore e non al suo solito gruppo di amici. Thom pensò che James doveva aver passato troppo tempo con Matthew ultimamente. Aveva infatti assimilato la solita cadenza teatrale del biondo.

"Quindi, come ben sapete, è vostro obbligo, in qualità di miei amici, di accompagnare me e Lucy in questo viaggio attraverso la scoperta di nuove noie esistenziali. Nessuno è esentato!" proseguì James rivolgendo poi un sorriso a tutti i compagni. Chi non si fosse presentato probabilmente avrebbe subito la sua vendetta personale. Ma in quel momento la mente di Thomas pensava a tutt'altro. Era possibile che avrebbe avuto la possibilità di rivedere Alastair? ma non osò nemmeno chiedere se la sua presenza fosse compresa nel pacchetto. Cercò quindi un approccio più indiretto.

" Ma tutti i membri della famiglia sono invitati? Fratelli, sorelle e cugini inclusi...?" chiese Thomas. Gli altri lo guardarono con fare interrogativo, poi Lucie, alzando la testa dal quaderno su cui stava scrivendo, si degnò di rispondergli.

"Ma certo, sono invitate tutte le famiglie al completo del conclave di Londra" disse lei.

In Thomas si accese un piccolo barlume di speranza. Era ancora arrabbiato con lui ma anche preoccupato e sperava tanto di riuscire a vederlo e magari a parlargli alla festa. Dopo tutte quelle settimane era finalmente arrivata la sua occasione per capire il perché delle azioni di Alastair.

La riunione prosegui tranquillamente tra scherzi e risate e verso il tramonto tornarono tutti a casa. Thomas però quella sera faticava a prendere sonno. Non riusciva a togliersi dalla testa l'espressione di Alastair a quella festa. Se si comportava così tanto da bastardo allora perché in quel momento sembrava che qualcosa si fosse rotto in lui? Lui proprio non riusciva a capire.

Alla fine riuscì ad addormentarsi cullato dalla speranza che pochi giorni dopo avrebbe avuto le risposte che lo stavano assillando da quasi un mese.

#spazio del autore
Salve gente!
Di fan fiction su shedowhunters ce ne sono davvero poche e su Chain of gold  non ce n'è neanche una. Quindi, perché non scriverne una io stessa?

Adoro shedowhunters da quando ho 11 anni e l' ultimo libro non mi ha dato abbastanza scene Tom x Al quindi ho deciso di scriverle io stessa. Spero che la mia storia alla scoperta di questi due bellissimi personaggi vi piacerà.
Anche se questo è soprattutto un capitolo introduttivo lasciate una stellina e Commentate, please(^¬^)
Ci vediamo al prossimo aggiornamento.

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