Capitolo 22

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L' ultima cosa che Alastair ricordava era di di essere nella carrozza e di avere tra le braccia il corpo morente di Thomas. Poi le tenebre lo avevano afferrato e della realtà non era rimasto più nulla.
Ora Incubi terribili popolavano il suo sonno. Creature mostruose che lo circondavano e gli laceravano la pelle staccandogli pezzo dopo pezzo parti del corpo ma continuando a lasciarlo vivo tra atroci sofferenze.

Sognava di essere bambino e di giocare sopra ad un prato con sua sorella mentre i loro genitori, seduti su una tovaglia a quadri, sorridevano felici. Ma una figura nera senza volto si intromise distorcendo l'immagine di tranquillità. I suoi genitori venivono sgozzati e dalle loro gole sgorgarono enormi fiotti di denso sangue porpora. Infine, la figura prese sua sorella. Alastair cercò di combattere ma venne risucchiato dal terreno. Più si muoveva più a fondo andava. Non poteva ne urlare ne piangere. Guardava inerme mentre vedeva infilare un coltello nel petto della sorellina. L' arma poi scese a squarciarla fino all' ombelico. Le sue interiora uscirono dal piccolo corpicino e Alastair si ritrovò nuovamente nell'oblio.

Quando riaprì gli occhi si trovò al centro di una stanza bianca priva di qualsiasi ornamento. Si guardò intorno per capire cosa stesse succedendo e dopo qualche istante comparve Thomas. Questo gli andava incontro e gli sorrideva. Alastair era talmente felice di vederlo di nuovo che non riusciva neanche a muoversi. Ma più Thom si avvicinava e più Al si accorgeva che qualcosa non andava. Quando era ormai a pochi passi, e la luce accecante del soffitto lo investì , Al riuscì finalmente a capire cosa c'era di strano. Ai piedi di Thomas c'era un lago rosso che non smetteva d' allargarsi. Il cuore di Alastair si fermò ma il suo sguardo continuo' a percorrere il corpo dell' altro ragazzo finché non vide l' enorme buco al centro del suo petto. A quella visione non riuscì a trattenere un grido di terrore. Ma non uscì un singolo sibilo. Aveva la sensazione che la sua bocca fosse sigilata così portò le mani al viso per capire cosa stesse succedendo e si rese conto che le labbra non c'erano più ed era rimasta solo una superficie liscia. Si accascio' a terra terrorizzato mentre Thomas continuava ad avanzare sorridendogli mentre rivoli di sangue gli sgorgavano da tutti gli orifizi possibili creando un immagine raccapricciante. Al non sopportando la vista si rannicchio' come un bambino in un angolo della stanza vuota ma l' immagine non sparì . Era come se nella sua testa ci fosse un unico canale e lui non potesse far altro che stare a guardarlo. Tentava di urlare senza riuscirci. Tremava e si contorceva. Quando fini le forze, non gli rimase altro che il pianto caldo sulla pelle.
Dopo quelli che gli sembrarono secoli, l' incubo sparì e una pacifica oscurità lo avvolse.

Alastair non aveva idea di quanto tempo fosse stato incosciente, ma dal sapore della sua bocca e dal dolore in ogni parte del corpo si chiese se a quel punto il genere umano non si fosse già estinto da tempo. Nella semiveglia iniziò a sentire le voci delle persone intorno a lui ma non riusciva ancora a decifrare cosa stessero dicendo, probabilmente dovuto anche al fatto che aveva un mal di testa allucinante. Era però sollevato ti essersi finalmente liberato da quegli incubi orribili che gli facevano desiderare solo di farla finita una volta per tutte. Ma anche nei momenti peggiori durante il periodo di incoscienza c'era un punto fermo che gli aveva permesso di andare avanti e di non mollare.

"... Thomas" senti Alastair.
A sentire quel nome un ondata d' ansia lo percorse. Thomas stava bene vero? Niente di tutto quello avrebbe avuto senso se Thom non ce l' aveva fatta. Doveva subito aprire gli occhi e capire cosa fosse successo.

Il processo fu più faticoso del.previsto. Gli occhi si erano incollati come se qualcuno vi avesse messo dell' attack e gli ci volle più di uno sforzo anche solo per creare una fessura. Quando infine ce l' ebbe fatta, si accorse di essere in una camera da letto, probabilmente era una stanza dell' istituto. La luce proveniente dalle finestre lo stava accecando e così si portò una mano davanti agli occhi.

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