Capitolo 14

44 6 2
                                    

"Ma ti è dato di volta il cervello?" esclamò così la rossa. Alistair non rispose e si limitò ad ignorarla. Intanto si alzò da terra e chiuse la finestra perché un vento freddo avava iniziato a soffiare e l' odore di una pioggia vicina riempiva le narici del ragazzo.
" Alastair ma perché devi essere sempre così autodistruttivo? Non capisci che così non ti rimarrà più niente?" chiese Cordelia che si era avvicinata al fratello. Lui però non sembrava in vena di rispondere e così si tolse le scarpe e si sedette composto e rigido sul letto. Il taglio aveva iniziato a bruciare e la testa non voleva smettere di martellarli. La ragazza poi segui' l' esempio del fratello sedendosi sul materasso. Cordelia però mantenne una certa distanza da Alastair come se fosse impaurita da lui.
" Al lo sai che dopo quello che hai detto Thomas non ti rivolgerà più la parola. È questo che vuoi?" continuò Cordelia. Alastair continuò a non rispondere e il silenzio nella stanza divenne quasi assordante. Il ragazzo sentiva che se solo un suono fosse uscito dalla sua bocca si sarebbe messo ad urlare o a piangere. Certamente non poteva farlo davanti a sua sorella che sembrava avesse già capito tutto.
" Se non vuoi parlare con me almeno lascia che ti faccia un iratze" disse la Cordelia alzandosi prendendo poi il braccio del fratello. Ma Alastair si scanzo come inorridito. Quell' occhio gonfio e quella ferita aperta erano ormai le uniche due cose che lo facevano sentire ancora vivo. Non era proprio possibile che le facesse sparire in un secondo. In più erano il simbolo del male che aveva provocato a Thomas e il dolore che sentiva lui era probabilmente niente rispetto a quello che aveva inflitto all' altro.
" non voglio nessun Iratze. Guariro' prima o poi" disse infine. Cordelia sospirò e uscì dalla stanza. Alistair nel mentre andò allo specchio che c'era nel bagno e si accorse di quanto era messo male. Il taglio era più profondo di quanto pensasse e l' occhio era diventato grande quanto un arancio. 'Ben mi sta' si disse. Non voleva nemmeno pulirsi il sangue che li ricopriva la faccia e così ritorno nella sua camera. Li ad aspettarlo c'era sua sorella con una bacinella d' acqua e una scatolina in mano.
" se vorrai guarire come i mondani dovrai almeno pulirla quella ferita. Credo che ci dovremmo pure mettere dei punti" disse Cordelia. Così facendo posò la roba sulla scrivania e fece cenno ad Alastair di sedersi sulla sedia davanti ad essa. Il ragazzo non aveva voglia di protestare quindi si sedette per lasciare mano libera alla ragazza.
" prima devo levare tutto questo sangue. Spero di riuscire a mettere i punti adeguatamente" disse. Prese l' asciugamano che aveva portato e lo immerse nella bacinella d' acqua per poi iniziare a pulire tutto il sangue dal viso del fratello.
" puoi stare attenta! Hai la delicatezza di un elefante" urlo in ragazzo bloccando la mano della sorella quando arrivò a pulire propio i bordi della ferita aperta.
" È quello che ti meriti quindi vedi di startene buono. In più sei tu che non vuoi un iratze. Inoltre sono una shedowhunters mica un infermiera. " prosegui Cordelia.
" con quelle mani da operaio non ti prenderebbero mai a fare l' infermiera. Probabilmente uccideresti tutti i pazienti" disse Alistair mostrandogli un sorrisetto arrogante. La ragazza allora mise volontariamente più forza del dovuto nel pulire l' occhio gonfio facendo emettere vari gemiti di protesta da parte del corvino.
" Vuoi per caso essere il primo paziente a morire?" chiese con voce calma e finto sorriso angelico Cordelia.
" No grazie" concluse Alastair. Nel mentre la sorella aveva preso una grosso ago appunto e lo stava portando pericolosamente verso la sua faccia.
" che vuoi fare con quel coso?" chiese il ragazzo alzandosi dalla sedia e avvicinandosi il più possibile alla porta in modo da essere pronto a scappare.
" se non ti metto i punti su quella ferita, si infettera. Fatti fare un iratze così non dovrò ricucirti" disse Cordelia prendendo lo stilo dalla tasca della sua tenuta. Alastair scosse la testa.
" voglio che resti la cicatrice" disse poi. Voleva svegliarsi la mattina e ricordarsi perché non poteva essere felice. Già in quel momento aveva una gran voglia di andare a casa di Thomas a scusarsi. Voleva sentire la braccia forti di quel ragazzo strinte intorno al suo corpo e la sua bocca calda contro la propria. Ma non poteva e allora quel segno sul suo viso sarebbe stato memore per sé stesso per rimanere sulla via che aveva scelto. Allora Alastair si convinse a rimettersi sulla sedia.
" d'accordo cucimi. Vedi però di non rovinare il mio bel viso" disse sorridendo alla sorella, questa volta sinceramente e con affetto come a dimostrarle che si fidava di lei.
" credo che non tornerai comunque come prima" concluse Cordelia tristemente. Il ricordo di due bambini felici che correvano su un prato fiorito infatti non era solo di Alastair ma c'era un altra ragazza a cui mancava l' amato fratello.

#spazio dell' autore
L' unica cosa che ho da dire è che Alistair rimarrà comunque un figo con o senza cicatrice.
Se il capitolo vi è piaciuta commentate e lasciate stellina.

Il Peso Delle ScelteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora