In quel momento Thomas si sentiva piuttosto felice il che gli sembrava decisamente strano e incoerente. Però risvolto preso da quella giornata era più che incredibile. Il ragazzo pensò che era proprio vero che avvolte la vita va come le montagne russe. Solo poche ore prima era stato praticamente buttato giù dal letto per poi correre a cercare il ragazzo di cui era innamorato. Dopo, proprio per colpa di quest' ultimo, aveva provato un dolore che da tempo cercava di trattare. Infine aveva scoperto che la sua famiglia era la cosa più bella che gli potesse capitare. L' abbraccio con loro era stato un esplosione di emozioni contrastanti. La paura e la gioia si erano mescolati, non riuscendo più a distenguerle una dall' altra. Per tutti quegli anni Thomas aveva nascosto perfino a sé stesso chi fosse veramente e adesso veniva a scoprire che i suoi genitori lo conoscevano meglio di chiunque altro. In più non erano né sconvolti né tristi ed era la cosa che più lo stupiva. Tutto quel amore e calore che gli avevano dimostrato aveva placato la tristezza che gli sembrava, fino a poco prima, incontenibile.
Ora però, nel silenzio della sua stanza, quei pensieri che era riuscito a scacciare si stavano ripresentando. Non riusciva a levarsi dalla testa le immagini dei ricordi con Alastair. Lo vedeva felice, arrabbiato, in lacrime e poi di nuovo felice ma quello che più lo tormentava era il suo viso pieno di sangue. Seduto con la schiena appoggiata alla ringhiera della testata del letto, si guardava le mani. Il sangue dell' altro ragazzo era andato via, ma le sue nocche erano aperte come a ricordargli la forza dei suoi pugni. Non ricordava neanche bene cosa fosse successo. Era come se guardasse la scena dall' alto e non gli fosse possibile interagire. Le parole di Alastair lo avevano fatto scattare e la parte del suo cervello razionale si era spenta del tutto. Era come un animale preso dall' istinto e si senti disgustato di sé stesso. Una parte di sé sapeva che Alastair si era meritato tutti quei colpi. Però l'altra parte non si riconosceva più. Lui non era mai stato un tipo violento. Anzi, piuttosto era quello che subiva le violenze degli altri passivamente. Gentile e calmo erano i suoi aggettivi. Non certamente assetato di sangue e violento.
Quello che più lo attanagliava, però, era la reazione dell' altro ragazzo. Era stato fin troppo ovvio che stesse cercando una punizione per sé stesso e Thom semplicemente seguito il suo gioco. Non che potesse perdonargli le cattiverie che gli aveva detto, ma sembrava che quello a soffrire di più per quelle parole fosse stato lo stesso Alastair. Thomas aveva ormai imparato a riconoscere la maschera che l' altro ragazzo metteva e, in quel momento, gli era sembrata fin troppo fragile, come se la barriera che un tempo era insormontabile fosse diventata ad un tratto più sottile. La freddezza del suo viso era messa a contrasto con la tristezza dei suoi occhi.
Thomas in qualche modo si sentiva più triste per Alistair che per sé stesso. Si chiese come mai quel ragazzo dovesse caricarsi sempre di pesi inutili. Il farsi odiare era diventato come una religione per lui. Doveva propio distruggergli il cuore in quel modo però?
Forse Alastair vedeva una ragione utile in tutto quello ma a Thomas non erano praticamente più rimaste energie per lottare. Anche se adesso non sapeva bene se ne valesse ancora la pena. L' immensa gioia che provava nei bei momenti con lui, era quasi del tutto oscurata dalle ripetute martellate al cuore che si divertiva a dargli. Beh, sicuramente non si sarebbe più esposto e non lo avrebbe più cercato. Il problema era che, in qualche modo, sentiva già la sua mancanza, però avrebbe soppresso quoi sentimenti per preservare quel minimo di autoconservazione che gli era rimasta."Thom, poso entrare? " chiese la voce di sua sorella fuori della porta della sua camera.
" Certo , vieni pure" disse Thomas alsandosi dal letto e andando ad aprire a Eugenia.
" sei sicuro che non ti disturbo?" continuo' lei facendo capolino con la testa.
" Non ti preoccupare, non ho niente da fare tanto" proseguì il ragazzo spalancano la porta in modo da incoraggiare la sorella ad entrare. Lei, poco decisa, lo fece. Aveva un vestito di stoffa marrone con spalline di tulle che le mettevano in risalto il collo lungo e sottile. Inoltre i capelli erano raccolti indietro in un acconciatura ricercata e questo poteva solo significare che era pronta ad uscire.
" Dove stai andando?" chiese Thomas.
" Emm...è per questo che sono qui. Hai mica da fare questa mattina?" disse Eugenia spostandosi i capelli timidamente.
" No niente. Se proprio devo essere sincero è più di un ora che fisso il muro"
" Allora non ti dispiace accompagnarmi in città? Devo ritirare un nuovo vestito ma di questi tempi ho paura ad uscire da sola" continuò sua sorella. Entrambi avevano subito sulla loro pelle la perdita causata dall' arrivo di quegli speciali demoni che potevano aggirarsi di giorno. Thomas avrebbe fatto di tutto per far sì che quello che era successo a Barbara non accadesse un altra volta.
" Ti accompagnerò con piacere. Lascia però che prima passi a prendere qualche arma. Non succederà niente ma voglio essere preparato. Vuoi qualcosa anche te?"
" Ho già tutto l' occorrente" disse Eugenia tirando su la gonna per far vederere il pugnale infilato in uno stivale e una spada angelica dell' altro.
" Perfetto. Aspettami in salotta. Tra 5 minuti sono da te" concluse Thomas per poi uscire dalla stanza dirigendosi alla camera della armi che stava nel seminterrato della casa. Li sotto era sempre piuttosto buio. L' aria non circolava bene e così c'era perennemente un tanfo tremendo di muffa e di escrementi di animali.
Il ragazzo scelse un equipaggiamento leggero che si potesse nascondere bene con i vestiti che aveva. Qualche pugnale e 2 spade angeliche gli sembrarono abbastanza per una passeggiata in città. Avrebbe voluto portarsi la spada per sicurezza, ma non sapeva proprio come nasconderla. Infine si traccio' qualche runa di forza e di resistenza. Con i demoni capaci di uscire di giorno non si era mai troppo sicuri. Poi chiuse la porta e andò in salotto dove lo aspettava la sorella.#spazio dell' autrice
Salve gente,
Sperio apprezzerete il fatto che sono riuscita ad aggiornare così presto rispetto al solito.
Comunque so che questi capitoli sono un poco lenti ma tra pochissimo entreremo nel vivo dell' azione.
Se quetso capitolo vi è piaciuta lasciate stellina e commentate.Ps: probabilmente per un po riuscirò ad aggiornare con più costanza.
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Il Peso Delle Scelte
FanfictionThomas Lightwood non sa più cosa pensare riguardo ad Alastair Carstairs. Non riesce a capire questi nuovi sentimenti che lo consumano. L' arrivo di una festa lo porterà a fare i conti con queste nuove emozioni. Anche Alastair metterà in dubbio qu...