-smut-
-anche oggi la polizia non si ferma con le ricerche, sono stati trovati coltelli sporchi di sangue all'interno di case abbandonate, i corpi non sono ancora stati trovati, ma la polizia sta facendo di tutto per mettere fine a questa storia...- al telegiornale davano sempre le stesse notizie. vivevi a Seoul da 4 anni, non avevi molti amici, ma ciò non ti dispiaceva, essendo che eri una ragazza abbastanza solitaria. le notizie mettevano paura, ma eri sicura che se saresti rimasta a casa, non ti sarebbe successo niente. la spesa la facevi online, comprando il giusto necessario una volta alla settimana. non uscivi mai di casa, ogni giorno c'erano nuove notizie, una più terrificante dell'altra. ti squillò il telefono, andasti a rispondere un pò preoccupata.
- pronto?- dicesti balbettando era raro che qualcuno ti chiamasse.
-stai bene? abbiamo visto il telegiornale-
-mamma, quindi sai della mia esistenza- dicesti cercando di sembrare felice.
-allora? tutto bene?-
-sì- la vostra conversazione durò per un bel pò. non ti chiamavano quasi mai, avevi lasciato casa a soli 17 anni, ed eri partita per la Corea. ora ne avevi 21, sapevi badare a te stessa, avevi imparato a vivere senza genitori fin da piccola. non ti davano mai attenzioni, ti usavano soltanto per i soldi. spegnesti la chiamata gettando il cellulare sul divano e sbuffando. andasti in cucina per prepararti qualcosa di buono, ti andasti a sedere sul divano e accendesti la televisione. non ci pensasti due volte e accendesti netflix, iniziando a guardare il tuo k-drama preferito. proprio nella scena più romantica, iniziasti a vedere delle ombre da fuori. ti girasti di scatto, cercando di capire chi fosse. vedesti un ragazzo vestito di nero muoversi. ti alzasti spaventata, andando a chiudere la porta, salisti di fretta le scale e prendesti il cellulare pronta a chiamare la polizia, quando ti ritrovasti un panno davanti la bocca, poi buio. ti risvegliasti, probabilmente erano passate ore, ti ritrovasti seduta su una sedia, con gambe e braccia legate. cercasti di capire dove ti trovavi, ma era un posto a te sconosciuto.
-ben svegliata piccolina- ti girasti, cercando di vedere il ragazzo che ti aveva parlato. venne davanti a te, aveva il viso scoperto, a prima vista sembrava abbastanza bello, ammirasti subito le adorabili fossette che apparvero sul suo viso, quando ridacchiò.
-non t'innamorare di uno come me, non ti conviene- guardasti in basso, il pavimento era sporco di sangue secco. inghiottisti la saliva spaventata.
-chi sei?- si girò verso di te guardandoti. lo vedesti cacciare qualcosa dalla tasca. era un coltellino. iniziò a sfiorarti la pelle con quell'oggetto freddo. iniziasti a tremare, trattenendo il respiro.
-io sono Namjoon, ma puoi chiamarmi semplicemente Nam, ora rilassati, non ti farò del male- si allontanò da te, non appena notò una lacrima solitaria scendere dal tuo viso. te l'asciugò con il pollice, accarezzandoti il resto del viso, fino ad arrivare al tuo collo. spostati leggermente il tuo viso cercando di allontanarti anche solo di un millimetro.
-quasi mi viene voglia di risparmiarti- ti sussurrò all'orecchio baciandoti leggermente il lobo, ma staccandosi velocemente. chiudesti gli occhi, cercando di non arrossire, ma fu tutto inutile. lo vedesti avvicinarsi a una porta aprendola.
-resta quì e non ti muovere, altrimenti ti uccido- ti disse scomparendo da dietro la porta, chiudendola a chiave. cercasti di liberarti ma fu tutto inutile. chiudesti gli occhi e ti lasciasti trasportare dal sonno. il giorno dopo ti svegliasti e ti ritrovasti lo stesso ragazzo di ieri, davanti a te, ti stava fissando seduto su una sedia, ma non appena i vostri sguardi si incrociarono, abbassò il viso.
-finalmente sveglia, ti ho portato del latte, bevilo- prese un bicchiere e te lo avvicinò alla bocca. iniziasti a sorseggiare, finendolo tutto. una goccia di latte cadde dal bicchiere e iniziò a colarti dalla bocca. si avvicinò a te leccandola con la lingua e lasciandoti un veloce bacio sulle labbra. quel momento non ti dispiaceva tanto, continuasti il bacio. vi staccaste per prendere fiato. vi guardaste negli occhi. le tue guance erano rosse, le sentivi andare a fuoco. i suoi occhi brillavano, sembravano dei diamanti. pian piano i vostri visi si avvicinavano come se fossero state due calamite. vi ribaciaste, un bacio caldo e allo stesso tempo voglioso. scese giù fino al collo, iniziando a lasciarti succhiotti per tutta la pelle. ansimavi, sentendoti una strana sensazione dal basso ventre, dove lui poggiò la mano iniziando ad accarezzare l'intimità. gemesti leggermente, osservando ogni sua mossa. ti tolse la maglietta, lasciandoti una scia di baci bagnati lungo tutto il seno, togliendoti il reggiseno e iniziando a torturarti con le dita. ti baciò per non farti gemere. con l'altra mano, ti sfilò i pantaloni e ti abbassò le mutande di pizzo, iniziando a giocare con il tuo clitoride, entrando poi con due dita, senza darti il tempo di respirare, continuando a baciarti focosamente. si abbassò i pantaloni e infilò un preservativo, ti slegò prendendoti e mettendoti in braccio a lui, facendoti entrare con una sola spinta. venisti dopo poco, allora accellerò e dopo venne anche lui. ti baciò, tu poggiasti la testa al suo petto. ti sentivi stanca, la schiena ti faceva leggermente male. chiudesti gli occhi, l'ultima cosa che sentisti prima di riaddormentarti fu -ti amo-, lo sussurrò come se non voleva farti sentire le parole che aveva appena pronunciato.
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BTS one shot
FanfictionBTS one shot in your area...ddu ddu ddu...ok la smetto, dal titolo si capise tutto, se siete interessati leggete, altrimenti andate avanti ^-^. Buona Lettura!