BTS one shot

FF.Hoseok pt.2

DYNAMITE: Sono un diamante, sai che mi illumino

il giorno dopo ti preparasti per uscire. ti mettesti delle scarpe comode e un semplice crop top con dei leggins. uscisti di casa, fuori c'era il sole. tu e Hoseok vi incontraste davanti al bar che si trovava a pochi passi da casa tua. 

-ciao- sorridesti. lui ricambiò il saluto sorridendo a sua volta. 

-prendi qualcosa, offro io- in effetti con quel sole qualcosa da bere fresca ci voleva proprio, optasti per una semplice limonata, ringraziando Hoseok.

-puoi chiamarmi anche hobi, Hoseok è troppo lungo- annuisti iniziando a sorseggiare la tua bevanda. usciste dal bar poco dopo. iniziaste a camminare per tutta Seoul. era davvero bello, lui ti raccontò un pò della sua esperienza con la danza, era davvero bello sentirlo parlare, le sue storie ti colpivano molto, ti aveva detto che suo padre non era contento di avere un figlio che più tosto che lo studio pensava a ballare e divertirsi, ma che lui aveva continuato ad inseguire il suo sogno, non smettendo mai di ballare. 

-sai forse divnterò un idol- lo guardasti con accia confusa.

-davvero?- lui annuì sorridendo e guardandoti, bloccandosi dal camminare.

-ho fatto delle prove quasi 2 giorni fa, forse mi prenderanno, ne sarei molto felice, realizzerei uno dei miei più grandi sogni- annuisti sorridendo.

-caspita, vorrei realizzare un sogno anche io- lui ti prese la mano e ti guardò.

-puoi farlo, basta solo credere in se stessi- annuisti ringraziandolo. continuaste a camminare. avevi le guance leggermente rosse, a causa di quel tocco improvviso. era davvero un bel ragazzo, speravi davvero sarebbe riuscito a realizzare il suo sogno, se lo meritava.

allora dove andiamo?- si erano ormai fatte le 19 di sera, eravate ancora in giro per Seoul. 

-disco?- annuì sorridendo e portandoti in discoteca. iniziaste a ballare a ritmo della musica. era davvero bravo, avresti voluto diventare brava quanto lui, sarebbe stato difficile ma ci volevi provare. andasti al bar non appena misero un lento.

-cosa prende signorina?- alla fine prendesti un bicchiere di vodka. iniziasti a bere, un sorso tirava l'altro, alla fine ti ritrovasti mezza cosciente e mezza no. ti alzasti cercando di camminare senza cadere. alla fine iniziasti a veder doppio e cadesti. per fortuna due braccia toi afferrarono il bacino e ti tirarono su. alzasti lo sguardo. capisti che era stato hobi. sorridesti e chiudesti gli occhi svenendo. ti risvegliasti poco dopo. eri in una sala abbastanza grande. ti alzasti, eri seduta su un divanetto rosso. attorno a te c'erano delle tende del medesimo colore. ti guardasti intorno, alla fine incontrasti lo sguardo di Hoseok. abbassasti il capo arrossendo.

-dove siamo?- lui si avvicinò a te con calma.

-tranquilla, per fortuna stai bene- annuisti guardandolo e ringraziandolo a bassa voce per la vergogna. 

-andiamo a casa?- glie lo chiedesti quasi come se gli volevi far capire che ti sentivi a disagio. lui annuì. ti alzasti e iniziasti a camminare verso la porta.

-aspetta!- ti girasti verso di hobi. ti ritrovasti le sue labbra sulle tue. chiudesti gli occhi approfondendo il bacio. stava succedendo veramente?. ti staccasti, la luce della luna, illuminava il suo viso, sembrava un angelo. sorridesti e abbassasti il capo.

-lo volevo fare dal nostro primo incontro, se non accetti perdonami, non resistevo- lo guardasti e lo ribaciasti.

-quindi non hai ancora capito che anche tu mi piaci?- lui sorrise guardando le tue labbra e dandoti un altro bacio. usciste fuori mano nella mano.

-è stata una bella serata- annuisti ridendo leggermente.

-forse incontrarci era destino- annuisti guardando davanti a te la luna illuminare il prato. chiudesti leggermente gli occhi e ti lasciasti accarezzare il viso dal leggero venticello. 

-ti amo- lo dicesti sussurrando.

-cosa?- ti chiese hobi fermandosi dal camminare e guardandoti sorridendo. apristi di scatto gli occhi guardandolo a tua volta e abbassando velocemente il capo.

-niente! ragionavo solo ad alta voce, non era quello che pensavi- cercasti di trovare scuse.

-oh invece sì che lo era- iniziaste a ridacchiare rincorrendovi fra l'erba fresca del giardino. lo amavi e non lo avresti lasciato per nessuna ragione.

                                                                                                                                                              FINE