BTS one shot

2.Taehyung

Y

POV

avevo il suo numero in tasca, ero in camera mia da sola, avrei potuto chiamarlo, ma non sapevo se stava lavorando, o se mi avesse riconosciuta. optai nel provare a chiamarlo, in fin dei conti lui mi aveva detto di fare così. digitai il numero e aspettai, dopo 2 secondi iniziò suonare. rispose una ragazza. sembrava anziana così iniziai a parlare.

Y:- salve, le volevo chiedere se Taehyung era in casa-

D:- no, è uscito poco fa, ma si è scordato il cellulare a casa-

Y:- oh va bene, scusate il disturbo-

D:- tranquilla signorina-

spensi la chiamata, doveva essere la donna delle pulizie. avrei provato a richiamarlo domani dopo scuola. nel frattempo mi ricordai di ieri. era stato fantastico, il concerto bellissimo, proprio come mi aspettavo, ma quello che era avvenuto dopo, ancora meglio. era stata la mia prima volta, ma non mi era dispiaciuta affatto. ora però non sapevo come definirci. una coppia? ci conoscevamo da poco, magari avevamo bisogno di più tempo. mi sarei consultata con lui. il giorno seguente mi alzai e andai a scuola, dopo essermi lavata ed aver indossato la divisa scolastica. le ore passarono velocemente. il tempo non era per niente bello, anzi metteva pioggia. il mio umore era pessimo, l'unica cosa che lo migliorava era la chiamata che avrei dovuto fare con Tae. non sapevo se si ricordava di me, ma volevo provarci. tornata a casa salutai i miei e andai di sopra. buttai a terra lo zaino e presi il cellulare. trovai il biglietto con il numero nel cassetto del mio comodino. lo presi e iniziai a digitarlo. tre squilli e poi una voce, la sua voce.

T:- pronto?-

Y:- Taehyung, ciao... ti ricordi di me?-

T:- me, hai un nome?-

Y:- ...Y

...-

T:- oh, sì mi ricordo di te, alla fine mi hai chiamato-

Y:- non dovevo?-

T:- ovvio che dovevi, mi fa piacere sentire la mia ragazza a distanza-

Y:- anche a me fa piacer- aspetta, ragazza?-

T:- dopo quello che è successo, e poi sì, cosa c'è di sbagliato?-

Y:- niente... beh...appuntamento?-

T:- oggi pomeriggio ci sei?-

Y:- sì-

T:- stesso luogo del concerto, ora devo andare, ciao-

Y:- ok, ciao...-

spense la chiamata, alla fine mi aveva definito la sua ragazza, e io che credevo accadesse solo nei sogni. iniziai a frugare nell'armadio. presi un jeans nero stretto e una felpa adidas grigia e poggiai il completo sul letto. andai giù e pranzai con i miei. avevo accennato a mia madre che uscivo, ma non le avevo detto con chi. lei in risposta aveva annuito. verso le 16:00 salì di sopra e iniziai a vestirmi, prima però mi feci una doccia veloce. avevamo appuntamento per le 17:30, ma per prepararmi ci mettevo una buona mezz'ora, così parti tanto prima. vivevamo a 2 ore di distanza, dovevo sbrigarmi. infilai il completo, mi misi un pò di mascara e un lucidalabbra e uscì di casa. il telefono era al 66%, ma non avevo tempo per caricarlo. presi il bus e aspettai l'arrivo. scesi le scalette e inizai a camminare. appena trovai il luogo scelto, mi sedetti su una panchina lì vicino. e se non sarebbe venuto perchè era impegnato? continuavo a chiedermelo da un bel pò, ma ormai ero lì, quindi non mi restava che attendere. mi spostai da una panchina all'altra, erano quasi le 18-.00 e di lui nemmeno l'ombra, alla fine mi alzai e me ne anai. proprio mentre stavo camminando, qualcuno mi fermò da dietro. mi girai e appena me lo vidi davanti lo abbracciai. lui ricambiò l'abbraccio e poi mi sussurrò un "scusa se ti ho fatto aspettare". alzai lo sguardo e notai che aveva una mascherina. gli chiesi il perchè e mi rispose che per non farsi riconoscere dagli altri, doveva indossarla. io annuì ed iniziammo a camminare nei luoghi meno trafficati.

T:- c'è qualcosa che non va?-

Y:- nono, tranquillo-

T:- ok, se c'è un problema dimmelo-

Y:- ecco allora...in realtà sì-

T:- ovvero?-

Y.- ecco non stiamo andando un pò troppo...velocemente?-

T:- in che senso?-

Y.- intendo con la nostra "relazione"-

T:- se due si amano, perchè dovrebbero attendere? io la penso così-

in effetti non aveva tutti i torti. il nostro era " amore a prima vista".