i 3 ragazzi ed Y\N si erano trasferiti da pochi giorni in un albergo lì vicino. tra un pò sarebbero ripartiti. la polizia li stava cercando indagando sul fatto. se le avrebbero trovati sarebbero finiti per almeno il doppio degli anni in prigione. per questo loro stavano scappando nascondendosi in vari alberghi. alle radio e alle tv si parlava dell'invasione e dell'attacco. loro passavano inosservati. tutto sembrava andare bene.
Y\N POV
non so perchè ma era da un pò di giorni che vivevo nell'ansia totale. alle tv c'erano voci che parlavano dell'attacco. pensare che sarei potuta finire in prigione per almeno 6 anni, mi faceva stare male,. con i ragazzi andavo molto d'accordo, tranne che con quel menta. ogni cosa che diceva, veniva contraddetta o presa in giro da lui. cercavo di passarci sopra ma non era facile. se solo sapesse chi sono. devo tenere ben nascosta la mia identità, alla fine non è una cosa da prendere alla leggera. per chi non lo sapesse io sono Min Y\N a tutti gli effetti. i miei sono morti 4 anni fa. io ho 18 anni e sono stata abbandonata in un orfanatrofio. i miei genitori biologici me li ricordo poco. so solo che erano dei bastardi. specialmente mio padre. picchiava la mamma, e io piangevo rannicchiata in un angolo. quando venni abbandonata in un orfanatrofio lo conobbi. era un bambino abbastanza dolce, di certo più di ora. i suoi mi erano venuti a prendere, ero stata adottata da una famiglia spettacolare. io e lui eravamo quasi inseparabili. lui cercava di nasconderlo, ma non ci riusciva bene. mi voleva bene, tanto bene. poi ci siamo divisi. loro sono partiti per un viaggio di lavoro e io e lui ci siamo separati. io per la scuola, cercavo di dare tutta me stessa, e avevo abbandonato la vita sociale. lui invece stava tutto il tempo fuori. a volte fumava anche lui. mi ricordava un pò mio padre. aveva quell'aria da duro, quando invece era dolce e premuroso. mi ricordo ancora quella sera. io avevo una cotta per lui da ormai mesi. lui non si era accorto di niente, a me stava abbastanza bene. tornò a casa con una ragazza. era ubriaco e si vedeva un sacco. mi costrinse ad andare a dormire, ma avendo la camera affianco alla sua sentì tutto. i loro corpi che strisciavano e sbattevano e i oro gemiti. io piangevo. lo amavo e sentire queste cose mi faceva stare male. verso le 2 di notte la ragazza se ne era andata. allora io andai in bagno e mi sciacquai la faccia. ero stanca. andai a dormire. la sera seguente la stessa cosa, e poi ancora e ancora. ero stanca, mi faceva male il petto e a volte non riuscivo a studiare perchè venivo distratta da pensiero orribili. Yoongi era sempre stato cattivino con me, ma vederlo così mi faceva male, più elle parole. avrei voluto prendere il posto di tutte quelle ragazze che si portava a casa. a volte era sobrio a volte no, ma faceva male lo stesso. una sera presi coraggio e andai in camera sua, presi per i capelli la ragazza e la cacciai di casa. in tutto questo lui era rimasto fermo immobile davanti la porta di camera sua. aveva una faccia arrabiata. quasi faceva paura, ma mi sentiivo soddisfatta, finalmente mi ero tolta un peso. slaì le scale ma lui mi bloccò per il polso. mi tneva stringendolo forte, io chiedevo di lasciarmi, lui invece mi portò in camera sua e chiuse la porta a chiave. avevo paura, era davvero arrabiato. per un attimo vidi la figura di mio padre. ciò mi fece calare a terra. iniziai a piangere mettendo le mani in avanti.
:- sei stata cattiva baby girl- quel nome lo pronunciò in modo sensuale che quasi mi calmai. capì le sue intensioni, da un lato volevo, ma l'altro mi tiravo indietro. mi prese in braccio e mi buttò sul letto.
:- non m'importa dei tuoi pianti- si tolse la camicia e mi sbottonò i pantaloni, poi me li abbassò e iniziò a sfiorarmi le mutande. io sussultai, non l'avevo mai fatto, ma c'è sempre una prima volta. ciò che facevo io era piangere. piangevo e mi asciugavo le lacrime. mi abbassò il braccio che aveo porato davanti alla faccia, e mi baciò una guancia, bevendo le lacrime che scendevano. poi passò alla bocca, un bacio molto veloce, poi di nuovo, ma stavolta chiese l'accesso alla lingua. aprì leggermente le labbra e le nostre lingue iniziarono a scontrarsi. la sua erezione era ormai ben evidente, allora si staccò e prese i miei capelli. spinse la testa contro il basso e mi forzò a fargli un pompino. dopo un pò venne e io ingoiai tutto. mi guardò con aria soddisfatto, ma poi riassunse la sua faccia arrabiata.
:- va in camera tua e dormi- me lo disse con tono arrabiato che non ci pensai due volte. scesi dal letto e andai a dormire. non riuscivo a prendere sonno, così dopo una buona mezz'ora andai da lui. la porta era semi aperta. entrai senza bussare. lui dormiva beato. sembrava un angelo.
:- yoongi, yoongi- iniziai a chiamarlo, dopo cinque minuti passati a ripetere il suo nome, aprì leggermente gli occhi.
:- cosa vuoi? ti ho detto di dormire-
:- ma non ho sonno- lo dissi a testa bassa. in isposta lui sbuffò e mi disse con tono duro.
:- vattene- uscì e chiusi la porta. i capelli bagnati scandevano lungo le mie spalle, la mia faccia era ormai inondata da lacrime calde e salate. piangevo rannicchiata in un angolino. proprio come un tempo. fuori pioveva. ad un tratto si sentì un forte tuono che mi fece urlare. mi tappai poi la bocca e corsi sotto le coperte. le lacrime non si fermavano e il sonno non veniva. gli occhi li sentivo ormai gonfi e non sapevo cosa fare. un altro tuono, un altro grido sta volta più calmo, quasi come se strozzato. ero avvolta dalle calde coperte. piangevo e si sentiva. a volte urlavo per lo spavento dei tuoni. ma lui non se ne importava. continuava a dormire senza preoccuparsi di me. Yoongi mi aveva ferita. mi sentivo male e sola come un tempo. i lampi coloravano ilcelo di bianco e più erano forti più mi spoaventavo. sembravo una bambina, forse era per quetso che Yoongi mi odiava così tanto. un altro tuono stavolta più forte, mi fece prendere uno spavento enorme. la finestra si aprì e l'albero che avevo davanti casa si piegò dalla mia aprte. scesi dal letto e mi rannicchiai vicino alla porta. inizia a piangere più forte. mi faceva male la testa. iniziai a scivolare lentamente finchè buio. sentì solo uan forte botta alla testa e poi niente più. il mattino dopo mi risvegliai con un forte mal di testa. guardandomi a torno capì di trovarmi nella stanza di Yoongi. mi girai e lo vidi, staav dormendo. i suoi capelli un tempo blu, coprivano la sua fronte. i suoi occhi e le sue labbra erano perfetti. se solo anche il suo carattere lo fosse stato. si svegliò. allora mi rigirai e chiusi gli occhi.
:- bambina svegliati- me lo disse con il suo solito tono arrogante. socchiusi gli occhi. mi aveva chiamata bambina.
:- a 16 anni ancora ti spaventi dei tuoni- mi scese una lacrima. mi sentì talmente inutile in quel momento.
:- ora piangi anche? sei una bambina, ecco perchè non ti volevo in questa famiglai!- me lo disse buttandomi a terra. caddi sul pavimento. era freddo e ciò mi fece venire i brividi.
:- alzati- mi alzai debolmente, ma caddi in ginocchio. mi lasciò a terra. chiuse la porta e andò a fare colazione. io ero in uno stato di paralisi. non riuscivo a muovere le gambe. sembravo incollata al pavimento. i capelli davanti alla faccia mi fecero sembrare ancora di più una ragazza debole, le mie mani sulle mie guance. ormai non riuscivo più a piangere. ero inutile. la giornata passò piena d'insulti. ora mi accorgevo quanto le parole potevano ferire. di pomeriggio mi chiusi in stanza. suonarono il campanello. era un ragazzo sulla 30 di anni. ci consegnò una busta e ci fece le condoglianze, non capì perchè, poi Yoongi aprì la busta e la fece cadere a terra. si sedette sul divano ed iniziò a piangere. lessi ciò che c'era scritto:
LETTERA:
signorino e signorina Min, è con gran dispiacere che vi annunciamo la morte dei vostri genitori. sono morti in un incidente stradale ieri notte. il temporale ha fatto urtare la macchina contro un albero, togliendo la vita ai vostri genitori. sincere condoglianze da parte di tutti i vostri parenti. caddi a terra. sentì Yoongi alzarsi e venire contro di me. mi prese per i capelli e mi diede uno schiaffo.
:- SMETTILA!- mi buttò a terra e mi disse di andare in camera e di non farmi vedere più. salì le scale, dopo cinque minuti vidi la porta di casa aprirsi e mosrare la sagoma di una ragazza. salirono le scale diretti in camera sua. io chiusi la porta e mi sedetti sul letto. pensava a divertirsi inun momento come questo. io ero inutile, iniziavo a credere di essere io la causa dei problemi. aprì l'armadio e trovai una corda. la usavo sempre da piccola. prima c'era un albero grande. nostro padre ci aveva costruito una casetta. io e Yoongi andavamo sempre a giocare, ma non avendo una scala, usavamo la corda. quasi mi venne da sorridere pensando ai ricordi. quei bei tempi, vorrei non fossero mai finiti. presi la corta e feci un nodo, la legai e attorcigliai la corda rimanente attorno al mio collo. aprì la finestra. ormai ero inutile. la mia vita era inutile, la mia esistenza era inutile. rubavo solo ossigeno inutilmente. uccidermi sarebbe stata la cosa più giusta da fare. proprio mentre mi stavo per buttare si aprì la porta di camera mia. ma troppo tardi, mi ero buttata. sentì un urlo provenire da camera mia, e poi di nuovo buio.

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BTS one shot
FanfictionBTS one shot in your area...ddu ddu ddu...ok la smetto, dal titolo si capise tutto, se siete interessati leggete, altrimenti andate avanti ^-^. Buona Lettura!